Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet: recensione

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet è la trasposizione cinematografica del romanzo “Le mappe dei miei sogni” scritto da Reif Larsen. La regia è stata affidata a Jean-Pierre Jeunet (regista di Il favoloso mondo di Amelie), che ha partecipato anche al lavoro di sceneggiatura e adattamento del film. T.S. Spivet ( Kyle Catlett) è un bambino di 10 anni con una grande immaginazione e curiosità. Il suo passatempo preferito è creare nuove invenzioni ed è proprio questa sua passione che gli fa ricevere una telefonata dall’Istituto Smithsonian per aver vinto il premio Baird per l’invenzione della macchina a moto perpetuo. Ma nessuno si aspetta che Spivet sia solo un bambino. Infatti, nonostante il grande senso di osservazione e genialità del nostro protagonista, nessun adulto è pronto a riconoscere le doti di T.S. Spivet, a cominciare dal professore che sbeffeggia i temi e le teorie del suo alunno. Anche il comportamento della famiglia nei confronti del piccolo T.S. è distante e scostante, oltre che stravagante: il padre (Callum Keith Rennie) è un uomo con l’anima da cowboy che colleziona ferri di cavallo e stivali, oltre che animali imbalsamati, nel salotto-ufficio di casa. Ha sempre avuto una predilezione per Layton (Jakob Davies), il fratello gemello di Spivet, che ama usare il suo fucile e sparare a tutto ciò che si muove. La mamma Claire (Helena Bonham Carter) è una dottoressa esperta di cavallette e di insetti che trascorre la maggior parte della sua vita a studiare e classificare le varie specie di animali, forse trascurando un po’ troppo la famiglia. Infine c’è  Gracie (Niamh Wilson), la sorella, il cui unico sogno è quello di partecipare a concorsi di bellezza e diventare una stella del cinema.

Mamma e sorella di Spivet

Mamma e sorella di Spivet

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet: recensione

Per via dell’incomunicabilità con la famiglia il piccolo Spivet prepara la valigia e decide di partire da solo verso Washington per ritirare l’ambito premio. Non è ancora giorno e, salito sopra un treno merci, inizia il suo straordinario viaggio da ovest ad est dell’America.
Luce, colori, fantasia e immaginazione si mescolano e ci fanno entrare nella mente di un bambino geniale, ma pur sempre un bambino, legato ancora al potere delle favole e dei racconti (primo tra tutti quello del suo nome, che gli ha raccontato sua mamma).

Spivet con la valigia

Spivet con la valigia

Nella seconda metà del film i paesaggi e l’avventura lasciano spazio a spaccati comici con la signorina Jinsen (Judy Davis), la sottosegretaria dell’istituto Smithsonian e punto di riferimento per Spivet una volta arrivato a Washington. Inutile dilungarsi sulla bravura recitativa di Judy Davis, arrivata sul set all’ultimo momento per sostituire l’attrice Kathy Bates, costretta a rifiutare il ruolo dopo aver scoperto un tumore al seno. La leggerezza ma anche l’emozione finale del confronto tra il bambino e sua madre, forte anche della perfetta e precisa presenza di Helena Bonham Carter, riescono a convincere pienamente i bambini in sala. Una scenografia e fotografia perfetti incorniciano Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, che vi aspetta nelle sale italiane dal 28 maggio distribuito da Microcinema Distribuzione.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.2
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.7
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.3
Emozione - 3

3.4