London Spy – 1×01-02: recensione

Ha debuttato in Inghilterra lo scorso 9 Novembre una nuova miniserie tv dal grande fascino. Stiamo parlando di London Spy che, sulle frequenze della BBC Two, mette in scena una storia queer densa di mistero dove nulla è ciò che sembra, sotto il cielo di una Londra tetra ed asfissiante.  London Spy è un altro esempio della profondità di temi e situazioni della serialità inglese.

London Spy –  un racconto pulito, etereo ma anche disturbante ed assolutamente coinvolgente

Si rimane sempre basiti di fronte alla grande bellezza delle serie trasmesse in Gran Bretagna. C’è infatti un’abissale differenza fra quelle trasmesse in Inghilterra e quelle prodotte per il mercato americano. Che sia esso un particolare stilistico o narrativo, l’universo seriale inglese è sempre un passo avanti a tutti. Ne è la riprova London Spy appunto, la miniserie trasmessa su BBC Two, di cui  sono previsti 5 episodi da un’ora ciascuno.

La stessa rete che ha trasmesso lo scorso anno ‘The Fall’, il disturbante crime con Gillian Anderson e Jamie Dorman, si spinge oltre i suoi orizzonti andando a sviluppare un elettrizzante spy drama che gioca con gli stessi stilemi del genere, andando a costruire un puzzle di eventi dal grande respiro.  In London Spy il protagonista è Danny interpretato da Ben Whishaw, visto al cinema al fianco di Daniel Craig in ‘Spectre’, il quale vive una vita pressoché anonima. È omosessuale ed è alla continua ricerca di un compagno che possa colmare il vuoto che ha nel cuore. Fortuito è l’incontro con l’algido Alex (Edward Holcroft), il quale viene subito colpito dalla genuinità di Danny.  Divampa l’amore fra i due, un sentimento vero e reale. Ma un bel giorno in circostanze misteriose Alex scompare lasciando il giovane Danny  in uno stato catatonico. Il ragazzo comincia a sospettare che il suo compagno possa nascondere un segreto, e la continua ricerca di risposte conduce Danny di fronte ad una verità sconcertante. Alex è davvero una spia del governo britannico?

London Spy: i protagonisti in uno scatto dal primo episodio

London Spy: i protagonisti in uno scatto dal primo episodio

London Spy senza fronzoli tratteggia un racconto pulito, etereo ma anche disturbante ed assolutamente coinvolgente. Il mixare audacemente sia i dettami più particolari di uno spy-drama che di una melensa storia d’amore in un calderone di eventi ben congeniato, rende originalissima questa serie tv. Infatti nel panorama seriale moderno, fino ad ora, non si era mai vista una storia così tracotante di sentimenti, mai nessuno aveva osato miscelare un racconto spionistico con una storia d’amore fra due uomini. Il risultato finale – nella sua convenzionalità – è una serie tv brillante, che emoziona e colpisce nel profondo. Non traspare nessun sottotesto politico, solo un racconto di due uomini che si amano alla follia caduti vittima, inesorabilmente, sia  degli eventi che di un gioco più grande di loro. Danny incarna a tutti gli effetti il ragazzo problematico che guarda al futuro con uno sguardo ancora disilluso, Alex invece rappresenta il bello e dannato, colui che non riesce a vivere la vita come lui vorrebbe ma, la vicinanza di Danny, apre una possibilità di salvezza.

Sarà vero amore fra i due oppure Danny è stato vittima di un gioco di seduzione? Non è dato saperlo dato che attualmente gli episodi trasmessi sono appena tre, ma si evince comunque un substrato di grandi misteri e colpi di scena. London Spy rimane una perla della serialità inglese perché con una trama semplice e convenzionale, riesce a costruire un puzzle di eventi complesso, sfaccettato e dal grande appeal.

Giudizio Cinematographe

Regia - 4.1
Sceneggiatura - 4.8
Fotografia - 4
Recitazione - 4.7
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

4.2

Voto Finale