Earth – Un Giorno Straordinario: recensione

Arriva al cinema con Koch Media il 22, 23 e 24 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, il film documentario Earth - Un Giorno Straordinario, con la voce di Diego Abatantuono.

Era il 2007 quando sugli schermi di tutto il mondo arrivava Earth – La nostra Terra documentario naturalistico firmato da Alastair Fothergille e Mark Linfield, che si focalizzava non solo e non tanto sul mostrarci diversi habitat e creature che popolano la nostra terra, ma anche nel farci capire quanti e quali pericoli mettessero in dubbio la sopravvivenza di balene, elefanti africani e orsi polari. Ora, in occasione della giornata mondiale della terra, arriva nelle nostre sale per il 22, 23 e 24 aprile Earth – Un Giorno Straordinario. Diretto con mano ferma e sicura da Peter Webber, Lixin Fan e Richard Dale, è anch’esso (come il predecessore) prodotto dalla BBC Natural History Unit.

Se nel documentario del 2007 ci si era concentrati sostanzialmente su tre tra le specie più famose e celebrate dall’immaginario collettivo (e tra le più a rischio), questo Earth – Un Giorno Straordinario ha invece scelto una linea narrativa completamente diversa, decidendo di mostrare le diverse fasi del giorno sulla terra concentrandosi su animali ed habitat molti diversi tra loro. L’intento (riuscitissimo tra l’altro) è quello di ricordare una delle tante ovvietà, che nei primi secondi viene posta all’attenzione dello spettatore  dalla voce narrante di Diego Abatantuono (Robert Redford nell’originale): al momento la Terra è l’unico posto nell’universo dove esiste vita.

Earth – Un Giorno Straordinario mostra il mondo e i suoi abitanti sotto una luce diversa

Earth - Un Giorno Straordinario Cinematographe.it

E la vita mostrata in questo stupefacente documentario, che si fregia di una colonna sonora assolutamente perfetta di Alex Heffes (Mandela: Long Walk to Freedom The Last King of Scotland all’attivo) e segue una sceneggiatura ben strutturata di Frank Cottrell-Boyce (romanziere e sceneggiatore televisivo tra i più apprezzati in UK) e la scrittrice Geling Yan (I Fiori della Guerra e Lanterne Rosse), colpisce lo spettatore nel mostrargli piccoli e grandi esseri in una luce completamente diversa da ciò che abbiamo visto fino ad ora. Lo fa anche grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia, all’utilizzo massiccio di droni per le riprese, a ben 100 membri della Troupe, a 142 giorni di riprese e a ben 3 anni di lavoro attorno al mondo. Namibia, Galapagos, Madagascar, Canada, Panama, Ecuador, Ungheria, Cina…c’è di tutto e per tutti in questo Earth – Un Giorno Straordinario.

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Strutturato per essere soprattutto un prodotto per l’infanzia, Earth – Un Giorno Straordinario ha forse proprio in tale scelta la sua più grande forza ed il suo più grande limite, dal momento che è forse un prodotto narrativamente un po’ troppo fuori dal tempo in cui viviamo. Esiste ancora l’infanzia? O meglio, esiste ancora il concetto di documentario per l’infanzia? Chi scrive ricorda con gioia e orgoglio quanto i documentari per animali un tempo fossero (proprio perché concepiti con intento di mostrare la realtà e non di filtrarla) educativi proprio perché trattavano i bambini come futuri adulti, non come creature delicate da proteggere. In questo forse Earth compie un passo falso alla base del processo creativo non indifferente.

La ricchezza del pianeta Terra rivive in tutta la sua magnificenza in Earth – Un Giorno Straordinario

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Tuttavia il risultato finale è talmente superbo, ben ritmato, ottimamente montato e affascinante, che tale difetto concettuale di partenza scompare con la stessa velocità di un topolino delle risaie inseguito da un barbagianni, o di un’iguana appena nata che cerchi di scappare delle spire dei serpenti che già ne insidiano l’esistenza nei suoi primi attimi. Pinguini, capodogli, orsi bruni, effimere, panda, ghepardi, zebre, presbiti… la ricchezza del pianeta Terra rivive in tutta la sua magnificenza, la sua stupenda e meravigliosa varietà, mostrandoci i suoi protagonisti all’interno di habitat tanti vari quanto affascinanti. La vita, la morte, il grande cerchio della vita, i mari, i deserti, le giungle e i ghiacciai sono connessi e resi un tutt’uno da una regia perfetta, da una fotografia resa sontuosa e magnifica nel regalarci i più piccoli dettagli, nel mostrarci come sovente di fronte ai nostri occhi avvengano gare, guerre, unioni e disfacimenti per noi infinitesimali ma in realtà centrali nell’ecosistema che ci circonda.

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In tutto questo l’uomo, il suo impatto (quasi sempre funesto), il suo essere il maggior nemico di questo pianeta, delle 24 ore di equilibrio mostrate da questo Earth – Un Giorno Straordinario, sono praticamente assenti, com’è giusto che sia.

Perché se da un lato è vero che siamo la specie dominante sul pianeta, dall’altra nessun gioco per console, nessuna giocata di Cristiano Ronaldo, nessuna serie tv o ricetta culinaria potrà eguagliare la sacralità del canto delle balene, la falcata di un ghepardo o il volo di un colibrì.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 5
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 4

4