FEFF 2023 – Ditto: recensione del film di Eun-young Seo

Weird al punto giusto, ecco una commedia romantica Made in Seoul che profuma di vintage, di sogni e di cuori infranti che sanno trovare il modo di rimettere insieme i propri pezzi.

La Corea del Sud è in concorso al FEFF con Ditto: presente nel catalogo della 25esima edizione del Far East Film Festival attualmente in svolgimento a Udine (21-29 aprile 2023), Ditto è un film sudcoreano diretto dal regista Eun-young Seo e con protagonisti i celebri volti di Yeo Jin-Goo e Cho Yi-Hyun.

Ditto, FEFF25, recensione Cinematographe.it

Il film è un remake dell’omonima pellicola Anni Duemila e racconta la storia di due ragazzi che intrattengono una comunicazione radiofonica a circa vent’anni di distanza: l’uno vive nel 1999, l’altra nel 2022. 

Si tratta di un film dalle tinte pastello e dai toni romantici, ma mai patetici: un fresco sguardo sugli amori della gioventù e sulla crescita individuale di chi si appresta a lasciarsi alle spalle la vita da matricola universitaria e a diventare un vero e proprio adulto. 

La trama in breve

Ditto, FEFF25, Mu-Nee, recensione Cinematographe.it

Ci troviamo in un campus universitario nell’anno 1999: Yong (Yeo Jin-Goo) studia ingegneria meccanica ed è un po’ in ritardo sulla tabella di marcia perché ha dedicato del tempo allo svolgimento del servizio militare. Un giorno, Yong fa la conoscenza di una promettente matricola, Han-Sol (Kim Hye-Yoon), innamorandosi della ragazza e facendo di tutto per essere ricambiato.

Nel 2022, invece, Mu-Nee (Cho Yi-Hyun) è laureanda in sociologia e ha il compito di condurre un’intervista dall’impronta sociologica: dopo aver trovato un vecchio radioamatore (una sorta di macchinario collegato a dei walkie talkie), Mu-Nee riesce a mettersi in contatto proprio con Yong, ma nessuno dei due sa di parlare da epoche del tutto diverse.

Dapprima increduli, i due ragazzi scoprono poi di vivere a vent’anni di distanza: non solo, si rendono conto che il loro destino e le loro vite sono più intrecciate di quanto pensassero. 

La Corea del Sud è in concorso al FEFF con Ditto, pellicola dal fascino retrò che bilancia in sé i pro e i contro del genere romance

Se non vi piacciono i film d’amore, non è detto che Ditto deluderà sicuramente le vostre aspettative: certo, si tratta di un romance, ma è anche un film in cui l’intera troupe – sotto lo sguardo creativo di Eun-young Seo – ha saputo svolgere un ottimo lavoro, confezionando un prodotto di gradevole visione, indubbiamente.

I due attori protagonisti, soprattutto Yeo Jin-Goo, sono entusiasmanti: la loro recitazione nel film è coinvolgente e scorre fluida tra le battute dei dialoghi ben soppesati di una sceneggiatura che ci fa conoscere e innamorare dei loro personaggi, dall’inizio alla fine di questa storia. 

La Corea del Sud è in concorso al FEFF con Ditto, Cho Yi-Hyun, recensione Cinematographe.it

Perfetti nei loro ruoli, Yeo Jin-Goo e Cho Yi-Hyun si muovono sullo sfondo di un’ambientazione universitaria tradizionale, che però risulta poco chiassosa, bensì spesso ovattata, materna, grazie alle tonalità delicate e pastellate della bellissima fotografia di cui il film si avvale.

“Segui il tuo cuore” è una massima che può apparire scontata, ma per uno studente di ingegneria meccanica – alle prese con un campo di attività prettamente scientifico e razionale – forse non lo è poi così tanto: in fondo, quante volte noi stessi possiamo dire di aver dato priorità senza rimuginarci troppo all’ascolto del nostro cuore e ai nostri sentimenti? Probabilmente, meno volte di quelle in cui avremmo voluto prestare ascolto alle nostre emozioni.

Emozione è una parola chiave che si lega a Ditto: il film, infatti, riesce a toccare le corde del cuore dello spettatore in maniera fresca e leggera, lasciando tuttavia un’importante spunto di riflessione.
La sottile vena sci-fi data dal viaggio temporale che i due protagonisti vivono con la loro comunicazione radiofonica ci apre a un interrogativo: conoscere il proprio futuro o vivere il presente senza pensare a quel che sarà?

La Corea del Sud è in concorso al FEFF con Ditto, Yeo Jin-Goo, recensione Cinematographe.it

La lezione è chiara: il presente merita di essere vissuto appieno, senza cercare di scoprire ciò che le pagine successive del libro della nostra vita ci riveleranno a tempo debito, anche se spesso il domani ci mostra che la vita non sempre – o quasi mai – prende le strade che avremmo voluto, nel bene e nel male. Il rischio, altrimenti, è quello di perdere se stessi, in un vortice di emozioni che mordono e strappano via pezzi del nostro cuore.

Il finale? Meno scontato di quel che possiamo pensare: in questa pellicola della Corea del Sud in concorso al FEFF 2025, i due ragazzi, ad ogni modo, riusciranno ad aiutarsi a vicenda.

Ditto: conclusione e valutazione

In conclusione, dal momento che la Corea del Sud è in concorso al FEFF con Ditto, ci sentiamo di consigliare la visione di Ditto a chiunque voglia trascorrere un paio d’ore godendo di una storia a tinte romantiche a suo modo originale, che scorre gradevolmente e senza risultare eccessivamente smielata o tediosa, intrattenendo con una leggerezza che si apprezza decisamente.

La colonna sonora del film accompagna la regia sobria ed elegante di Eun-young Seo, scandendo il ritmo di una storia ben costruita, recitata con passione tangibile dall’intero cast. 

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.4