Libero: recensione del film di Michel Toesca

La recensione di Libero, il film di Michel Toesca che racconta il dramma dei migranti fornendo un punto di vista inedito sul fenomeno socio-politico.

Svegliarsi e vedere passare di fronte alla propria casa gente mai vista, uomini, donne e bambini stanchi e affamati. Ogni giorno. Continuare a vivere indifferentemente o cercare di aiutarli? Con Libero – traduzione dell’originale Libre –, Michel Toesca cerca di offrire al pubblico una risposta, raccontando la vita del contadino Cédric Herrou, un eroe quotidiano. 

Terra di nessuno scissa tra Italia e Francia, la Val Roia assiste ogni giorno al dramma di decine di persone che, alla ricerca di una vita migliore, di giustizia e di libertà, tentano di abbandonare il territorio italiano. Libero, il documentario del francese Michel Toesca, mostra le condizioni in cui vivono gli migranti e attacca le politiche francesi sull’immigrazione.

Libero: una denuncia esplicita e priva di filtri all’operato delle istituzioni francesi Libero cinematographe.it

Realizzato in tre anni e costruito sulla necessità di informare il pubblico, Libero segue quotidianamente le vicende di persone che, scappate da un passato di dolore, di sopprusi e di oppressione, sono in cerca di un futuro migliore, desiderosi di richiedere l’asilo politico in terra francese.

Presentata in proiezione speciale della selezione ufficiale del 71esimo Festival di Cannes, l’analisi condotta in modo esplicito e senza filtri da Toesca si focalizza sull’agire di un cittadino della Val Roia, Cédric Herrou che, da anni, offre con l’aiuto di volontari e conoscenti ospitalità ai migranti bloccati dalle istituzioni francesi sul confine italiano. Con il suo impegno civile, condotto sotto il segno dell’illegalità, opponendosi alla legislazione della propria patria, Cédric si è trasformato giorno dopo giorno in un eroe quotidiano, in un uomo che, disilluso dalla politica francese nei confronti dell’immigrazione, è volenteroso di difendere fino in fondo la causa da lui sposata, sebbene sia all’apparenza uno come tanti.

Filmando l’eroica quotidianità di colui che è diventato un rappresentante della lotta contro la xenofobia, Michel Toesca denuncia aspramente l’operato delle autorità francesi che – prive di soluzioni inclusive, concrete ed efficaci, come viene spiegato all’interno del lungometraggi – continuano ancora oggi a vedere le persone come numeri, dati e statistiche, operando con modalità non previste dalla legge e, per questo, irregolari che nascono dalla volontà di stigmatizzare.

Lontano da documentari neutrale di registi che –desiderosi di non essere associati ad una determinata fazione – preferiscono riportare la realtà attraverso una lente imparziale e totalmente oggettiva, Libero riflette l’impegno del regista che lo ha realizzato non solamente attraverso il contenuto e la narrazione, ma anche – e specialmente – tramite le scelte estetiche: sporca e dominata dalle imperfezioni, l’estetica del lungometraggio contribuisce alla resa della situazione inumana in cui i migranti continuano a vivere. O meglio, sopravvivere.

Seguendo le vicende da solo con una vecchia DV Cam sulla spalla e registrandole in un formato che, come specificato dal film-maker, non esiste più da 15 anni, il regista dà vita ad un documentario militante che, dalla grande potenza politica, si presenta come un vero e proprio atto di resistenza nei confronti di una statalità incompetente e violenta, come un prodotto cinematografico volto alla sensibilizzazione e alla divulgazione di dinamiche che rimangono oscure ai più, pur avendo un peso enorme all’interno della quotidianità di ognuno di noi.

Distribuito da Wonder Pictures, Libero di Michel Toesca verrà proiettato nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 31 gennaio, offrendo agli spettatori un punto di vista inedito sull’epocale fenomeno socio-politico che viene analizzato.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.1