Il richiamo della foresta (2020) – recensione del film di Chris Sanders

La recensione de Il richiamo della foresta (2020), il film di Chris Sanders con Harrison Ford nel cast, adattamento del romanzo di Jack London.

Il richiamo della foresta (The Call of the Wild) è un film diretto da Chris Sanders e interpretato da Harrison Ford, Dan Stevens, Omar Sy, Karen Gillan, Bradley Whitford, Colin Woodell, Scott McDonald, Jean Louisa Kelly e Wes Brown.

La vita di Buck, cane di razza della famiglia Miller, è ordinaria e prevedibile. Tuttavia la sua routine, abituata al clima mite della pronvincia degli Stati Uniti del Sud, subisce una svolta improvvisa quando, dopo aver causato alcuni danni sabotando il picnic di famiglia, il cane viene lasciato a dormire sotto il portico di casa. Nella notte giungerà un bracconiere che, attratto dalla figura di Buck, lo attira nella sua carrozza. Dopo una serie di vicissitudini con vari esseri umani con i quali viene a contatto, Buck giunge fra le braccia dell’anziano John Thornton (Harrison Ford), con cui stringe un’amicizia profonda e all’insegna dell’avventura nelle foreste selvagge del nord.

Il richiamo della foresta: l’adattamento del romanzo di Jack London con Harrison Ford protagonista

il richiamo della foresta: recensione del film Cinematographe.it

Erano gli inizi del secolo scorso quando il nome di Jack London compariva per la prima volta accanto a quello di un romanzo: Il richiamo della foresta, infatti, è contemporaneamente un caposaldo della narrativa e il primo romanzo breve dell’autore londinese, pubblicato nel 1904. Come per ogni cult degno di tale nome, i suoi adattamenti cinematografici sono stati numerosi. Il primo fu realizzato nel 1908, relativamente a ridosso dell’uscita del libro, e il secondo fu diretto da Fred Jackman solo dopo oltre dieci anni, nel 1923. Negli anni seguenti si piazzano i due film di William A. Wellman e Ken Annakin, seguiti da altri adattamenti che si contanoo fra quelli non ufficiali e quelli destinati al piccolo schermo, inclusa una serie tv. Nel 2009 le vicende narrate da London torneranno sul grande schermo, con il 3D di Richard Gabai, ma l’annuncio di un ulteriore trasposizione cinematografica arriva praticamente dieci anni dopo, quando la 20th Century Fox (ora denominata “Studios“) annuncia che ad interpretare John Thornton, personaggio di cui già Charlton Heston vestì i panni, sarebbe stato Harrison Ford.

Il richiamo della foresta: al netto di qualche limite, un buon film d’avventura!

Il richiamo della foresta: recensione del film Cinematographe.it

Il richiamo della foresta è il debutto nel live-action di Chris Sanders dopo una lunga e florida carriera prestata alle opere d’animazione, in cui ha potuto fornire il proprio apporto nel campo della regia, della sceneggiatura e in dipartimento d’animazione. Proprio questo importante “curriculum” risulta, ne Il richiamo della foresta, una chiave vincente: il film è interamente sostenuto dalla CGI (Buck stesso, il cane protagonista, è un frutto di un lavoro in tal senso) e lo stile registico adottato si piazza a metà fra due tipi di sguardo: da una parte, si abbraccia la visione di un film d’avventura classico – impossibile non pensare a un altro prodotto in uscita sulla piattaforma Disney+, Togo, con cui condivide più di un elemento visivo e contenutistico – e, al contempo, i movimenti, la palette cromatica e la sensibilità che un classico Disney potrebbe avere se fosse trasponibile in immagini realistiche e palpabili.

Il richiamo della foresta Cinematographe.it

Probabilmente è proprio qui che si possono ravvisare anche tutti i limiti di un film come Il richiamo della foresta: l’essere, forse, artificialmente animato, in maniera quasi eccessiva, al confine fra ciò che può passare per reale e ciò che invece è già oltre il limite. La computer grafica è il risultato di un lavoro che non si può non apprezzare, ma a non convincere è la sua gestione finale; i paesaggi circostanti, la fotografia, il design delle creature stesse (dai tipici disneyani occhioni sgranati), ogni tipo di decoro visivo è affascinante ma, per quanto lodevole, non sempre ben corredato agli elementi di finzione più realistici. Si tratta, più che di una vera e propria manzanza, di un approccio che è “troppo” per essere autentico, e la verità si perde nella bellezza di riquadri disegnati.

D’altro canto, tuttavia, il pregio dell’opera di Sanders risiede proprio nella sostanza che si cela al di sotto di questa patina: non solo l’alchimia umano-animale funziona perfettamente (grazie alla commovente performance di Ford, che si riscatta dal piccolo e non memorabile cameo nell’ultimo capitolo di Star Wars), bensì la narrazione procede decisa e in maniera sempre coerente verso una direzione ben stabilita, capace di farsi carico della tradizione dei migliori capisaldi d’avventura per raccontare una storia appassionante ed emozionante in ogni senso. Proprio come un classico Disney.

Il richiamo della foresta è al cinema dal 20 febbraio 2020 con The Walt Disney Company Italia.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.2