Eternal 831: recensione del film animato

Un film animato per la tv che affronta l'attuale situazione politica ed economica del Giappone, non rinunciando però all'introspezione e ai sentimenti.

Eternal 831 di Kenji Kamiyama arriva in Italia grazie al Future Film Festival 2023. Si tratta di un film animato per la televisione, che conferma l’interesse del regista per una narrazione in grado di esplorare, attraverso il filtro fantastico/fantascientifico, le contraddizioni della società giapponese e, in particolare, quelle legate al sistema politico ed economico, come già fatto in titoli quali Napping Princess (2017) o Ghost in the Shell: SAC – Solid State Society (2006).

Eternal 831 Cinematographe.it

Il film è ambientato nel presente, ma fa riferimento a due recenti catastrofi. Una di tipo economico, della durata di circa trent’anni e una di tipo naturale. Il giovane studente universitario Asano Suzushirō svolge una sorta di stage in un’agenzia che si occupa di consegne a domicilio per un giornale ed è segnato dal suicidio, per motivi finanziari, del padre e da quello di un compagno del liceo, da lui accusato di aver rubato i soldi del fondo classe. Ma la caratteristica più interessante del ragazzo è che quando si arrabbia, solitamente per qualche ingiustizia subita, riesce a fermare il tempo. Presto Asano scopre che c’è un’altra persona col suo stesso potere, una giovane di nome Nazuna. La ragazza è legata a un gruppo di rivoluzionari – o terroristi, a seconda dei punti di vista – che sta rapendo alcune figure politiche di spicco, con lo scopo di ottenere delle riforme del welfare in favore dei ceti meno abbienti.

Eternal 831. Obbligo sociale contro sentimenti umani

Kamiyama segue due direttrici narrative, destinate a scontrarsi. Da un lato ci racconta i dilemmi esistenziali di Asano, giovane alla ricerca del suo posto nel mondo, ma anche del senso dell’ideale di giustizia. La visione del ragazzo è tipicamente kantiana, legata cioè, semplificando, a un imperativo categorico morale, che spinge ad agire verso un bene percepito come oggettivo, indipendentemente da altre considerazioni di tipo soggettivo. O, volendo rimanere nell’ambito della cultura nipponica, filtrata dalle analisi di sociologi quali Doi, Asano vive il classico conflitto interiore, generato dalle dinamiche sociali giapponesi, fra il giri, l’obbligo verso il proprio gruppo di appartenenza – in questo caso verso la società – e il ninjȏ, i “sentimenti umani” che spingono a scelte di azione più personali. Il suo incontro con Nazuna e relativo innamoramento, moltiplica per mille questo conflitto, spingendo Asano all’interno della seconda direttrice narrativa seguita da Kamiyama, cioè quella del film politico. Eternal 831 perde parecchio tempo, infatti, a spiegare alcuni meccanismi del funzionamento del mercato finanziario. La scelta stessa di riferirsi alla crisi economica e all’evento naturale catastrofico, ci spingono a inquadrare l’opera in un contesto socieconomico specifico. Frutto storico, quest’ultimo, da un lato, della bolla, la crisi economica che dagli anni ottanta ai primi duemila ha piegato il paese, creando una frattura valoriale, spesso riflessa nei toni cupi di anime come Neon Genesis Evangelion (Anno, 1995-96).

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Dall’altro lato, tale contesto riflette, invece, l’attuale gestione politica, conservatrice e neocapitalista, del Giappone. La catastrofe naturale con tutta probabilità è da identificare con il terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011: il conservatore Shinzō Abe fu eletto proprio l’anno successivo, iniziando sia una restaurazione culturale, che una politica economica estremamente neoliberista, ancora oggi portate avanti dai suoi successori. I rivoluzionari dell’Eternal 831 si sono prefissi come scopo proprio quello di “uscire dalla bolla”, cioè di far finire la “vacanza” in cui sembra immerso il governo, che si rifiuta di riconoscere lo stato di povertà della maggioranza dei cittadini e segue ciecamente i dettami dell’agenda del mercato finanziario globale, a discapito del benessere del popolo. Purtroppo però il gruppo è ambiguamente costruito su alcuni cliché degli yakuza movie e sembra passibile di una deriva simile a quella subita dall’organizzazione militante comunista dell’URA negli anni settanta, così come descritta da Wakamatsu in United Red Army (2007).

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La scelta, allora, che il protagonista deve fare, fra accettazione dello status quo e volontà d’azione rivoluzionaria, diventa una scelta fra amore e ideale di giustizia. Il conseguente scacco intellettuale e sentimentale in cui il ragazzo sembra essere bloccato, viene acutamente rappresentato attraverso l’espediente fantastico del fermarsi del tempo. Il limbo in cui materialmente vive Asano, durante le sue crisi, è lo stesso limbo in cui è bloccata la società giapponese. O meglio, in cui sono bloccate tutte le società moderne democratiche, che si rifiutano di accettare l’impossibilità di continuare a sostenere un sistema economico foriero di sperequazioni sociali e privilegi per una casta di ricchi parassiti, qual è quello neoliberista in cui attualmente tutti sguazziamo – che la critica sia “universale” lo si intuisce da piccoli dettagli che rimandano anche alla situazione politica di altri paesi, come nel caso del primo premier donna, conservatrice…

Eternal 831: valutazione e conclusione

Da un punto di vista tecnico il film è girato con un certo rigore compositivo. Non vi sono artifici barocchi, nè punti di vista arditi. Kamiyama sembra rifarsi a certo moderno cinema giapponese realista, nel suo voler restituire, il più possibile, un’immagine veritiera delle classi medie e della vita cittadina. Azzardando dei riferimenti si potrebbe pensare a un Ryusuke Hamaguchi, quantomeno per ispirazione estetica. Purtroppo le animazioni non sono un granché. Il cel shading appare troppo meccanico e dà al film un aspetto fastidiosamente reminiscente degli intermezzi animati di qualche videogame. Anche la conclusione narrativa del dilemma al centro del film risulta un pò banale – borghesemente integrata, se si vuole – e tradisce le interessanti premesse di partenza.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8