La fidanzata di nonna: recensione del film di Ángeles Reiné

La fidanzata di nonna è una commedia leggera che ha dalla sua la storia di un amore universale che dialoga con la libertà di essere, esistere, pensare.

“Uscire dall’armadio”, formula utilizzata per descrivere il coming out, è una tappa ancora purtroppo complessa nella vita di un individuo; è difficile farlo ma lo è ancora di più quando a doverlo fare sono due donne, adulte, con una vita alle loro spalle. Questa è la storia di Sofia (Verónica Forqué) e di Celia (Rosa María Sardà) che, dopo anni di amicizia, hanno capito di amarsi e di voler passare il resto della loro vita insieme, protagoniste di La fidanzata di nonna di Ángeles Reiné, film che si aggiunge al catalogo Netflix dal 22 gennaio 2021. 

La fidanzata di nonna: una telefonata che cambia tutto

La notizia è una: Celia e Sofia vogliono sposarsi, è deciso ormai, lo devono dire a tutti, ai figli e ai nipoti. Nonostante siano adulte, quello che dovrebbe essere solo un dettaglio pesa, hanno paura che quella notizia possa sconvolgere le persone che più amano. L’amore delle due donne arriva fino ad Edimburgo dove vive e lavora la nipote di Sofia, Eva (Ingrid García Jonsson), avvocatessa spagnola di successo, pronta a sposare Stuart, rampollo di un’importante ed estremamente conservatrice famiglia scozzese. Eva non può accettarlo, non possono rovinarle la vita in questa maniera, lei ha un avvenire di cui preoccuparsi: la famiglia di Stuart non può sopportare una tale notizia, una famiglia di questo tipo, colorata e un po’ folle, loro così rigorosi, così rigidi, così conformi alle regole. Eva decide di partire alla volta di Lanzarote per cercare di far ragionare la nonna e riportarla sulla retta via. La fidanzata della nonna lavora sul cliché e lo cambia di “segno”: questa volta non si narra il difficile coming out di un giovane bensì si mostra il doloroso svelamento di ciò che si è da parte di persone adulte. Mentre le due donne anziane vogliono vivere felici, nella sincerità di ciò che sentono, i più giovani, i due nipoti, pensano che sarebbe meglio per loro rimanere chiuse in quel ripostiglio senza finestre e senza luce.

Non è solo Eva ma anche Jorge (David Verdaguer), figlio di Celia a non vedere di buon occhio questo matrimonio; i due ragazzi, cresciuti insieme da piccoli, invaghiti da sempre l’uno dell’altra, tentano di frenare le due donne in virtù della cosiddetta norma. La fidanzata di nonna si costruisce come una commedia romantica che gioca con i suoi personaggi, con le loro vite e con i loro sentimenti. Ángeles Reiné forse mette troppe cose sul piatto – la storia d’amore tra Eva e Jorge, l’arrivo del fratello di Eva convertito all’Islam, l’ombra della Chiesa che si manifesta con le varie telefonate da parte del Papa a Celia – e così fa perdere di forza la tesi centrale del film: realizzare un inno alla tolleranza ma anche un incoraggiamento a inseguire la propria felicità, senza dar importanza all’età anagrafica.

La fidanzata di nonna_Cinematographe.itCosa dirà la gente?

Pensiamo che il mondo sia cambiato, che ormai si sia liberi di vivere, amare chi si vuole, invece purtroppo esistono tanti pregiudizi, quelli per cui il matrimonio di Celia e Sofia sia un’unione che “non s’ha da fare né ora né mai”. Una relazione omosessuale può essere vissuta solo sé nascosta o tenuta segreta nella propria casa, e la discriminazione è ancora più dolorosa se proviene da chi si ama. Sofia e Celia sono donne di una certa età, con due ex mariti e figli, con delle vite alle spalle e solo da adulte hanno deciso di vivere con chi vogliono e amare chi vogliono, ma non vengono comprese nel loro desiderio di sposarsi, non solo dalla società, ma anche dai familiari. Questo è sicuramente uno dei punti più interessanti della storia: cancellare tabù, spezzare steccati – come se, visto che sono adulte, non dovrebbero essere felici e ricercare la propria felicità –, celebrare l’amore inteso come forza vitale e universale.

Per Eva la cosa più importante non è tanto il bene di sua nonna – la nipote continua a ripetere chissà cosa dirà la gente, chissà cosa dovranno patire sua nonna e Celia – quanto cosa dirà la famiglia del futuro marito e infatti quando parte per Lanzarote non dice il motivo del suo viaggio. Eva dovrebbe essere più aperta, è giovane, abita in una capitale europea, ma invece è infarcita di pregiudizi, spaventata dal fatto che la sua nuova vita possa essere sporcata dalla sua famiglia così “imperfetta”. La ragazza capisce, lungo il film, grazie a Jorge quanto ci sia di speciale nei rapporti d’amore, veri, reali, e così riesce a capire non solo sé stessa ma anche sua nonna.

La fidanzata di nonna_Cinematographe.it Un film con parecchi difetti ma piacevole

La fidanzata di nonna è una commedia leggera che ha dalla sua la storia di un amore universale che dialoga con la libertà di essere, esistere, pensare. Non si tratta però di un capolavoro, non siamo di fronte ad una di quelle commedie intense e speciali ma ad un film con molti difetti però piacevole.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.6

Tags: Netflix