Cercando Valentina – il mondo di Guido Crepax: recensione del film di Giancarlo Soldi

Era la Milano degli anni 60, la Milano del derby, della sperimentazione artistica, di Rivera e Mazzola, della moda e della novelle vague che attecchiva ad ogni angolo, era la Milano degli anni di piombo e della contestazione, degli immigrati meridionali che andavano a costruirsi un futuro in fabbrica. Era anche la Milano di Guido Crepax e sarebbe diventata la Milano di Valentina.
Cercando Valentina – il mondo di Guido Crepax, diretto da Giancarlo Soldi, è qualcosa di più e di diverso da un semplice documentario, quanto piuttosto un’opera dalla natura ibrida, intangibile, sfuggente ed allo stesso tempo ammaliante, dove palese è non solo il ricorrere ad innesti di simil-fiction, ma anche al found footage, il creare una sorta di doppio livello narrativo.
Il tutto però sempre e solamente al servizio di lei, di Valentina, della sua storia, e del suo autore Guido Crepax, che chissà se immaginava cosa sarebbe diventata quando, nel 1965, la fece esordire come semplice “spalla” di Neutron su Linus. E invece Valentina avrebbe cambiato tutto, per sempre.

Cercando Valentina – il mondo di Guido Crepax. Storia di una ragazza diversa dalle altre

Cercando Valentina offre allo spettatore filmati ed interviste uniche nella loro incredibile potenza, ci guida dentro il mondo non solo di Crepax, ma di quel sottobosco artistico, di quell’Italia in tumulto dove non era più pensabile che i personaggi femminili fossero così monotoni, limitati, disconnessi dallo stravolgimento dei costumi e della società che era in atto.
Anche per questo Crepax fu determinato ad un certo punto a cambiare il protagonista delle sue storia, a far si che diventasse questa ragazza magra, sensuale, timida, ispirata all’attrice Louis Brooks ma ben distante dal concetto di donna fatale.
Valentina rivive nei significati, in ciò che fu, che significò portare una protagonista così atipica, una ragazza che navigava a vista in storie dove rivivevano problematiche legate all’anoressia, la psicoanalisi, l’identità sessuale, sogni, desideri, pulsioni inconfessabili, in un mondo dove sovente sogno e realtà sono così confusi da apparire inscindibili.
Personaggio curioso, sovente sprezzante delle norme sociali, dell’etichetta, talvolta spregiudicato, permise a Crepax di giocare con una sensualità torbida, onirica, che affonda gli artigli in un’atmosfera fatta sovente di solitudine, di un’intimità quasi soffocante.

Cercando Valentina è un viaggio nella Milano che fu

Cercando Valentina cinematographe.it

Cercando Valentina si avvale di “ospiti” di immenso valore: Giuseppe Tornatore, Tinto Brass, Giovanni Mastrangelo, Milo Manara, Mario Martone, Cristina Taverna, Josè Munoz, Giovanni Gandini, Daniele Barbieri, i figli di Crepax, e tanti altri che riaffiorano dal passato, in quelle immagini in bianco e nero, in Guido Crepax ed i suoi giochi da tavolo con gli amici di quella Milano dove si sparava per strada e ci trovava in piccoli bar per capire dove andare, che fare con quell’energia che avrebbe reso il capoluogo lombardo ciò che è ancora oggi: un cuore pulsante di rinnovamento e sperimentazione. L’unico del nostro paese.
E quella sperimentazione, in Valentina, fu anche grafica, semiotica, rese il fumetto qualcosa di ancor più cinematografico, di più legato alla vita reale paradossalmente anche nella dimensione fantastica, nel dare una data, un cognome, un’età alla protagonista, nel farla lentamente invecchiare.
Il fumetto permise a Crepax di avvicinare il mondo femminile al fumetto, sovente indicato come simbolo della società patriarcale, di legittimare (a modo suo e forse più indirettamente che direttamente) una presa di coscienza che sovente era relegata alla realtà ma non al mondo creativo.
Oltre al suo tratto inconfondibile e maestoso, Crepax dimostrò con Valentina una sensazionale capacità di creare dialoghi di enorme profondità e originalità, di saper rendere coerente un percorso artistico e personale, uscendo dai sentieri già battuti.

Cercando Valentina cinematographe.it

La sua importanza semiotica, la sua vivacità ed eleganza, rivive in questo documentario, a cui forse non si abbina bene la sua natura ibrida ai fini della fruizione, ma che riesce comunque a farci comprendere la complessità dell’opera, il suo legarsi ad un mondo di cultura e letteratura che ne fecero ponte tra Italia, Francia e narrativa Russa. Anche grazie a tutto questo Valentina è tutt’oggi un personaggio di enorme attualità e modernità, un simbolo della femminilità, a cui ben si confa lo sguardo intimo e dissonante scelto da Soldi.

Cercando Valentinaè una produzione Rai, RSI, Laser Film, Chromatica. Al cinema dal 12 febbraio 2020 distribuito da Bizef Produzione, Tucker Film e Parthenos, PFA Films, Venice Film, Artex Film, Windfall Cinema Production, Twelve Entertaiment, Rodaggio Film, Talent Pictures.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.3