Il Trono di Spade: recap delle stagioni precedenti

Al gioco del trono o si vince o si muore.

La frase pronunciata da Cersei Lannister a Ned Stark rappresenta la natura della serie dei record HBO in Italia conosciuta con il nome de Il Trono di Spade. È l’adattamento televisivo della saga letteraria epic-fantasy di George R.R. Martin: Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ora composta da cinque dei sette volumi previsti dallo stesso autore.
Debuttata nell’Aprile 2011 con la prima stagione, Game of Thrones ha subito trovato un elevato riscontro di pubblico e critica che l’hanno sia esaltata, sia smorzata e perfino censurata.
Ma partiamo dalla trama e dai personaggi principali. Game of Thrones, a differenza di molte altre serie, presenta una base contestuale molto solida. La sceneggiatura, infatti, curata da David Benioff, D.B. Weiss, Bryan Cogman, Vanessa Taylor, Jane Espenson, Dave Hill e supervisionata dallo stesso Martin, adatta (quasi) fedelmente i romanzi portando quindi sul piccolo schermo tutta l’epicità delle vicende raccontate nei libri.

Il Trono di Spade.

Il Trono di Spade.

In un mondo immaginario, le famiglie più potenti si scontrano fra loro per una rude e violenta lotta al potere, che vede il Trono di Spade il premio più ambito, in cui sotterfugi, ricatti, misteri e segreti sono i fili di una matassa inestricabile macchiata di sangue.
Ad Approdo del Re, la Capitale del continente diviso in Sette Regni, presiedono le famiglie Baratheon il cui re Jeoffrey succede a suo padre Robert, e Lannister la cui regina Cersei, madre di Jeoffrey, porta avanti una relazione incestuosa con suo fratello gemello Jamie. Assieme ai due fratelli c’è anche Tyrion, terzogenito, nano, odiato da Cersei, Jamie e il loro padre Lord Tywin perché da sempre considerato come il mostro che ha posto fine alla vita della madre. La Casa Targaryen vive al di là del mare nella persona di Daenerys Targaryen, figlia esiliata del re spodestato da Robert Baratheon, la quale viene costretta dal crudele fratello Viserys a sposare Khal Drogo, leader dei selvaggi Dothraki nella speranza che, in questo modo, possa contare sull’esercito del guerriero per riconquistare la corona nei Sette Regni. A Grande Inverno governa la famiglia Stark a cui fanno capo Eddard/Ned e sua moglie Catelyn di Casa Tully. Assieme a loro i sei figli Robb, Sansa, Arya, Bran, Rickon e il figlio bastardo Jon Snow.
Ma non sono tutti. Un’immensa mole di personaggi, infatti, compone il grande puzzle di Game of Thrones ed elencarli tutti significherebbe scrivere un breve saggio che potrebbe risultare tanto noioso quanto complicato: vi rimandiamo quindi a questo preciso e schematico albero genealogico che mette in tavola tutti i protagonisti principali e le loro relazioni.

Clicca sulla foto per ingrandire.

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Le quattro stagioni già andate in onda comprendono totalmente 40 episodi e si sviluppano per un arco di tempo che va dal primo romanzo della serie, alla fine del quarto romanzo intitolato A Feast for Crows. In questa sede non abbiamo intenzione di svelare l’intera trama, ai più audaci vogliamo rimandare ai recap ufficiali nel sito HBO.

Una parte del cast fotografata da Annie Leibovitz.

Una parte del cast fotografata da Annie Leibovitz.

Con un impianto narrativo molto lineare, gli intrecci sono raccontati in sequenza passando da un character all’altro riprendendo quindi la struttura originale dei romanzi: un capitolo/un personaggio. Ogni episodio mostra le vicende di un certo numero di personaggi che, come fossero in turni lavorativi diversi, a rotazione passano all’azione. Con una regia coraggiosa che vede, tra i più assidui, registi come Alan Taylor, David Nutter, Daniel Minahan e Michelle MacLaren, tutto viene mostrato senza peli sulla lingua lasciando trasparire un’atmosfera sempre rude, crudele, violenta in cui il sesso diventa il mezzo per raggiungere il fine più alto, la spensieratezza dell’infanzia viene tramortita dalla drammaticità degli eventi, l’amore è sempre schiacciato in una guerra continua che non lascia spazio al minimo spiraglio di luce. E’ appunto un grande Inverno di un mondo in lotta per il potere e coinvolto in un gioco senza fine di spade e sangue.
La componente magica citata nei romanzi è una mera cornice, fino ad ora, senza un ruolo dominante, non è chiaro se in futuro avrà un’importanza maggiore. Solo i Draghi di Khaleesi sono gli elementi fantastici di un mondo epico eppure decisamente realistico.

