Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen: recensione

Lo spirito di Nick Cave rivive interamente nel film Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen, al cinema il 12 aprile, solo per una notte, con Nexo Digital.

Nick Cave è abituato al cinema. Nel 1987 comparve ne Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders, interpretando se stesso e cantando dal vivo The Carny From Her to Eternity, quest’ultima peraltro inclusa nella scaletta del concerto di Copenhagen. Ha lavorato di nuovo con il regista in occasione di Les beaux jours d’Aranjuez, presentato a Venezia 74, esercizio di stile in cui d’improvviso appariva appunto Nick Cave che cantava Into My Arms accompagnandosi con un pianoforte bianco. 

Ma Nick Cave è stato anche sceneggiatore (di Ghosts… of the Civil Deaths, de La proposta e di Lawless, tutti film di John Hillcoat, con cui strinse un sodalizio di ferro) e compositore (della colonna sonora de L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford). Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen non è però il primo film che lo vede protagonista: nel 2016 era stato presentato a Venezia One More Time With Feeling, che documentava il backstage del suo ultimo album, Skeleton Tree, concepito dopo la tragedia della morte del figlio piccolo, avvenuta l’anno prima in seguito ad una caduta dalla scogliera di Brighton. Un documentario intriso di commozione e dolore, una sorta di processo di elaborazione del lutto da parte di Nick Cave.

Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen: empatia e commozione

Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen cinematographe

Tuttavia, a differenza dei lavori cinematografici precedenti, il live a Copenhagen è il suo primo concerto distribuito nei cinema (la distribuzione è di Nexo Digital). Certo, in continuità con One More Time With Feeling, giacché il tour che includeva anche la tappa di Copenhagen è stato fatto dopo l’uscita di Skeleton Tree (Distant Sky è una delle canzoni dell’ultimo album, il sedicesimo della sua carriera). I fan accaniti, veri destinatari di un film simile, che esce in contemporanea mondiale solo il 12 aprile, giurano che Nick Cave non è mai stato così empatico con il suo pubblico come nell’ultimo tour. Nel film, addirittura, vediamo il cantautore che, mentre canta, si avvicina ad un fan e gli permette di mettere la sua mano sul suo cuore. I fan possono considerare un film simile come l’abbraccio grandissimo di un fuoriclasse ai suoi ammiratori e ascoltatori.

La locandina, d’altronde, è un Nick Cave troneggiante sulla folla, sterminata, che si asciuga le lacrime con un asciugamano bianco. Il suo lirismo è all’ennesima potenza, accolto da un pubblico maturo e amante della musica di un vero professionista, che come tutti i grandi professionisti è accompagnato da musicisti d’eccezione: è la famosa band dei Bad Seeds, copyright by Nick Cave since 1983.

Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen: una regia essenziale che rispetta la bravura del cantautore

Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen cinematographe

L’inizio è sulle ballate, e Nick Cave siede spesso al pianoforte: il concerto attraversa oltre trent’anni di carriera musicale, agganciando il pubblico fino al tripudio finale, in cui invita i fan a salire sul palco e a ballare con lui.

Nick Cave – Distant Sky | Live in Copenhagen ha una regia senza particolari virtuosismi o colpi di testa, curata da David Bernard, veterano del genere (curò il live delle Spice Girls a Istanbul) che dal ’97 si occupa di dirigere i live di grandi artisti. Ci si concentra moltissimo su Nick Cave, spesso sugli altri membri dei Bad Seeds, qualche volta sulla folla oceanica. Alla fine, si tratta di uno show essenziale, forse troppo, ma della cui regia si può apprezzare la volontà di farsi “piccoli” di fronte a un mostro di bravura come Nick Cave.

Regia - 3
Fotografia - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 3

3.4