Jingle Jangle – A Christmas Journey: recensione del film Netflix

L'opera dickensiana di David E. Talbert è una formula magica per tornare a credere nel periodo più incantato dell'anno. Disponibile su Netflix dal 13 novembre.

David E. Talbert dopo Almost Christmas (2016) e El Camino Christmas (2017) torna alla regia con Jingle Jangle: A Christmas Journey, un musical natalizio di ispirazione dickensiana arricchito da un cast corale di rilievo e da una colonna sonora che muove i fili dell’intero racconto. Lo spettacolo si costruisce attorno alla vivace colonna sonora, grazie alle musiche originali di John Legend (produttore del film) e del produttore musicale Philip Lawrence, tra cui spicca il brano This Day scritto da Usher e duettato con Kiana Ledé. Un racconto esuberante e tipicamente natalizio che trova il suo posto in un momento storico che impone la distanza come condizione d’esistenza. Tornare a credere, ora più che mai, è quello che Jingle-Jangle: A Christmas Journey ribadisce con l’ausilio di un cast convincente (il premio Oscar Forest Whitaker interpreta the greatest inventor of all Jeronicus Jangle) e di una scenografia incantata capace di restituire l’armonia dello spirito natalizio.

Jingle Jangle – A Christmas Journey: se ci credi, funzionerà

Nella cittadina in costume di Cobbleton Jeronicus Jangle (interpretato in gioventù da Justin Cornwell) è considerato the greatest inventor of all, un giocattolaio dalle abilità straordinarie che gli permettono di realizzare i sogni di tutti gli abitanti. Circondato dall’amore della famiglia, la moglie (Sharon Rose) e la figlia Jessica, Jeronicus crea la prima bambola animata, lo straordinario torero robot Don Juan Diego che nella versione originale è doppiato da Ricky Martin. A risentire del successo del giocattolaio è Gustafson (Miles Barrow da giovane, Keegan-Michael Key nella versione adulta), il suo assistente, che stanco di vivere all’ombra del mentore ruba la sua ultima creazione e il libro delle invenzioni, dando vita ad un impero che demolisce il lavoro di Jeronicus. Abbandonato anche dalla figlia, dopo la scomparsa prematura della moglie, per trent’anni Jeronicus si rifugia nel suo negozio, ormai ridotto a banco dei pegni, trasformandosi in un uomo burbero, scontroso e cinico. L’arrivo della nipote Journey (Madalen Mills), curiosa e dall’intuito creativo prodigioso, scalda il cuore dell’anziano giocattolaio, che insieme all’aiuto di un piccolo assistente tornerà a credere nella magia dell’amore.

La colonna sonora di John Legend per un musical formato famiglia

Lo spettacolo, senza dubbio, è la più grande invenzione: i personaggi di David E. Talbert rincorrono la magia, chi direttamente e in maniera ostinata, e chi in punta di piedi, ormai fortemente disilluso e scoraggiato dalle iniquità della vita. Una magia che si offre allo spettatore in tutto il suo splendore negli occhi di una bambina innamorata della scienza e in quelli di un nonno troppo vecchio per provare emozioni. Jingle Jangle: A Christmas Journey è un ritorno prorompente sullo schermo dei racconti di fantasia natalizi, un trionfo di luci, suoni, colori, coreografie d’insieme che trasformano lo sfondo in un teatro, dove il palcoscenico è alla portata di tutti i personaggi e delle loro personalità cangianti. Il potere della magia è il tempismo, la sua capacità di venire in aiuto quando ne sentiamo più il bisogno e siamo realmente pronti ad accoglierla nelle nostre vite. La colonna sonora sottolinea il sottotesto armonico che emerge nel corso della pellicola, con brani equilibrati che virano dalle sonorità jazz, R&B a quelle pop, melodie che si fondono con l’architettura narrativa sostituendosi alla parola senza bisogno di chiarificare gli eventi. Menzione speciale per Forest Whitaker, una vocalità sorprendente da ascoltare in originale, e per la piccola Madalen Mills che al suo lungometraggio d’esordio dimostra la stoffa per poter calcare palcoscenici importanti.

Perché Jingle Jangle: A Christmas Journey è un film da guardare a Natale

Per quanto illogico possa sembrare, la magia non risiede solo in ciò che abbiamo perso, ma anche in ciò che ci rimane. Il racconto di David E. Talbert riprende gli stilemi di un intero genere, letterario prima che cinematografico, non variando in originalità le premesse ma costruendo una cornice narrativa lineare esaltata dal comparto scenografico, tecnico e sonoro. Jingle Jangle: A Christmas Journey è un racconto di Natale che prende vita davanti al fuoco acceso, una trama ordinaria, vestita straordinariamente, la cui sostanza risente a tratti di una convenzionalità nella stesura dei personaggi, troppo leggibili e dalle mosse prevedibili.

A compensare la semplicità, nell’opera del regista trionfano il calore e il sarcasmo, i colori brillanti, l’ironia dei personaggi (Lisa Davina Phillip nel ruolo della passionale postina Mrs. Johnston farà sciogliere anche i cuori più marmorei) e l’indubbia fattura del progetto.

Un treno di sola andata da apprezzare in compagnia degli affetti nel giorno più magico dell’anno.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 2.5

3.2

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