Dog Gone – Lo straordinario viaggio di Gonker: recensione del film Netflix di Stephen Herek

Dal 13 gennaio su Netflix è disponibile Dog Gone - Lo straordinario viaggio di Gonker, il film con Rob Lowe su una famiglia alla ricerca del proprio cane scomparso, tratto da una storia vera.

Scritto da Toutonghi Pauls e pubblicato in Italia per Bompiani, “Smarrito cane – Lo straordinario viaggio di Gonker” è il libro che raccoglie la storia vera della famiglia Marshall e dello smarrimento del loro golden retriever nel 1998, da parte del genero della coppia e cognato del giovane proprietario del cane Fielding. A distanza di venticinque anni dai fatti, Rob Lowe produce il film che adatta questa incredibile storia di coesione familiare dal titolo Dog Gone – Lo straordinario viaggio di Gonker, disponibile in streaming a partire dal 13 gennaio su Netflix.

Dog Gone – Lo straordinario viaggio di Gonker: Cane, amore e riconciliazione

Modificando alcune parti dalla versione originale narrata da Toutonghi, il dramma riscritto da Nick Santora sembrerebbe un classico racconto adatto a tutti su una scomparsa momentanea di un cane e il suo ritrovamento, il cui unico obiettivo è quello di omaggiare il rapporto privilegiato fra il mondo canino e quello umano e il loro legame profondo che s’instaura nel corso degli anni. Dog Gone è esattamente tutto questo: prevedibile, strettamente emozionale, un cliché. Ma la sua trama così scontata sorregge in verità degli aspetti tutt’altro che banali, come l’accettazione di un genitore delle fragilità fallimentari di un figlio e di un malessere fisico e psicologico rimasto a lungo latente e potenzialmente mortale.

Dietro infatti alle sue fattezze da feel good movie costruito sull’incosciente decisione di adottare un cane di uno studente ventunenne appena lasciato, laureato e senza prospettive tornato a casa dei genitori per ponderare una scelta sul futuro che tarda a palesarsi, si fa spazio, avanzando in parallelo, un coming of age di responsabilizzazione e adesione all’età adulta che dà al film diretto da Stephen Herek un valore aggiunto, in grado, per la limpidezza con cui ci è restituito, di parlare forse a qualche giovane ‘perso’ il quale potrebbe sentirsi compreso nel faticoso tragitto simbolico che vede riflesso nel personaggio di Fielding.

Tornare a casa

dog gone recensione cinematographe.it

La perdita di Gonker per un’imperdonabile leggerezza del suo padrone, e la task force che si mobilita per trovarlo dentro e oltre ai confini del quartiere, coinvolgendo stampa, associazioni animaliste e amanti dei quattro zampe, esalta valori cari al cinema domestico americano come la cooperazione reciproca e il sostegno dalle autorità locali, traccia tematiche che fa da spalla al nucleo relazionale più importante della storia: quella fra il solido e concreto padre John (Rob Lowe) e suo figlio ancora indeciso su chi vorrebbe essere, interpretato con sorprendente bravura dall’attore (piuttosto attivo su TikTok) Johnny Berchtold.

È loro infatti il viaggio on the road sui monti Appalachi metafora dell’incontro/riconciliazione che avverrà sul finale fra Gonker e Fielding, costruito su tragitti a piedi, discorsi a viso aperto, pernottamenti qua e là e una sofferenza protratta e nascosta a lungo dal giovane protagonista che aggiunge un sapore cupo e amaro piuttosto inaspettato.

Dog Gone – Lo straordinario viaggio di Gonker è su Netflix dal 13 gennaio

dog gone recensione cinematographe.it

Dog Gone – Alla ricerca di Gonker dunque possiede quella levità giocosa e commovente che contraddistingue molti film sugli animali (Hachiko, Io & Marley), i quali riescono a colpire soprattutto chi un cane lo ha o lo ha avuto, con tanto di sequenze sui guai domestici dovuti alla stazza dell’amico a quattro zampe, il ralenti finale della corsa all’abbraccio, l’ammiccamento sulla simpatia e la loro irresistibile fotogenia. Eppure, con l’aggiunta ponderata di elementi narrativi più concreti e drammaturgicamente consistenti, si rivela essere un’operazione meno leggera di ciò che fa apparire, suggerendo quanto anche un cane idealmente non giudicante verso nessun padrone perdente o strambo che sia, possa ispirare a sua volta anche un genitore ad essere tale.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

2.9

Tags: Netflix