La stagione dei matrimoni: recensione del film Netflix

La recensione de La stagione dei matrimoni, il film Netflix per la regia di Tom Dey disponibile sulla piattaforma streaming dal 4 agosto 2022.

Una giovane donna e un giovane uomo, le loro famiglie e le loro tradizioni; è giunta l’ora: o ci si sposa o niente, o si diventa marito e moglie o si è finiti. Questa è la storia di Asha Maurya (Pallavi Sharda) e Ravishankar Shah (Suraj Sharma), detto Ravi, protagonisti di La stagione dei matrimoni, diretto da Tom Dey e con la sceneggiatura di Shiwani Srivastava, disponibile in streaming su Netflix dal 4 agosto 2022. I due giovani indiani si trovano nella stessa situazione, sia lei sia lui, sono tormentati dai genitori che sperano e pretendono che i loro figli si sposino dal momento che è giunta l’ora e Asha e Ravi, per sfuggire alle richieste continue, fingono di uscire insieme per poi scoprire che insieme stanno bene.

La stagione dei matrimoni: una storia d’amore romantica e divertente in cui tutte le Asha e tutti i Ravi possano riconoscersi

La sceneggiatrice ha un’idea ben precisa in testa: dal momento che non si fanno più film come Harry, ti presento Sally o Notting Hill in cui i protagonisti affrontano i problemi d’amore che ogni essere umano vive, dal momento che non esiste una Bridget Jones indiana, ha voluto creare un film che potesse lavorare su queste istanze. La stagione dei matrimoni è una commedia sentimentale con protagonista una coppia di innamorati indiani, che altrimenti difficilmente avrebbero un ruolo centrale. Solo così, riflette Srivastava, gli indiani avrebbero potuto essere rappresentati in una narrazione come questa, di vita normale, situazione molto insolita negli altri film in cui invece, lei dice, si vedono solo cliché. Il film dovrebbe riequilibrare “la storia” dell’oggi, facendo parlare le numerose minoranze, l’opera dovrebbe rappresentare solo la prima tappa di un progetto più complesso e articolato, utile a comprendere e normalizzare le realtà come quelle di Asha e Ravi. Si tratta di ragazzi moderni, che vivono in una società moderna e, nonostante i loro genitori sperino per loro un matrimonio tradizionale che li incaselli come è successo a loro, i giovani pensano ad altro, le donne vogliono essere emancipate, bastare a sé stesse, non hanno bisogno di essere mogli di cui i mariti si prendono cura, gli uomini vogliono fare i dj, non vogliono seguire le orme paterne, intendono scegliere la loro strada. Tutti i buoni propositi poi un po’ si disperdono.

I presupposti ci sono ma il film non riesce a conquistare totalmente il pubblico

Asha e Ravi sono indiani americani di seconda generazione, cresciuti in un’affascinante miscellanea di culture. Si trovano in un limbo, per i loro genitori devono aderire in maniera sistematica alla tradizione, i ragazzi invece vorrebbero mediare la cultura indiana con quella occidentale. Va bene abbracciare entrambi, il film lo dice subito: la sorella di Asha, Priya (Arianna Afsar), sta per sposarsi con un ragazzo americano, Nick (Sean Kleier), che vuole in tutto e per tutto partecipare alla vita, alle tradizioni, alla cultura della fidanzata.

Asha, dopo aver terminato il suo fidanzamento e aver lasciato il suo prestigioso lavoro a Wall Street, è tornata nel New Jersey per reinventarsi. Ravi, dovrebbe fare il lavoro del padre, invece fa tutt’altro. Insomma sono due “teste calde” e sia i genitori di lui, Dinesh (Manoj Sood) e Veena (Sonia Dhillon Tully), che quelli di lei, Suneeta (Veena Sood) e Vijay (Rizwan Manji), sono ormai disperati perché sono convinti che oramai i figli non si sposeranno mai. A cambiare il corso delle cose sarà il momento in cui Suneeta creerà un profilo per sua figlia sul sito di incontri Dreamy Desi Partner e troverà un abbinamento perfetto: Ravi, l’indiano più giovane a vincere il National Spelling Bee e alunno del MIT. Per rendere felici i rispettivi genitori, Asha e Ravi si incontrano e per vivere in pace la prima propone di fingere una relazione  superando così insieme la stagione delle nozze. Cosa può succedere ai due se non accorgersi che hanno molte cose in comune?!

Insomma ne La stagione dei matrimoni ci sono tutti gli elementi del classico film rassicurante, cerca di essere divertente, romantico ma mai troppo, eppure non sempre riesce nel suo intento perché ci sono troppi elementi che già lo spettatore ha visto, troppa prevedibilità che fa immaginare già come andrà a finire la storia di Asha e Ravi. Certo c’è una variazione sul tema, due giovani adulti di famiglie tradizionaliste indiane – ma ora vivono in America – cercano di sopravvivere alle aspettative determinate dalla cultura (il matrimonio, il lavoro, la stabilità economica; si discute su tutti questi argomenti) in modo da poter vivere alla loro maniera, da cittadini del mondo, tipico dell’oggi, ma ciò non basta per fare di La stagione dei matrimoni una commedia sentimentale profonda e accattivante. 

Un film sentimentale che si fa guardare ma non chiede e non dà nulla di più

La stagione dei matrimoni è un film che strappa qualche sorriso ma non fa molto altro. Porta a casa il compito senza far innamorare lo spettatore, nonostante il buon lavoro dei protagonisti.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

2.8

Tags: Netflix