Marvel’s Daredevil – Stagione I: recensione

La serie rilasciata sulla piattaforma Netflix, il 10 Aprile scorso, ha letteralmente sbaragliato tutti. Diventata, per accoglienza e critica, una delle migliori serie di questa stagione televisiva, Marvel’s Daredevil, o più semplicemente, Daredevil, ha sorpreso tutti.
Ideata da Drew Goddard e basata sul personaggio dei fumetti Marvel Comics, la prima stagione è ambientata nell’Universo Cinematografico Marvel, ma è la prima di una serie di show che entreranno a far parte del crossover The Defenders in cui compariranno Jessica Jones, Pugno d’acciaio e Luke Cage. Prodotta dalla Marvel Television assieme agli Studi ABC, vede come showrunner Steven S. DeKnight e lo stesso Goddard come consulente creativo.

I tredici episodi, sviluppano la nascita dell’eroe Matt Murdock/Daredevil. Ambientata, temporalmente, dopo gli eventi di The Avengers, ma non strettamente correlati, vede il quartiere di Hell’s Kitchen di New York come la cornice degli eventi della serie. Matt Murdock e Franklin “Foggy” Nelson sono due amici, nonché avvocati, che decidono di aprire uno studio associato proprio nello stesso quartiere.
Matt è cieco fin dall’età di nove anni, quando nel tentativo di impedire a un anziano di venire travolto da un camion carico di sostanze chimiche, finisce investito al suo posto. Da allora Matt, comincia a sviluppare gli altri quattro sensi che gli permettono di diventare più che autosufficiente nonostante la cecità. Acquisita l’abilità di combattere e mosso da un sentimento di giustizia verso la corruzione e i crimini, decide in segreto, di diventare un vigilante notturno per combattere la malavita ad Hell’s Kitchen.
Questa prima stagione di Daredevil si sviluppa intorno al personaggio di Wilson Fisk, conosciuto nei fumetti come Kingpin: è colui che si cela dietro la corruzione del quartiere. Matt e Foggy, assieme alla loro prima cliente, poi segretaria, Karen Page e al giornalista del New York Bulletin, Ben Urich, devono anzitutto scoprire tutti i tasselli che conducono a Fisk ed impedire che porti alla rovina Hell’s Kitchen.

Da sinistra: Wilson Fisk, Claire Temple, Matt Murdock, Karen Page e Foggy Nelson.

Da sinistra: Wilson Fisk, Claire Temple, Matt Murdock, Karen Page e Foggy Nelson.

Daredevil è decisamente diversa dalle altre serie tv sviluppate dalla Marvel. Anzitutto parte da zero, non è infatti incastonata in un contesto già conosciuto, pensiamo a Marvel’s Agents of SHIELD o Marvel’s Agent Carter. Qui c’è la necessità di raccontare una storia dal principio, costruendo una base solida su cui verranno poi innalzati i pilastri.
Con uno stile decisamente più cupo e meno ironico, ci vengono presentati tutti i personaggi principali a partire dallo stesso protagonista: Matt Murdock. Cresciuto con suo padre, il giovane Matt si scontra fin da subito con il marcio del quartiere in cui vive: conosciamo il genitore, il motivo della sua morte, ed il sentimento di giustizia che pervade nel ragazzino e lo accompagna per tutta la sua crescita. La caratterizzazione del personaggio di Devil ne esce fortemente personalizzata ed inquadrata, così come quella della sua nemesi, Wilson Fisk. Il suo personaggio, entrato quasi strisciando nella serie, si mostra poco a poco e racconta, con dei flashback indirizzati verso l’adolescenza, il carattere di un personaggio splendidamente contraddistinto.
Non solo la descrizione dei personaggi principali, anche l’intero inquadramento della serie, rivolto a tutti i personaggi ricorrenti, è realizzato in una maniera, sì intrecciata, ma perfettamente riconoscibile ed inquadrabile. Ogni personaggio, ogni collegamento è ponderato e le fondamenta della storia sono solide.

Vincent D'Onofrio è straordinario nel ruolo di Wilson Fisk.

Vincent D’Onofrio è straordinario nel ruolo di Wilson Fisk.

Il cast eccellente è perfettamente nella parte: a cominciare da Charlie Cox nei panni di Matt/Devil, il quale scalza senza alcuna remore il suo predecessore dimenticato Ben Affleck, è un eroe urbano, che ha fatto della sua disabilità un’arma potente contro la sporcizia della città. La moralità, l’antico sentimento di giustizia, la fede religiosa, muovono il personaggio tra i più oscuri vicoli alla ricerca di verità.
Analisi a parte per il personaggio di Wilson Fisk, l’innominato. Vincent D’Onofrio è probabilmente l’attore che bilancia, se non sovrasta, il collega Cox. Il modo in cui interpreta Fisk è impeccabile: la sua calma quasi morbosa è disturbante, e le esplosioni di violenza (mai gratuita) che ne seguono sono ancora più amplificate. La scrittura del suo personaggio, inoltre, come descritto pocanzi, è sublime: la psicologia è intima; e le azioni che compie sono il riflesso di un passato segnante. E’ poi il personaggio di Vanessa, interpretata da Ayelet Zurer, a rompere il guscio fragile di Fisk mostrandone tutta la sua più profonda umanità.
Notevoli di menzione, sono anche i co-protagonisti: Foggy Nelson, amico e socio di Murdock, è ottimamente interpretato da Elden Helson; inizialmente ignaro della seconda vita di Matt, indaga assieme a Karen Page, Deborah Ann Woll, e l’anticorrotto Ben Urich, Vondie Curtis-Hall, sul male dilagante e corrosivo di Hell’s Kitchen. Il solido rapporto d’amicizia con l’amico viene minato dalla scoperta sconvolgente della vera identità del Vigilante; sarà Karen, filo connettivo, a far riavvicinare i due.
Infine i personaggi di Claire Temple, interpretata dalla bravissima Rosario Dawson, è un’infermiera, unica a conoscenza della verità su Matt Murdock, lo cura dalle ferite recate durante le sue sanguinolente ronde notturne, e i soci di Fisk, una piramide di personaggi che portano proprio a Kingpin: James Wesley, Toby Leonard Moore, il braccio destro, leale e autoritario, di Fisk; Bob Gunton è Leland Owlsley, il contabile; Peter Shinkoda è Nobu, uomo d’affari; Wai Ching Ho è Madame Gao una potente donna d’affari.

Daredevil nel suo costume.

Daredevil nel suo costume.

Acclamata da pubblico e critica, con un gradimento del 98% sul sito RottenTomatoes, Daredevil è stata rinnovata per una seconda stagione prevista per il prossimo anno. L’eccellente caratterizzazione dei personaggi e della storia, una regia prepotente ma perfettamente contestualizzata, una fotografia cupa, ma nitida ed un montaggio ordinato, conditi da una colonna sonora ad hoc realizzata da John Paesano, hanno (ri)portato in alto un personaggio unico e straordinario come Devil.

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4.1

Voto Finale