Marked Men = Rule + Shaw, recensione del film di Nick Cassavetes
Dopo Le pagine della nostra vita, Nick Cassavetes torna a raccontare l’amore con Marked Men – Rule + Shaw. Disponibile su Prime Video dall’11 luglio, il film tratto dal bestseller di Jay Crownover ci porta nel mondo dei tatuaggi e delle emozioni non dette.
Una storia d’amore impressa sulla propria pelle, impossibile da ignorare o da tenere a bada. Di questo parla Marked Men = Rule + Shaw (2025) di Nick Cassavetes, disponibile su Prime Video dall’11 luglio 2025: un film che attraversa i numerosi stati d’animo che caratterizzano due innamorati – dalla folgorazione reciproca, all’accettazione dei propri sentimenti, fino alle difficoltà che emergono quando ci si mette in gioco completamente. Cassavetes torna a parlare d’amore: dopo il successo mondiale de Le pagine della nostra vita (2004), si torna a quei temi con una favola decisamente più lineare – e, per certi versi, prevedibile – ma non per questo meno interessante. Il film, tratto dal romanzo Rule di Jay Crownover, è una storia intensa e romantica su amore, perdono e crescita personale. Nel cast: Chase Stokes, Sydney Taylor, Alexander Ludwig, Ella Balinska, Natalie Alyn Lind, Evan Mock, Matthew Noszka e Hannah Kepple.
Dalla metafora dei tatuaggi si costruisce una parabola intensa sul significato della vita e dell’amore

“C’è un motivo per farsi un tatuaggio. Perché dice qualcosa di te che non riusciresti a esprimere in altro modo. È arte. È importante.” Questa frase sintetizza al meglio la psicologia viscerale di Rule (Chase Stokes), tatuatore di talento dall’animo fragile e tormentato. Dietro la maschera dell’artista affascinante e un po’ dannato, si nasconde un essere umano sensibile, ferito da traumi infantili. Con l’inchiostro, Rule dà vita a forme di verità personali scolpite sulla pelle dei suoi clienti: non solo tatuaggi, ma veri e propri gesti di comunicazione alternativa. Rule parla poco, e soprattutto non confida agli altri il suo dolore, disseminando brandelli di sé nella vita di tutti i giorni. Brandelli che nessuno raccoglie, tranne Shaw London (Sydney Taylor), l’unica ragazza capace di scavare nel suo io più nascosto.
Entrambi sono due tessere di un puzzle che si completano – ma a fatica. Riconoscersi in mezzo alla folla non è facile, e ancora meno lo è accettare la versione di sé che emerge nell’amore, dove si diventa vulnerabili ed esposti. Rule e Shaw provengono da contesti familiari differenti: lei è studiosa, rispettosa, cresciuta in un ambiente che le ha sempre imposto cosa fare e chi amare. Solo con Rule riesce a trasgredire finalmente le regole, liberandosi del fardello che porta con sé. Lui è ribelle, segnato da un passato difficile e da un cuore protetto da cicatrici emotive. La sua anima è inavvicinabile: uno scudo contro ulteriori sofferenze. Quando i due iniziano a frequentarsi, scoprono che, sotto le differenze, si nascondono ferite simili e un’attrazione irresistibile. Ma per imparare ad amarsi davvero, dovranno affrontare i fantasmi del passato e imparare a fidarsi l’uno dell’altra.
Marked Men = Rule + Shaw: al centro del film una storia tormentata, ma anche il coraggio di lasciarsi andare

Il film segue un buon ritmo di montaggio, con sequenze che si alternano con efficacia, soprattutto nella prima parte. Cassavetes dimostra di essere un regista abile nel raccontare le storie altrui – nella sua carriera ha spesso tratto film da romanzi – cercando di calarsi concretamente nella psicologia dei personaggi.
Rule è ciò che è perché ha vissuto esperienze segnanti: una madre alcolizzata e depressa, e soprattutto la morte del fratello gemello, Remy. Nella scomparsa del fratello, Rule ha perso una parte profonda di sé. Remy era il figlio “perfetto” della famiglia Archer: brillante, educato, l’orgoglio dei genitori. La sua morte improvvisa (in un incidente d’auto) ha lasciato un vuoto incolmabile, incrinando ulteriormente i già fragili equilibri familiari. Il lutto, presentato nella prima parte del film, calibra fin da subito la ferita di Rule: l’accusa – esplicita o implicita – da parte dei genitori, di non essere “come Remy”, ma anzi di comportarsi in modo scellerato e anticonformista.
Il lutto diventa così uno degli snodi emotivi più importanti del film. Talmente importante che sarebbe stato interessante vederlo approfondito di più. È vero che la ferita riaffiora nei gesti e negli sguardi di Rule, ma il suo rapporto difficile con la famiglia rimane poco esplorato, salvo alcuni momenti di svolta. Al contrario, il rapporto madre-figlia tra Shaw e Eleanor (Nancy De Mayo) è reso con maggior intensità: se da un lato c’è una famiglia assente e inabissata nel dolore, dall’altro c’è una presenza ingombrante che impedisce a Shaw di costruirsi una vita propria, imponendole scelte, abitudini e persino il futuro marito.
Marked Men – Rule + Shaw: valutazione e conclusione

Marked Men – Rule + Shaw è un film che sa raccontare con intensità le fragilità, i dolori e le rinascite di due giovani anime in cerca di riscatto. La regia di Nick Cassavetes si distingue per la capacità di mettersi al servizio della storia, senza mai imporsi con virtuosismi superflui, ma lasciando spazio alla narrazione e alla crescita emotiva dei protagonisti. Chase Stokes e Sydney Taylor offrono interpretazioni sincere e misurate, capaci di dare spessore ai rispettivi personaggi, tra scontri interiori e aperture sentimentali.
L’unico limite risiede forse in una scrittura che, pur centrando il cuore del racconto, avrebbe potuto dare maggiore profondità ai personaggi secondari: amici, familiari e lo stesso studio di tatuaggi, che resta più sfondo che luogo vivo, ricco di legami e microstorie. Nonostante ciò, il film risulta coinvolgente e ben costruito, capace di emozionare e intrattenere, lasciando il segno come un tatuaggio ben fatto: personale, duraturo, e con qualcosa da dire. Proprio come Rule crede fermamente.