Festival Mix Milano: Les Shorts

Si è aperto Venerdì 3 Luglio il Festival Mix Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture presso il Piccolo Teatro Strehler. Questa importantissima rassegna a livello internazionale è giunta quest’anno alla sua 29° edizione, presentando un programma di 50 titoli tra lungometraggi, documentari e cortometraggi.
Oggi parliamo di Les Shorts una raccolta di cortometraggi a cura di IMMAGINARIA. Corti molto diversi tra loro sia per quanto riguarda la durata sia per lo stile di racconto e di regia, ma nonostante questo uniti dal forte concentrato di emozioni che hanno trasmesso in sala.

Il primo corto è WAITING di Rhoda N. Wainwright / Spagna 2013. Quattro minuti per rappresentare la fine di una relazione, attraverso l’angoscia straziante di una donna che a casa sua immagina la sua partner insieme ad un’altra. Un dolore che si percepisce molto, soprattutto perché è molto comune e si sa quanta disperazione si può provare e conseguentemente quante scelte sbagliate si possono fare.

Il secondo corto è CLICK di Chris Chew / USA 2013 / 19’. Qui si cambia totalmente il tono del racconto, con ironia si sceglie di parlare della rottura da una relazione. Darcy viene lasciata dalla propria ragazza il giorno del suo compleanno e si lascia andare totalmente al dramma, in modo anche buffo ed esilarante. Dietro questa comica tragedia, ci sono le sue amiche che cercando di aiutarla ad andare avanti, ma verso la fine si può vedere come in realtà solo lei può riuscire ad andare avanti. Molto emozionante quando la protagonista sceglie di andare a correre su un ponte tutti i giorni: il primo giorno si dispera e piange, ma gli ultimi giorni la corsa diventa catartica e lei riacquisisce fiducia in sé stessa. Tramite la corsa Darcy si libera dal dolore, và avanti e ritrova sé stessa.

I LOVE HER di Darya Perelay / Ucraina 2013 / 4’, è il terzo brevissimo corto carico di significati importanti. L’incontro di una musicista di strada con una passante muta, cambierà le loro vite per sempre aiutandole a superare insieme le loro barriere personali. Si tratta di un corto importante girato in Ucraina, dove l’omosessualità è un reato che comporta il rischio di una condanna fino a 5 anni di reclusione.
Il successo internazionale di questo breve film farà riflettere il paese e potrà forse impedire che l’omosessualità sia considerato ancora un reato.

PLUNGE di Kate Lefoe / Australia 2014 / 5’ 30’’, racconta di un viaggio tra due giovanissime amanti con un finale a doppia interpretazione che ha creato un confronto tra gli spettatori in sala. Le due ragazze si tuffano da una scogliera verso un lago freddo, ma fuori dall’acqua non sono più insieme nello stesso posto. Che una fosse l’immaginazione dell’altra? O che nonostante il loro amore giovane e appassionato una delle due non ha potuto reggere la relazione ed è scappata senza coraggio?
Un corto molto bello che con i suoi 5 minuti e trenta secondi apre al confronto e alla riflessione.

Plunge

LIKE BREATHING di Liz Copper / Australia / 2013 13’; certamente il più ricco, di temi, di emozioni e dramma per certe situazioni che succedono nella vita. Max divide la sua vita tra l’officina meccanica del padre e la casa dove aiuta la madre a prendersi cura della sorella disabile. Max si sente incapace di esprimere la sua omosessualità nell’ambiente in cui vive e lavora e si sente come incastrata dentro qualcosa che le toglie il fiato. Poi, lei incontra Bel e smette di chiedersi cosa è giusto, cosa è sbagliato e trova il coraggio di affrontare il padre e di scappare in auto con questa ragazza, con cui finalmente inizia a respirare.

YOLO di Marie Grahtø Sørensen / Danimarca 2013 / 22’. Un corto di difficile lettura e comprensione, che tratta l’adolescenza nel suo aspetto più trasgressivo e paranormale. Kimmi è infatti una vampira innamorata della sua amica Nancy, le due si fanno trascinare da tutte le emozioni che provano in quel momento, senza riflettere, perché come dice il titolo con un’acronimo “You Only Live Once”, si vive una volta sola.

Con CODE ACADEMY di Nisha Ganatra / USA 2014 / 15’, si rimane in ambito adolescenziale, ma proiettati nel futuro. Un futuro in cui ragazzi e ragazze sono separati in accademia fino all’età di 18 anni. Nonostante questo alcune ragazze dell’accademia, abili informatiche e hacker, trovano il modo di incontrare i ragazzi in una realtà virtuale e viversi il loro amore 3.0. Questo corto si inserisce molto bene in un periodo in cui il cyberspazio ha acquisito molta importanza tra gli adolescenti e nel loro modo di vivere la disparità di genere e la sessualità.

ELECTION NIGHT di Tessa Blake / USA 2015 / 12’ è il corto che insieme a Like Breathing ha riscosso più successo in sala. Una famiglia di politici in carriera sta aspettando i 350 voti finali alla vigilia delle elezioni. Intrappolati in una cucina in attesa dei risultati dell’ultimo ballottaggio, la figlia adolescente parla della sua sessualità al padre che non sa come gestirla, mentre la madre con grande classe ed eleganza rivela al marito che ai tempi del college ha avuto esperienze con altre donne che sono state molto piacevoli e soprattutto importanti per la sua vita e formazione. Un breve film raccontato con umorismo e leggerezza, che affronta l’omosessualità, l’accettazione in famiglia e soprattutto il colpo di scena finale: le elezioni sono vinte, ma a prendere la carica di senatore è la moglie, donna intelligente e potente che nel finale ha lasciato tutti stupiti.

Election Night

In conclusione di questi corti, un piacevole fuori concorso sul tema omosessualità e diritti: Gay Apocalisse un corto di pochi minuti realizzato da Arci gay Gruppo donna,  che con impegno ha raccontato un tema non presente nelle altre proiezioni in gara. In questo corto amatoriale si parla di diritti, quei diritti che danno uguaglianza e orgoglio. Si tratta dell’uguaglianza che renderebbe legali in Italia le unioni civili tra persone dello stesso sesso e dell’orgoglio sul finale che prova una donna che può finalmente chiedere in sposa la donna che ama.

Les Shorts colleziona una serie di corti dai temi importanti e molto attuali, dal non poter vivere liberamente la propria omosessualità, alla trasgressione, all’amore virtuale. Questi corti sono riusciti a confezionare tante emozioni, vere e genuine che tutti abbiamo vissuto. Le viviamo quando amiamo qualcuno per la prima volta, quando una relazione finisce o veniamo lasciati,  quando ci manca il respiro e ci sembra di non poter continuare la nostra vita. Sono arrivate forti anche le emozioni che si provano quando si finge e non si vive la vita che si vuole, in famiglia a scuola o tra gli amici. Il dolore e la difficoltà di non sentirsi accettati una volta che ci si mostra veramente e con la persona che si ama.
Nonostante siano molto diversi tra loro, le emozioni forti, e il realismo sono sicuramente il filo conduttore che rende questi citati dei bellissimi corti.