Over the moon: recensione del film d’animazione Netflix

Oltre i cieli e le meraviglie del mondo, Over the Moon è un gioiello imperdibile dai mille colori e con sorprendenti svolte emozionali. Benvenuti su Lunaria!

Over the moon – Il fantastico mondo di Lunaria è un film sviluppato dalla Netflix Animation e Pearl Studios, con al timone Glen Keane: celebre disegnatore per numerosi classici Disney, come La Sirenetta, La Bella e la Bestia e Aladdin, si dedica ad un progetto in solitaria per ampliare maggiormente i suoi orizzonti. Come risultato, troviamo un viaggio luminescente oltre i confini della Luna. In primo piano troviamo Fei Fei, un’eterna sognatrice che desidera stabilire un punto di incontro con Chang’e, la Dea della Luna. Per riuscire nell’impresa, Fei Fei costruisce un razzo di seconda mano che stenterà a decollare. Verrà prontamente salvata da Chang’e, una figura leggendaria confinata su Lunaria, una città dall’architettura futuristica sospesa nel tempo e nell’aria che può assumere le forme di una prigione colorata. Nella costante ricerca di un dono molto importante per ricongiungersi con il suo amato Houyi, perduto sulla Terra e mai più ritrovato, Chang’e unisce le forze con Fei Fei in un’avventura introspettiva degna di visione. Disponibile su Netflix a partire dal 23 Ottobre.

Over the moon: oltre spazio e tempo e in una immensità, si nasconde un film di una bellezza devastante

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Bisogna considerare una componente fondamentale all’interno del film animato Netflix: una visione d’insieme originale, che viaggia in un mondo parallelo alla Terra e si ricollega ad una leggenda cinese proveniente dal 16°secolo: la storia della dea della Luna Chang’e Heng He. Con questo spunto davvero interessante da trattare, il regista Glen Keane e la sceneggiatrice Audrey Wells – scomparsa due anni fa, dopo una lunga battaglia contro il tumore – uniscono conoscenza e follia creativa per partorire un titolo sensazionale, dotato di un equilibrio correttamente impostato; tra luci, ombre, riprese a tutto campo magniloquenti e inquadrature ravvicinate con espressioni convincenti da parte di tutti i personaggi, Over the moon riesce nell’intento di farci incantare.

La città di Lunaria, una realtà sfavillante situata nel satellite naturale più ammirato dagli esseri umani, si svela in tutta la sua struttura elevata in altezza. Colori primari vengono ingeriti per poi essere ripresi con decisione dalla regia, in uno spettacolo variopinto che genera forti emozioni e tanto stupore. Il segreto del film risiede nella presentazione di personaggi incredibilmente dettagliati, nonostante molti di questi abbiano poca presenza in scena: Fei Fei guida una schiera di personalità contagiose, che sanno come divertire il pubblico e soprattutto i bambini alla scoperta di un cartone unico nel suo genere. Fei Fei (doppiata nella visione originale da Cathy Ang) e la dea Chang’e (Phillipa Soo, Hamilton) rimangono in evidenza, esprimendosi apertamente con sogni, desideri, speranze e paure ancorate nel loro subconscio.

Over the moon: una disamina ottimamente articolata sul dolore della perdita

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La paura si può rifare alla perdita dei propri cari e del proprio amato, una mancanza significativa che rischia di modificare l’assetto dello spirito-guida dei personaggi del film. In questa dinamica, da prendere in considerazione con tatto e delicatezza, Over the moon comunica uno stato di isolamento totale di grande impatto, deciso a prendere forma quando i protagonisti devono confrontarsi con una realtà al di fuori dei fuochi spaziali e oltre le stelle più vivide. Si raggiunge un grado di maturità notevole, nel descrivere una condizione critica di distacco, dagli affetti e da una felicità da recuperare con nuove conoscenze e nuovi legami. L’impronta drammatica poteva risultare una presenza scomoda, qualcosa di poco affine all’economia del racconto proposto, ma nel cartone animato riesce a ritagliarsi uno spazio misurato e ben calcolato.

In questo equilibrio, raggiunto con ammirevole tecnica e un senso dello spettacolo altamente coinvolgente, Over the moon si pone allo stesso livello delle più premiate produzioni della Pixar Animation o i classici Disney appartenenti al periodo del Rinascimento. Le musiche, a cura del premio Oscar Steven Price (Gravity), e le canzoni originali, ideate da Christopher Curtis, Marjorie Duffield e Helen Park, catturano l’esigenza di un viaggio astrale che si traduce in percorso introspettivo di una vita spezzata da un’idea di famiglia da rivedere e studiare con più attenzione.

Fei Fei non svolge solo il ruolo di spettatrice, introducendoci in un mondo animato dalle creature della Luna, ma deve fare i conti con il tipo di rapporto stabilito con persone che le orbitano attorno, come veri e propri satelliti in grado di indirizzarla verso una maggiore comprensione nei riguardi dei suoi sentimenti più profondi. Il risultato è un titolo incalzante, dal ritmo indiavolato e con svolte drammatiche impattanti. Una carrellata di squarci visivi in digitale che ci invitano a ricalibrare il nostro percorso di vita, fidandoci di figure chiave che possono realmente volerci bene.

Regia - 4.5
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4.5
Recitazione - 5
Sonoro - 5
Emozione - 5

4.8

Tags: Netflix