Friend Request: recensione del film di Simon Verhoeven

Nella concezione più odierna, l’arte è una forma di creatività o espressione estetica basata su alcuni accorgimenti tecnici derivati da abilità innate o da uno studio approfondito, unito a una certa esperienza sul campo. Molte volte è stato ribadito che il genere horror ha finito le idee, proponendo e riproponendo film caratterizzati dallo stesso filo conduttore. Non è però il caso di Friend Request, film di Simon Verhoeven che ricalca molto il genere di Unfriended del 2014. La storia vede come protagonista la giovane Laura, una popolare studentessa del college che ama la vita e la sua famiglia. È molto attiva sui social network e in particolare le piace condividere cose su se stessa con oltre 800 amici su Facebook. Un giorno, accetta una richiesta di amicizia della misteriosa Marina, iniziando così una relazione, sia in linea che di persona, con la ragazza solitaria. Quando però Laura condivide sul suo profilo le foto della sua cena di compleanno, Marina, confusa e arrabbiata, affronta Laura pubblicamente per poi scappare via, giurandole vendetta. Una volta scoperto di aver perso l’amicizia di Laura su Facebook, Marina si suicida mentre filma la scena con la webcam. Laura riceve il video e si ritrova inseguita dallo spirito demoniaco di Marina, che minaccia di farla rimanere da sola infestando la sua pagina di Facebook, affinché rimangano amiche per sempre.

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Marina e Laura in una scena di Friend Request

Il film di Verhoeven cura molto l’aspetto visivo, esagerando nel modo di rappresentare una generazione cresciuta in un mondo dove i social network sono diventati importanti come il pane quotidiano. Questo però non significa che sia un punto di demerito ma al contrario, può essere considerato come un quadro estremamente realistico della realtà. A tal proposito, è interessante anche la critica mossa alle etichettature sociali che contraddistinguono sempre di più l’universo dei social. Infatti si sente parlare frequentemente di casi in cui ragazzi vengono snobbati a causa dei loro gusti diversi dalla massa ma il film mette in guardia anche i patiti di Facebook e altri social dall’accettare determinate amicizie che possono rivelarsi assai pericolose. Al centro della trama viene posto come elemento dominante la stregoneria, le cui tematiche e aspetti mitologici sono tornate alla ribalta grazie al successo di serie TV del calibro di Salem o a film come L’Evocazione e tanti altri. Una nota di merito anche per Alycia Debnam-Carey (Laura), vista già all’azione in Fear The Walking Dead e nel disaster-movie Into the Storm, la quale all’inizio viene perseguitata da quello che sembra essere apparentemente uno stalker informatico ma successivamente dovrà fare i conti con qualcosa di assai più oscuro e più pericoloso. L’unica pecca del film è il finale abbastanza scontato ed estremamente prevedibile, in cui si riesce a percepire anche un forte sentore di sequel in arrivo.

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Laura scopre qualcosa di terribile sul suo cellulare

Friend Request: un film originale con effetti visivi da brivido

Per concludere Friend Request è un film che ha una certa originalità e riesce a regalare allo spettatore un discreto intrattenimento. L’alone di techno-thriller iniziale che sfocia in un horror soprannaturale riesce a dar vita a una storia molto interessante. E’ un vero peccato però la scarsa presenza di personalità e l’estrema prevedibilità del finale e di altre scene ma in questo caso non bastano un cast volenteroso e qualche effetto visivo di tutto rispetto per compensare tali mancanze. Ciò nonostante, il film può essere sempre considerato sopra la media, rispetto ad altre pellicole che di originale non hanno quasi niente.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Recitazione - 3
Emozione - 3.5

3.1