Something Beautiful: horror e pop nel film promozionale di Miley Cyrus

Presentato in anteprima lo scorso 6 giugno al Tribeca Film Festival di New York, Something Beautiful, prodotto da Miley Cyrus, XYZ Films e Panos Cosmatos è al cinema il 27 giugno 2025 per un'unica data evento mondiale per promuovere il suo ultimo album.

Miley Cyrus: il caso, non il primo, di una pop star impegnata in una continua costruzione di varie impalcature che, pur volendo sfuggire da ogni logica convenzionale, non reggono le soluzioni verticali e orizzontali di semplici cruciverba. Something Beautiful si presenta, in modo del tutto singolare, rifiutando qualsiasi ovvietà e dando ospitalità a complesse metamorfosi artistiche e mediatiche, all’interno di una narrazione in cui la protagonista gioca in modo speculare con la propria immagine. Nulla sembra essere lasciato al caso grazie a un entourage altamente qualificato, la scelta di un regista indipendente, l’attenzione a ogni dettaglio scenografico. Tutto corrisponde alla creazione di un’esperienza, non consapevole, che intende superare le regole tradizionali del pop e del cinema stesso.

Something Beautiful: la complessità di non sapere chi essere

Something Beautiful; Cinematographe.it

Miley Cyrus nasce con una binomia identificativa, estranea alla propensione artistica si concede ai palinsesti di ricche produzioni configurando un personaggio che dell’ambiguità ha fatto la sua cifra stilistica. Per poi irrompere, nel 2013, tormentare la reginetta del ballo e iniziare a infiammare il temperamento di una ragazza cosciente delle proprie possibilità- ma senza convinzione alcuna rispetto a un genere che risiede nella cultura musicale di tanti altri.

La storia personale dell’artista si modula attraverso osservazioni significative del linguaggio audiovisivo contemporaneo senza mai, però, nessuna riproposta personale, stilistica e duratura rispetto agli aspetti iconografici che hanno etichettato la cultura pop degli ultimi anni. Something Beautiful nella sua singolarità oltrepassa le intenzioni performative e presenta un’analisi estetica impegnata dimostrando/confermando che la musica, non più d’impulso, registra attraverso logiche algoritmiche spesso ridicolizzate da interpretazioni alienanti che ricorrono, in ultimo, all’inganno cinematografico. Il risultato dovrebbe essere un affresco caleidoscopico in cui la musica diviene racconto visivo e il racconto visivo una riflessione critica. Ma così non è; non si supera la prova del tempo. È questo il difetto o la difficoltà di chi è stato qualcuno che oggi non vorrebbe più essere; infatti, la sensazione, se si tratta della Cyrus, è il continuo depennamento dei suoi cambiamenti: più sono stati importanti e incisivi più ne sono seguiti pentimenti, negazioni, vergogne e scuse come se si trattasse di una continua lotta manageriale tra il sacro e il profano.

Something Beautiful l’ennesimo ricorso all’inganno cinematografico

Something Beautiful;
Cinematographe.it

Something Beautiful cerca di dissuadere da un impegno di ricerca estetica e artistica proponendo una visione che tende a distorcere l’immagine della solita cantante americana in tour. Ma il cinema sperimentale chiarisce: se l’esplosione non precede mai un effetto visivo e sonoro, in questo caso, resta l’ambiguità di un’adolescente classista in piena negazione contestuale.

La condizione cinematografica gratifica ed è un buon mezzo comunicativo per identificare una credibilità inesistente. Il cinema è illusione, è la riuscita di una metamorfosi assolutamente metaforica e mai propensa a determinare una ragione che possa avere coordinate reali. La sensazione che il pop sia un divoratore è sempre presente; se si considera il suo massimo splendore nei primi anni del 2000 ci si rende conto che questa emergenza autocratica e autocritica della Cyrus è in ritardo di qualche decennio. La somiglianza con Kylie Minogue che, per coordinazione, somiglia a Cyndi Lauper mentre per trucco, scelta abiti e ricerca di guest da video clip che, per quanto ideali, la rendono vintage: Naomi Campbell non ha l’effetto sperato.

Ma il cinema sperimentale chiarisce: la sperimentazione è l’involucro ostativo su cui bisognerebbe ragionare e anteporre qualsiasi palinsesto mentale prima di renderlo una performance che non ha il privilegio dell’ipnosi.

Horror, pop e flop

Something Beautiful;
Cinematographe.it

E quindi, la collaborazione di Panos Cosmatos è strategica; la sua filmografia è sicuramente incline all’horror sporcato da estetiche fluide e invalicabili; non serve l’impatto scenografico, non serve la rottura in primo piano di un cranio che configura la metafora tra la perdita di lucidità e la compostezza di una vita ingrata (morale di ritorno nel genere) ma serve l’attraversamento laterale di un processo creativo che si basa sull’impressionismo di situazioni fortemente apparenti ma irreali: tecniche proprie dell’immaginario orrorifico che risuscitano le coordinate del visivo sperimentale.

Ma perché concedersi a un flop pop? L’idea appare semplice, ossia sezionare un’industria carnefice che gode del sole estivo mentre riflette le tenebre di una efficienza su richiesta: l’estetica della collegiale incarcerata, la resilienza e la proboscide di un cinema a luci LED filo argentino dentro lamenti americani nel clima subtropicale californiano.

Something Beautiful: valutazione e conclusione

Seppur sia troppo spirituale come critica, il cinema di Cosmatos richiede questo esoterismo interpretativo che deve essere scannerizzato. I film di Cosmatos sono creati foglio su foglio, l’immagine è doppia e si estende all’interno di un perimetro che racchiude languide operazioni estetiche, scegliendo, sempre, la brutta copia di esse.
Sarà il nome, sarà il sarcasmo, la carriera della Cyrus ha sicuramente il carisma delle scelte perfette. Ma il tutto si spegne in quanto si tratta di una promozione di un album di 13 tracce in cui vige un perfezionismo retorico. La mancanza di ironia, restar troppo sul pezzo, apparire troppo in forma sono la controversia evidente rispetto a un’operazione così ben architettata con un autore che avrebbe potuto osare di più: se la protagonista non riesce a creare una propria dimensione nonostante tutto venga adattato perfettamente all’idea che la Cyrus ha di se stessa nella parvenza di un videoclip di 55 minuti, il cinema sperimentale né s’innamora né riesce in alcuna persuasione!

Something Beautuful è un’esclusiva italiana presentata da Nexo Studios in collaborazione con Mymovies, al cinema soltanto il 27 giugno 2025.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.7