Khaleesi e i suoi Draghi.

Khaleesi e i suoi Draghi.

Nonostante un impianto orientato verso un genere fresco e giovanile come il fantasy, la serie come i romanzi stessi, sono decisamente adatti ad un pubblico adulto: non si risparmiano infatti scene di sesso dall’alto tasso di erotismo, nudità e scene cruente che fanno strizzare gli occhi ai più impressionabili. Merito di questo va certamente ai reparti specializzati.
Gli episodi, seppur diretti da più registi diversi, rasentano quasi la noia e mantengono spesso lo spettatore all’erta portando quasi sempre il climax narrativo nei penultimi episodi di stagione, The Rains of Castamere, nono episodio della terza stagione ne è l’esempio più eclatante.
Grande importanza è data dalla colonna sonora composta da Ramin Djawadi: adatta al contesto e mai fuori posto, racconta le atmosfere anche nel momento in cui il dialogo viene a mancare; c’è sempre un’aura di inquietudine che troneggia tra le sale dei palazzi sempre cupi e i luoghi di pellegrinaggio e battaglia; non c’è leggerezza, non c’è allegria, solo oscurità e, alle occasioni, finta frivolezza sempre pronta a frantumarsi. Travolgente e cadenzata è la famosissima sigla d’apertura degli episodi, ormai diventata famosa non solo per le note ormai celebri, ma anche per l’originalità visiva. Ve la mostriamo in tutta la sua bellezza:

Punto di forza della serie è certamente il grande standard recitativo: un cast importante, variegato e qualitativamente potente pone su un piedistallo più alto una serie simbolo di questi anni ’10. Da Lena Headey, la crudele Cersei Lannister, all’insulso Lord Baelish/Aidan Gillen, passando per l’iconico Sean Bean nei panni di Eddard Stark e la buona, ma di mano ferma Catelyn Tully interpretata da Michelle Fairley. Impossibile non nominare l’eccezionale Peter Dinklage che con il suo irriverente e sfacciato Tyrion Lannister è praticamente considerato il gioiello dell’intera serie. Impressionanti anche le prove dei giovanissimi dal malvagio Jeoffrey Baratheon/Jack Gleeson, alla ribelle Arya Stark/Maisie Williams e la sorella vittima degli eventi Sansa/Sophie Turner. Un cast così numeroso (cliccate qui per la lista completa) meriterebbe certamente un discorso a parte, credeteci sulla parola quando vi diciamo che davvero la forza di Game of Thrones sta anche e soprattutto nelle interpretazioni e nelle scelte di casting: non solo attori principali straordinari e sempre più ancorati al proprio ruolo, a lungo andare scopriamo sempre più a fondo le sfumature dei singoli protagonisti, ma anche i ruoli ricorrenti e piccoli ruoli che non fanno altro che arricchire questo grande cielo stellato.

Un'altra parte del cast fotografato da Annie Leibovitz per Vanity Fair.

Un’altra parte del cast fotografato da Annie Leibovitz per Vanity Fair.

L’ottima sceneggiatura e le eccellenti performance trovano un ancora maggiore realismo nella scelta delle location utilizzate per i vari set di riprese: dall’Irlanda del Nord alla Scozia, passando per Malta; qui il Forte Ricasoli è stato utilizzato per riprodurre la Fortezza Rossa di Approdo del Re. A Medina sono state ambientate alcune scene che ritraggono le strade di Approdo del Re, mentre la Croazia e l’Islanda sono state rispettivamente la casa della Capitale di Westeros e degli approdi del Mare Stretto e dei luoghi del Nord.

King's Landing: Approdo del re.

King’s Landing: Approdo del re.

Confermata lo scorso aprile per una quinta e sesta stagione, il canale statunitense HBO è pronto a battere un nuovo record. Mancano poco meno di due mesi al debutto della quinta stagione in onda dal 12 Aprile 2015. Trepidanti per l’attesa, vi mostriamo l’intenso trailer di stagione:

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.9

Voto Finale