Passeggeri della notte: recensione del film di Mikhaël Hers

Arriva dalla Berlinale alle sale cinematografiche italiane, il nuovo film di Hers, con protagoniste Charlotte Gainsbourg e Noée Abita in una storia che porta alla luce un microcosmo familiare che deve trovare la forza di rinascere.

Passeggeri della notte è un film d’atmosfera. Dopo Questo sentimento estivo, il regista Mikhaël Hers torna a toccare le corde del cuore e dei sentimenti più intimi della sfera umana con un dramma incentrato nel microcrocosmo familiare, ruotando attorno alle dinamiche di rottura e rinascita

La trama di Passeggeri della Notte

Passeggeri della notte
Copertina recensione Cinematographe.it

Élisabeth (Charlotte Gainsbourg) è madre di due figli adolescenti, Matthias (Quito Rayon Richter) e Judith (Megan Northam): la donna è da poco stata lasciata dal marito, unico amore della sua vita. Siamo nella Parigi degli Anni Ottanta, Élisabeth è alla ricerca di un nuovo lavoro – da anni si è data solo al ruolo di moglie e madre, prendendosi cura della famiglia in un bellissimo appartamento con grandi finestre nel XV arrondissement parigino – e dopo una prima prova da impiegata andata male, la donna trova un ruolo come centralinista radiofonica presso un programma chiamato Passeggeri dell notte. Quel programma radiofonico, condotto dalla voce di Vanda, tiene compagnia alle anime insonni dei francesi, portando alla luce le storie più intime e drammatiche degli ascoltatori. Nel corso della notte delle elezioni presidenziali del 1981, Élisabeth fa la conoscenza di Tallulah (Noée Abita): lei è una ragazza appena diciottenne, desiderosa ma incapace di dare sfogo ai suoi drammi interiori al microfono della radio. Tallulah è senza fissa dimora ed Élisabeth accoglie la ragazza in casa propria: le dinamiche famigliari verranno messe in discussione dall’arrivo della giovane che si ricongiungerà a Élisabeth e ai due ragazzi quattro anni dopo il loro primo incontro.

Passeggeri della notte è un film d’atmosfera, il regista Mikhaël Hers parla di sentimenti, con la stessa delicatezza di sempre

Passeggeri della notte è un film lento, una pellicola dove per quasi tutta la durata della narrazione non accade poi “chissà che”: eppure, è un film “francese”, sotto tutti i punti di vista, la cui visione forse è più apprezzabile a posteriori – come dice la stessa Tallulah parlando di cinema, in una scena del film – piuttosto che sul momento.

Il film racconta una storia semplice degli Anni Ottanta, un periodo in cui nella capitale francese le droghe dilagavano tra i giovani e diventavano spesso il rifugio per le anime dai cuori infranti. 

Hers ci parla di rinascita, mostrandoci una donna che si rimbocca le maniche e prende in mano la propria vita, fino ad allora dipendente da un unico uomo, il marito che l’ha lasciata per un’altra. 

Ma Passeggeri della notte non mostra un’unica rinascita, quella di Élisabeth, ma un complesso di vite che tornano a riappropriarsi dell’essenza stessa della vita: ci parla di amore, di disintossicazione – su diversi fronti. Disintossicazione dalle droghe, ma anche dalle dipendenze interpersonali che spesso portano ad offuscare il proprio Io e a pensare che non si possa vivere se non all’ombra di qualcun altro.

Passeggeri della notte 
recensione Cinematographe.it

Con una serie di inserti di filmati familiari in super 8, Hers ci presenta un’opera con diversi omaggi, tra cui anche quello al cinema francese e a Parigi, mostrata però senza il luccichio dei lustrini dell’elegante capitale o il caos bohémien di Montmartre e del Quartiere Latino, ma sotto le luci fioche della notte con una metafora del passaggio – d’altronde si parla di passeggeri, di anime in transito – dal buio alla luce.

Passeggeri della Notte: conclusione e valutazione finale

Con una regia sofisticata, una fotografia che esalta i toni della notte e un comparto di brani musicali che ci cullano attraverso le emozioni dei personaggi di una sceneggiatura ben costruita, Hers confeziona un piccolo gioiello, un film da guardare una volta e su cui riflettere appena usciti dal ventre della sala.

Da vedere, soprattutto se amate i film in pieno stile estetico francese e le storie d’amore dalle mille sfumature. 

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.2