Il Divin Codino: recensione del film Netflix su Roberto Baggio

Il Divin Codino è il biopic Netflix che ripercorre la storia di Roberto Baggio, andando oltre il calciatore e la carriera che tutti conosciamo.

Il Divin Codino vi sorprenderà, esattamente come quando Roberto Baggio iniziò a stupire l’Italia con il suo gioco, rivelandosi al Paese con la sua maglia del Vicenza come la promessa del calcio italiano, calciatore per vocazione e stella sportiva di talento. Nel film il mister Sacchi gli dirà di essere prezioso per l’Italia del ’94: “Tu sei come Maradona per l’Argentina”, afferma il mister, per tenere a bada quel desiderio di Roberto di giocare in una squadra nella quale potesse esprimersi pienamente

Il film Netflix realizzato in collaborazione con Mediaset e prodotto da Fabula Pictures, non è esattamente il film sulla carriera di Roberto Baggio, ma piuttosto una sintesi cinematografica dell’emozione che il calciatore ha saputo trasmettere, in Italia e non solo. La pellicola ripercorre la storia di un ragazzo che portato avanti la sua carriera calcistica con determinazione e sacrificio, scagliandosi contro tutti i dardi e soprattutto gli infortuni del caso.

Il Divin Codino: la trama del film dedicato a Roberto Baggio

Il Divin Codino - Cinematographe.it

Roberto Baggio (Andrea Arcangeli) è la nuova promessa del calcio italiano: è il 1984 e sta per lasciare la squadra del Vicenza prima di passare alla Fiorentina e cominciare un nuovo e importante capitolo calcistico. Ma l’ultima partita gli costa un infortunio a diciotto anni e lo demoralizza non poco: la Fiorentina lo accoglierà ugualmente, ma Roberto non riesce ad essere felice perché vede il suo obiettivo allontanarsi: giocare in Nazionale e rivendicare la partita persa nel ’70 contro il Brasile, come proprio quell’anno già piccino aveva promesso a suo padre (interpretato da Andrea Pennacchi).

Firenze però lo aiuta a ricominciare dal punto di vista lavorativo e personale: conosce infatti, in un negozio di dischi, un commesso e aspirante batterista, che lo avvicina al buddismo. Una fede che cresce nel tempo e cambierà completamente il suo modo di vivere la vita, imparando che quella sua frase “Se insisti le cose prima o poi”, è l’unica verità che può salvarti quando un sogno viene continuamente ostacolato e fermato. Anche quando sei già un predestinato che l’Italia sul tetto dei mondiali del ’94 riesce a portarla, pur se con qualche incidente di percorso.

Il mito di Roberto Baggio: quel Divin Codino che non ha mai mollato

Roberto Baggio e il suo codino hanno fatto la storia: calciatore amatissimo, non solo per la sua sportività, per il talento, ma anche e soprattutto per l’umanità, quella di un uomo che ha mostrato di sé solo lo stretto necessario. Il coraggio, la determinazione, il sacrificio, la resilienza, lo sguardo incredulo dinanzi a quel rigore sbagliato contro il Brasile nel ’94: quando quel ragazzo poteva fare la storia, senza riuscirci. “Hai mostrato a tutti la tua fallibilità, hai vinto per la tua umanità”, gli ricorda sua moglie Andreina (interpretata da Valentina Bellé), che insieme al padre Florindo sono le due figure chiave e silenziose di questo film.

Il Divin Codino - Cinematographe.it

Un film che non segue per filo e per segno tutte le tappe calcistiche di Roberto Baggio e che per questo magari potrà far storcere il naso agli amanti del calcio, ma che riesce a disegnare il percorso di un ragazzo che ha un sogno da perseguire. La sua crescita, la sua maturità e soprattutto la sua capacità di reagire alle sconfitte, di rispondere ogni volta a un infortunio o a una promessa non mantenuta. La sceneggiatura di Ludovica Rampoldi e di Stefano Sardo è una partitura raffinata, una scrittura sentita e coinvolgente della vita di Baggio, da lui fortemente condivisa avendo accolto e sostenuto il progetto.

Una regia essenziale, oltre lo sguardo documentaristico per fermare l’emozione

La regista Letizia Lamartire riesce con essenzialità a suonare le note di questa partitura, avvalendosi di un linguaggio cinematografico che viaggia sui materiali d’archivio, selezionando i più significativi al servizio del copione. Guida con trasporto e accuratezza Andrea Arcangeli, che ci dona un credibilissimo Baggio, e da quello sguardo documentaristico, che è stato riproposto e girato nuovamente, Lamartire ferma l’emozione, lo stato d’animo del calciatore dietro il quale c’è un ragazzo che sogna ma con il sudore di chi sa stare bene con i piedi per terra.

Ed è lì che si va oltre: Il Divin Codino è un biopic che parla con il linguaggio del cinema più puro, con la fotografia satura dei sogni sul campo, con i chiaro scuri del presente, con una storia che emoziona senza lasciare indietro nessuno. Lasciando che tutti, per 90 minuti, si sentano un po’ Baggio, quel ragazzo che ci ha insegnato come si diventa dei miti.

Il Divin Codino è su Netflix dal 26 maggio 2021.

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Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.4

Tags: Netflix