Icarus: la recensione del documentario Netflix di Bryan Fogel

Icarus è un documentario del 2017 diretto da Bryan Fogel sul doping nello sport, in particolare alle Olimpiadi. Il film è stato premiato al Sundance Film Festival 2017.

Dopo aver visto Icarus, il mondo dello sport non sarà più lo stesso ai vostri occhi.

Icarus è un documentario del 2017 diretto da Bryan Fogel sul doping nello sport, in particolare alle Olimpiadi, dove il restare puliti e la trasparenza sono professati a gran voce.
Il film è stato premiato al Sundance Film Festival 2017 con il premio Orwell come migliore documentario e ora sta circolando al MIFF (Milano International Film Festival).

Bryan Fogel, regista e appassionato ciclista, dopo la scoperta che il suo idolo Lance Armstrong ha ammesso di aver fatto uso di doping, decide di indagare su come sia possibile che i controlli anti-doping siano risultati negativi.

Decide quindi di fare un esperimento personale. L’incontro con uno scienziato russo, il Dr. Grigory Rodchenkov, direttore del centro anti-doping di Mosca, metterà in luce delle verità scottanti. Verità che non si riducono solo al mondo dello sport e a sospettare gli insospettabili, ma che si allargano ai vertici del governo e della politica mondiale.

Infatti, scopre che in occasione delle Olimpiadi invernali di Sochi del 2014, il presidente Valdimir Putin ha dato ordini affinché i suoi atleti dessero il meglio, ricorrendo a ogni mezzo. Il dottor Rodchenkov si è, quindi, trovato a dirigere un insabbiamento di urina a livello nazionale e internazionale, per poi vedersi minacciato e costretto alla fuga dal suo stesso governo.

Icarus: un documentario-inchiesta sul doping olimpico promosso dalla Russia di Putin diventa il più grande scandalo nel mondo dello sport

Bryan Fogel realizza un documentario che diventa altro: inchiesta, testimonianza, informazione e infine scandalo. E non solo. L’incubo premonitore orwelliano aleggia nell’aria durante tutto il film. Da un’innocua dimostrazione di come sia possibile eludere l’anti-doping a uno scandalo e thriller politico senza precedenti. Da un esperimento personale a una denuncia mondiale. Da una ciclista amatoriale a Putin, dalle biciclette al centro anti-doping, dall’America alla Russia, dal testosterone all’omicidio, dal WADA (World Anti-Doping Agency) alla FSB (ex KGB).

Il documentario ha come protagonista lo stesso regista, che però non risulta la figura più emblematica del film, perché questa è invece rappresentata dal russo Grigory Rodchenkov. Figura autoritaria e importante agli occhi del mondo, diventa per lo spettatore il fulcro della storia, presentandosi in modo ironico, divertente e istrionico attraverso delle chiamate Skype con Fogel.

I due si rendono subito conto che hanno una storia potenzialmente pronta a esplodere, hanno i mezzi per rivelare il più grande scandalo internazionale nella storia dello sport. Questo, però, potrebbe costargli la vita.

Icarus: quando gli atleti di fama internazionale sono ridotti a marionette e sono il denaro, il potere e la politica a tirarne i fili

La storia è una lotta in stile Davide contro Golia, che coinvolge piani alti e altissimi. Non solo il centro anti-doping e tutti i suoi rappresentanti, non solo la reputazione degli atleti e delle nazioni, ma anche i vertici del governo russo e statunitense. Rodchenkov e Fogel fanno cadere ogni sipario sul controverso dibattito inerente l’insabbiamento del doping: ora tutto è chiaro.

Icarus non si pone come un normale documentario: non ha una struttura lineare chiara, non procede trattando sempre la stessa tesi, ma attraversa diversi livelli scena dopo scena.

L’obiettivo di Fogel è diverso: non è informare ma denunciare! Muovere lo spettatore nella sua coscienza morale. Per questo lo sviluppo è nuovo, lungo e disomogeneo nella sua trattazione. Nonostante questo, però, la linearità nel raccontare l’intero scandalo è ammirevole.

Un particolare elogio deve andare alla colonna sonora di Icarus, una musica composta da Adam Peters, che bilancia i momenti adrenalinici a quelli descrittivi, il thriller al dramma umano e personale del co-protagonista.

Icarus sarà presto disponibile su Netflix.

Regia - 3.5
Fotografia - 3
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.5

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