Limitless – pilot: recensione

Settembre sembra essere il mese dei sequel tratti dalle serie. Se lo scorso 21 settembre, protagonista della serata americana è stato Minority Report di FOX, il 22 è toccato a Limitless di CBS.

Come dal titolo si può immaginare, la serie di Craig Sweeny è tratta dall’omonimo film del 2011 con Bradley Cooper, a sua volta tratto dal romanzo The Dark Fields (Territori Oscuri) di Alan Glynn. Voler indagare e mandare avanti con una lunga serialità un progetto cinematografico, ha sicuramente il suo lato affascinante, che attira tanta bella aspettativa; se, però, poi l’aspettativa va tradita e il sequel, già tanto difficile nel mondo cinematografico, diventa di gran lunga inferiore rispetto al suo predecessore, allora c’è qualcosa che proprio non va. Limitless, purtroppo, rientra totalmente nella categoria.

Brian Finch (Jake McDorman) è un ventottenne precario con il sogno di diventare musicista. Per nulla realizzato e ancora in bilico sulla fatidica domanda “cosa voglio fare da grande?”, passa da un lavoretto all’altro, illudendo la sua famiglia e se stesso di essere ormai ad un passo dal successo. Questa situazione, nel vedere i suoi fratelli e i suoi amici realizzati e con famiglia, inizia ad avere un certo peso sulle spalle di Brian, soprattutto in seguito ad improvvisa caduta del padre a causa di una malattia sconosciuta. Sarà il fortunato/sfortunato incontro con un vecchio amico di “gioventù”, Eli, ad aprire totalmente la mente a Brian, “ a dargli una spinta” grazie ad una pillola di NZT-48, un particolare stimolatore sintetico. Una volta svanito l’effetto della prima pillola, il bisogno di una seconda dose è talmente forte da costringere Brian a tornare da Eli, ma ad attenderlo ci sarà una bruttissima sorpresa che porterà Brian in un mare di guai e faccia a faccia con gli agenti dell’FBI Rebecca Harris (Jennifer Carpenter) e Boyle (Hill Harper).

Limitless

Una scena di Limitless

Per buona parte del pilot di Limitless si ha una continua sensazione di déjà vu. L’episodio si apre con una velocissima immagine del volto di Edward Morra (Bradley Cooper) su un volantino per strada, divenuto senatore e candidato alle elezioni presidenziali, mentre Brian corre all’impazza per sfuggire all’FBI. Poco dopo, accompagnati dalla snervante e onnipresente voce fuori campo del protagonista, facciamo un tuffo nel passato per comprendere cosa sia accaduto al personaggio prima dell’inseguimento. Come spesso accade in questi casi, quando il flashback e il presente non vengono dosati bene, si ha una continua ripetizione degli avvenimenti attraverso i dialoghi, rendendo la scena troppo “parlante” e piena di informazioni inutili che lo spettatore potrebbe apprendere benissimo anche senza spiegazioni. Errori così banali di sceneggiatura da una serie come questa non ce li aspettiamo, ma andiamo avanti.

Limitless

Bradley Cooper in una sequenza della serie tv

Morra torna ancora una volta, stavolta in prima persona, interpretando un po’ il ruolo di quello che era stato il personaggio Robert De Niro all’interno del film. I momenti più esaltanti dell’episodio possiamo collocarli proprio in questo incontro. Inutile iniziare a tessere le lodi di Cooper, sappiamo benissimo quanto bravo e poliedrico sia questo attore. Le vesti del “diavolo”, inoltre, gli stanno anche piuttosto bene e Brian ancora non so quanto caro gli costerà questo patto per l’onnipotenza. Sicuramente sarà un elemento ridondante nei prossimi sei episodi.

Limitless è una serie che potrebbe dare tanto eppure non osa per nulla.

Al di fuori, però, della presenza di Morra, che da l’impronta di sequel alla serie, agganciandosi agli ultimissimi eventi del film che lo riguardano come lo sviluppo di una sostanza genetica in grado di non provocare devastanti effetti collaterali al corpo umano dopo una massiccia assunzione di NTZ-48,  è difficile trovare dei veri elementi innovativi in questo primo episodio. La storia, le immagini, le situazioni non trasmettono nulla di più e nulla di meno rispetto alla trama originaria del film. Sembra ricalcare davvero eccessivamente i movimenti percorsi da Edward quando era nei panni di Brian, dall’incontro con “l’amico della pillola”, al ritrovamento del cadavere fino alla smania di potere e intelligenza sempre più devastante.

Ciò che si può ben sperare è che Limitless stia solo scaldando i motori, per poi prendere il decollo dal secondo episodio e proseguire su una strada che, per lo meno, tracci un percorso personale al di fuori di quello già visto all’intero del film.

Confidiamo nella buona fede di CBS e nella produzione di Cooper stesso, sperando in un continuo che davvero sorprenda e lasci, come fece quattro anni fa il film, senza parole. Noi di Cinematographe abbiamo intenzione di scoprirlo!

Giudizio Cinematographe

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 1.3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 1.7

2.4

Voto Finale