La battaglia dimenticata: recensione del film Netflix

La guerra dimenticata è un film che combina molti elementi, dagli aspetti visivi e alle sequenze d'azione, dalla vita degli uomini e delle donne al sangue e sudore dei combattenti.

Novembre 1944. Tre giovani, un ragazzo olandese, un pilota di aliante inglese, una ragazza della Zelanda. Sono i protagonisti di La battaglia dimenticata – arrivato nel catalogo Netflix il 15 ottobre 2021 -, film di Matthijs van Heijningen Jr., che trae ispirazione dalla Battaglia di Zelanda, la cui storia rimane in gran parte poco chiara fino ad oggi. Tra le crescenti tensioni tra le forze alleate e la frettolosa ritirata della Germania nazista dal territorio occupato, i cittadini sono gettati nell’incertezza della guerra. Il film è stato girato in Lituania, Paesi Bassi e Belgio, sarebbe dovuto uscire al cinema nel novembre 2020, ma è stato rinviato a causa della pandemia.

La battaglia dimenticata: dalla storia al film

La guerra dimenticata_Cinematographe.it

Sull’isola sommersa dalle acque di Walcheren, Zelanda, migliaia di soldati alleati stanno combattendo l’esercito tedesco. Tre giovani vite si legano indissolubilmente: un ragazzo olandese che combatte per i tedeschi, un pilota di aliante inglese e una ragazza della Zelanda legata alla resistenza contro la sua volontà, sono costretti a fare scelte cruciali che influiscono sia sulla propria libertà che su quella degli altri. Sono diversi, vivono esistenze diverse, eppure hanno un solo scopo, essere liberi.

Il film si apre con l’informazione che i tedeschi sono stati respinti e il porto di Anversa è stato liberato. Occupano ancora Schelda, che deve essere liberata in modo che le forze alleate possano avanzare. È il giugno 1944 nella Normandia occupata dai tedeschi, lì troviamo Teuntje Visser (Susan Radder), la figlia di un medico che cura anche i soldati tedeschi. Suo fratello Dirk (Ronald Kalter) odia i tedeschi e lancia un sasso contro un’auto, facendo perdere il controllo al soldato tedesco che investe tre commilitoni ed è costretto a nascondersi. Lo spettatore incontra poi William Sinclair (Jamie Flatters), un pilota di alianti per le forze inglesi. Combatte la stessa guerra anche Marinus van Staveren (Gijs Blom), un soldato nazista che combatte in prima linea.

La battaglia dimenticata si costruisce a poco a poco, di vita in vita, la situazione si fa sempre più complicata e difficile. William e la sua truppa precipitano, il fratello di Teuntje si rivela essere parte della Resistenza e viene catturato. Si mette inevitabilmente in scena la tragedia; il film fa un ottimo lavoro nel ritrarre la devastante realtà della guerra mentre ci vengono mostrate scene strazianti della prima linea. Sono molti i film sulla seconda guerra mondiale, è incredibile però che nessuno abbia narrato un evento così importante, mettendolo da parte.

Tre vite che si intrecciano

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La battaglia della Schelda ha luogo tra il 2 ottobre e l’8 novembre 1944, si tratta di una serie di operazioni militari guidate dalla prima armata canadese aiutata da unità polacche e britanniche. L’obiettivo delle operazioni è quello di prendere il controllo del fiume Schelda e stabilire una rotta marittima verso Anversa che possa rifornire le forze alleate nell’Europa nord-occidentale. La battaglia è una delle più sanguinose e importanti dell’intera campagna per la prima armata canadese, durante le cinque settimane di combattimento sono stati contate un totale di 12.873 vittime alleate, con la metà delle perdite riconducibili all’esercito canadese.

Il film mette in scena tutto questo dolore, tutte queste perdite, tutto questo mare di sangue e sudore. Cadaveri, soldati affamati mostrano una dura verità, la realtà vissuta e subita dai soldati che hanno vissuto nelle guerre passate. Teuntje fa di tutto per salvare suo fratello, William assiste alla morte del compagno, Marinus mostra il residuo brandello di umanità a cui si aggrappa teneramente. Lo spettatore assiste senza avere parole a questa storia, sporca e sanguinosa e non si può far altro che rabbrividire e rendersi conto di quanto possa essere disumano l’uomo e al tempo stesso quanto amore possa esserci dentro di lui.

Ci sono momenti in cui però lo spettatore si perde nella storia, fatta di molti dialoghi, la narrazione si fa difficile da seguire e sembra che si stia guardando tre storie diverse. La scelta di incastrare le tre esistenze a mosaico per raccontare la Storia limita il tempo necessario per approfondire i personaggi. Vengono esplorati gli orrori, si mette in evidenza la paura, il dolore, si mettono in primo piano gli scontri a fuoco e la vita quotidiana che le persone hanno sopportato sotto il pesante giogo dei nazisti.

Un’opera che narra una pagina poco conosciuta

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La guerra dimenticata è un film che combina molti elementi, dagli aspetti visivi e alle sequenze d’azione, dalla vita degli uomini e delle donne al sangue e sudore dei combattenti, si tratta di un’opera che con qualche fragilità (tante parole e poca descrizione di ciò che avviene nella mente e nel cuore dei personaggi, la costruzione a mosaico che non sempre è il massimo) narra bene una pagina di cui si sa poco.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.2

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