Montparnasse femminile singolare: recensione del film

Una regia misurata ed essenziale segna il debutto dietro la macchina da presa di Léonor Serraille che col suo Montparnasse femminile singolare porta sul grande schermo una pellicola che strizza l'occhio ai fratelli Coen.

Paula (Laetitia Dosch), lunghi capelli ramati ed eterocromia che non si dimentica facilmente, viene sbattuta fuori di casa dal fidanzato, affascinante professore di fotografia fedifrago e inconstante. La ragazza – la “giovane donna” del titolo originale Jeune femme – si ritrova per strada, senza soldi né appoggio, e con il gatto di lui sottobraccio. Inizia una serie di peregrinazioni, di conoscenza in conoscenza, alla ricerca di un modo per mantenersi economicamente e per affrancarsi dalla figura dell’ex infedele, che però ancora la soggioga psicologicamente. Paula incontrerà dunque una serie di insperati benefattori, tra cui una donna che la scambia per una ex compagna di classe, un gigante buono di origini maghrebine che fa il bodyguard al centro commerciale e una madre di famiglia che la accoglie in casa pur non conoscendola e assumendola come baby-sitter per la figlia scostante e prepotente. Una risalita dolorosa ma necessaria, venata a tratti da momenti di insperata speranza e di inattesa determinazione.

Montparnasse femminile singolare: la versione femminile di A proposito di Davis

Presentato alla 70ma edizione del Festival di Cannes nella sezione Un certain regard e vincitore del premio Caméra d’Or, Montparnasse femminile singolare racconta le peregrinazioni di una giovane donna senza grosse qualità ma con tante nevrosi, nel bel mezzo di una Parigi gelida e inospitale. Per l’ambientazione quasi polare, i vagabondaggi di divano in divano e l’onnipresente gatto, Montparnasse femminile singolare ricorda moltissimo A proposito di Davis di Joel ed Ethan Coen, senza condividere però con quest’ultimo né la profonda malinconia né l’intrinseca tragicità. Montparnasse femminile singolare si pone dunque come controparte volutamente francese del film dei fratelli Coen, da cui però il film di Léonor Serraille è lontanissimo in termini di qualità, proprio per il suo essere una storia banale e senza risvolti inaspettati. Il personaggio di Paula, da fragile qual è, si dimostra invece man mano più forte e capace di affrancarsi da chi la pensava dipendente.

Montparnasse femminile singolare Cinematographe.it

L’ambientazione è molto francese, appunto, con varie inserzioni jazzistiche che rendono il tutto molto raffinato e, perché no, “parigino”. Tutto questo è certamente valorizzato da una regia misurata ed essenziale, che non presenta fronzoli inutili o fastidioso voyeurismo. Sguardo di una donna su una donna, con una particolare predilezione per le rosse, che affollano romanticamente il film nelle sequenze più disparate, Montparnasse femminile singolare è l’opera prima della Serraille, che ha al suo attivo solo il cortometraggio Body. La sua regia è certamente curata e non ha le sbavature del principiante, ma la storia che ha voluto raccontare è poco originale.

Laeitita Dosch rutilante protagonista di Montparnasse femminile singolare

Laetitia Dosch è una brava attrice, considerando anche che tutto il film grava sulle sue spalle: non è facile gestire i continui primi piani, che poi pian piano diminuiscono nella misura in cui Paula si apre alle altre persone e incontra lungo il suo cammino qualcuno che la aiuta come può. Ma la storia in sé è banale e scontata, senza particolari acrobazie o sorprese per lo spettatore, che si ritrova a vedere un piccolo romanzo di formazione che non dice sostanzialmente nulla di nuovo. Il doppiaggio in italiano peggiora le cose in maniera drammatica: forse vederlo in originale conserva almeno un poco quell’atteggiamento bohémien che è parte integrante di Montparnasse femminile singolare. Il titolo, peraltro, non rispecchia per nulla l’atmosfera del film: sarebbe più adatto a un manifesto affisso dai centri sociali per promuovere il femminismo.

Il film è in uscita nelle sale italiane dal 24 maggio con Parthénos.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.5