RomaFF11 – Max Steel: recensione del film tratto dalla action figure Mattel

Presentato nella sezione Alice nella Città del Festival del Cinema di Roma, arriva finalmente anche in Italia Max Steel, film ispirato alla serie animata sull’action figure ideato dalla Mattel.

Max McGrath è un ragazzo di diciassette anni orfano di padre – famoso scienziato – è costretto dalla madre a continui traslochi, fino a quando non torna alla sua città di origine dove anni prima il genitore era morto in circostanze misteriose.

Max Steel: arriva sul grande schermo l’eroe della serie animata

Ma quello che Max ignora è che il ritorno nella cittadina di origine darà inizio ad una serie di eventi che sbloccheranno i suoi poteri. Max è in realtà un alieno in grado di produrre energia quantica che però rischia di consumarlo. Ad aiutarlo a gestire il suo potere c’è Steel, piccolo alieno in grado di assorbire l’energia in eccesso di Max e fondersi con lui attraverso una sorta di tuta futuristica.

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Il ragazzo si ritroverà così a dover combattere la perfida razza degli Ultralink, alieni simili a Steel che hanno come scopo ultimo la distruzione della terra. Riuscirà Max a fermare l’invasione?

Max Steel approda finalmente al cinema, rendendo euforici tutti i fan che – negli ultimi anni – hanno seguito la serie animata. Compito di trasporre l’eroe sul grande schermo è del regista Stewart Hendler (Patto di Sangue e Il Respiro del Diavolo).

Nonostante le buone premesse di partenza Max Steel è una pellicola che non aggiunge nulla di nuovo alla filmografia di genere e che ricorda molto da vicino un altro prodotto per ragazzi degli anni ’90 i Power Ranger.

Un buon prodotto action che pecca in originalità

Nonostante però questa mancanza di originalità Max Steel riesce nel compito di attirare a se gli amanti della serie animata che ritroveranno il loro eroe in carne ed ossa. Un prodotto cinematografico ad assoluto uso e consumo di un pubblico più giovane che, siamo certi, si esalterà non poco nel vedere gli spettacolari effetti visivi che circondano il film.

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Max Steel si perde proprio nella parte della storyline presentando l’ennesima pellicola (saga?) in cui un adolescente scopre il proprio potere e dovrà lottare sia per mantenere il controllo sia per sconfiggere il nemico di turno. Insomma, se si è un minimo avvezzi al genere, la pellicola di Hendler risulta quantomeno prevedibile.

Nonostante tutto la pellicola è un buon compromesso tra action e teen dove le gesta super-eroistiche si fondono con le normali problematiche degli adolescenti, dalla nuova scuola ai primi battiti d’amore. Ottima prova anche per il ventiduenne Ben Winchell che ha il ruolo da protagonista ed ha dalla sua comprimari del calibro di Maria Bello ed Andy Garcia.

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In finale Max Steel è un action movie sufficiente di medio livello che però non basta a farsi valere in un mare di pellicole simili e dove l’originalità è la chiave per emergere. Si tratta a tutti gli effetti di una pellicola nella media che nulla toglie o aggiunge al genere a cui fa riferimento riuscendo però nonostante tutto a ritagliarsi una fetta di pubblico. È proprio per la sua capacità di adattarsi che Max Steel riesce dove molti altri hanno fallito.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Recitazione - 2.5
Emozione - 2.5

2.7