Le sorelle perfette: recensione

Dopo aver presentato diverse edizioni dei Golden Globes e aver lavorato insieme in Mean Girls (Mark Waters, 2004) e Baby Mama (Michael McCullers, 2008), Tina Fey e Amy Poehler tornano fianco a fianco in Le sorelle perfette.

Il film, diretto dal regista di Pitch Perfect Jason Moore, sarà nei cinema italiani a partire dal prossimo 4 agosto dopo essere ambiziosamente uscito negli Stati Uniti lo scorso 18 dicembre, in contemporanea con l’attesissimo Star Wars: Il risveglio della forza.

le sorelle perfette

Le sorelle perfette: Tina Fey e Amy Poehler di nuovo insieme per interpretare due sorelle agli antipodi alle prese con un party in perfetto stile high school.

Le sorelle perfette è una commedia che si innesta sul cliché delle sorelle agli antipodi: Maura (Amy Poehler) è un’infermiera assennata e altruista che si trova improvvisamente richiamata nella casa dei propri genitori, appena prima che l’immobile venga venduto, per svuotare la cameretta d’infanzia insieme alla sorella Katie (Tina Fey), parrucchiera scapestrata e inaffidabile. Naturalmente in men che non si dica il lavoro di inscatolamento si trasforma in una lunga passeggiata sul viale dei ricordi, tra vecchi diari, peluche e abiti fuorimoda. Di lì al progetto di una festa in perfetto stile high school il passo è breve, ma né Maura né Katie potranno prevedere la piega che prenderà quel party pieno di vecchi compagni di scuola stanchi e imbolsiti.  

Le sorelle perfette

Party distruttivi e sorelle dai caratteri completamente diversi: Le sorelle perfette è una commedia che non brilla certo per originalità, sorretta completamente dalla recitazione delle due comiche protagoniste.

A metà strada tra In Her Shoes – Se fossi lei (Curtis Hanson, 2005) e Project X – Una festa che spacca (Nima Nourizadeh, 2012), Le sorelle perfette è una commedia che non brilla certo per originalità: entrambi gli espedienti sui quali si fonda il film – sia quello del party distruttivo che quello della contrapposizione tra le due sorelle dai caratteri e dalle vite completamente diversi – difficilmente stupiranno lo spettatore, la cui attenzione resterà viva soltanto grazie all’impegno delle due attrici protagoniste. Qualche risata scappa nei momenti caratterizzati da uno humour più pungente e più politicamente scorretto, ma nel complesso persino due comiche come la Fey e la Poehler fanno fatica a tenere a galla questa pellicola dalla sceneggiatura troppo scarna.

Il gioco sorella buona-sorella cattiva, le dinamiche di scontro e riappacificazione sono infatti gestite in maniera superficiale e finiscono presto per annoiare. Inevitabile, allora, pensare al film con Cameron Diaz e Tony Collette come a un esempio decisamente più virtuoso ed efficace.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 1.5

2.3