Maracuda – Diventare grandi è una giungla: recensione del film

Un film per bambini che sussurra ai grandi.

Maracuda – Diventare grandi è una giungla, diretto dal regista russo Viktor Glukhushin, si presenta come una fiaba moderna ambientata in un’epoca remota e fantastica, dove il cammino verso l’età adulta si intreccia con magia, comicità e riflessioni. Protagonista della storia è Maracuda, un ragazzo timido e insicuro, figlio del rispettato capo di una tribù preistorica. Il padre, come da tradizione, si aspetta che il figlio diventi un grande cacciatore, ma Maracuda è diverso: ha un animo sensibile, una curiosità insaziabile e nessuna predisposizione per la caccia o la violenza.

La svolta narrativa arriva con l’incontro di Tink, una strana creatura aliena dalle sembianze di un uccello, dotata di poteri magici. Tink diventerà per Maracuda un mentore bizzarro ma fondamentale, accompagnandolo in un viaggio all’interno di una giungla pericolosa e incantata. Qui il giovane affronterà sfide, incontrerà creature buffe o spaventose, e soprattutto scoprirà se stesso. Il film è stato presentato in anteprima al Cartoons on the Bay 2025 e si rivolge a un pubblico di bambini e famiglie, ma riesce a parlare anche agli adulti con il suo messaggio universale: crescere non significa diventare ciò che gli altri vogliono, ma imparare ad accettare ciò che si è.

Maracuda – Diventare grandi è una giunglaTra il comico e il pedagogico 

Maracuda - Diventare grandi è una giungla recensione Cinematographe.it

La regia di Viktor Glukhushin è uno degli elementi più solidi dell’intero progetto. Dopo l’esperienza con My Sweet Monster, Glukhushin dimostra una crescita evidente nella gestione della narrazione visiva e nel ritmo complessivo del film. La sua regia è dinamica, colorata, ma mai confusionaria: ogni scena è costruita con attenzione, con una particolare cura per il linguaggio del corpo e le espressioni facciali dei personaggi, cruciali in un film d’animazione.

Glukhushin sa dosare l’azione e la comicità, evitando l’eccesso e mantenendo sempre un equilibrio narrativo. I tempi comici sono ben calcolati, e le scene più emotive sono accompagnate da una regia più sobria e intima, che dà spazio alle emozioni senza forzarle. Anche le scene d’azione – come gli scontri nella giungla o la fuga dai predatori – sono girate con chiarezza e fluidità, facendo attenzione a non disorientare lo spettatore più giovane.
Il regista riesce anche a valorizzare l’aspetto pedagogico del racconto, senza cadere nella trappola del moralismo. La crescita del protagonista avviene in modo naturale, attraverso le sue esperienze e scelte, e non viene mai imposta dalla narrazione. Questo è un merito notevole, soprattutto in un film rivolto ai più piccoli.

La sceneggiatura di Aleksandr Arkhipov si distingue per la sua struttura semplice, ma allo stesso tempo ricca di significato. Il plot segue il classico schema del “viaggio dell’eroe”, con Maracuda che lascia la sicurezza (e il disagio) della propria tribù per affrontare una serie di prove all’interno di un mondo nuovo e sconosciuto. Tuttavia, la semplicità dello schema viene arricchita da dettagli originali e da una scrittura che riesce a combinare umorismo e profondità.
Il conflitto principale – quello tra il desiderio di conformarsi alle aspettative del padre e il bisogno di seguire la propria natura – è trattato con delicatezza. I dialoghi sono spesso brillanti e ben bilanciati tra il linguaggio accessibile ai bambini e battute intelligenti che faranno sorridere anche gli adulti. La presenza di Tink aggiunge un tocco surreale alla narrazione, offrendo un punto di vista “altro” che aiuta Maracuda a cambiare prospettiva.
Un altro punto di forza è la gestione dei personaggi secondari: sebbene molti abbiano ruoli brevi, risultano comunque caratterizzati con cura, contribuendo a creare un mondo narrativo coerente e ricco. Le tematiche della libertà individuale, dell’amicizia interspecie e dell’accettazione delle diversità emergono in modo naturale, senza retorica.

Un mondo preistorico e fantasioso

Maracuda - Diventare grandi è una giungla recensione Cinematographe.it

Visivamente, Maracuda – Diventare grandi è una giungla è un vero spettacolo. L’animazione è fluida, dettagliata e creativa. La fotografia digitale riesce a trasportare lo spettatore in un mondo preistorico fantasioso, dove la natura è rigogliosa e viva, e ogni angolo della giungla sembra nascondere una sorpresa. L’uso del colore è esuberante ma mai eccessivo.

Le sequenze ambientate nella giungla sono particolarmente affascinanti per la varietà di flora e fauna inventata, ma anche per la luce che filtra tra le foglie, creando atmosfere suggestive e immersive. La cura nei dettagli visivi è evidente: dai movimenti realistici degli animali fino alla texture dei paesaggi, ogni elemento contribuisce a rendere l’universo del film credibile, pur nella sua dimensione fantastica.
La colonna sonora riesce a seguire le emozioni dei personaggi, con temi musicali leggeri e giocosi nei momenti di scoperta e amicizia, alternati a brani più drammatici nei momenti di pericolo o riflessione. Anche gli effetti sonori sono ben integrati e arricchiscono l’esperienza sensoriale, aiutando a definire le ambientazioni e i movimenti con grande precisione.

Maracuda – Diventare grandi è una giungla: valutazione e conclusione

Maracuda - Diventare grandi è una giungla recensione Cinematographe.it

Il cuore del film è senza dubbio il percorso emotivo del protagonista. Maracuda, con la sua timidezza e il suo desiderio di essere accettato, è un personaggio in cui è facile immedesimarsi. La sua evoluzione è raccontata con onestà e delicatezza: non diventa un eroe invincibile, ma impara ad ascoltare se stesso, a credere nelle proprie capacità e a comprendere che il valore di una persona non si misura secondo gli standard altrui.
Il rapporto con Tink è centrale per questa crescita: non solo fornisce momenti esilaranti, ma rappresenta anche quella parte di noi che osa sognare e andare controcorrente. La loro amicizia, fatta di risate, scontri e complicità, è una delle componenti più riuscite del film. Alla fine, il messaggio che arriva al pubblico è potente nella sua semplicità: ognuno ha il diritto di essere diverso, e non esiste un solo modo per essere “grandi”.
Il film emoziona senza bisogno di scene tragiche o eccessivamente drammatiche. È attraverso i piccoli gesti, le insicurezze, i successi e i fallimenti del protagonista che lo spettatore si sente coinvolto. Anche i più piccoli riusciranno a cogliere il significato profondo, mentre gli adulti saranno toccati dalla verità universale che il film trasmette.

Maracuda – Diventare grandi è una giungla è un film d’animazione capace di coniugare intrattenimento e riflessione, con una regia attenta, una sceneggiatura ben costruita e un comparto visivo-sonoro di alto livello. È una storia di crescita, libertà e amicizia, che riesce a parlare a più generazioni senza scadere nel didascalico. Un piccolo gioiello dell’animazione contemporanea che merita di essere visto con occhi aperti e cuore leggero.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2