I Cavalieri dello Zodiaco – La Leggenda del Grande Tempio: recensione

Dopo il successo di Capitan Harlock, la Toei Animation ci riprova portando sul grande schermo, in alta definizione e con l’ormai collaudata tecnica del CGI, I Cavalieri dello Zodiaco, manga nato dalla matita di Masami Kurumada nel 1985 e che rimane tutt’oggi uno degli anime più visti al mondo con all’attivo più di 140 episodi.

i-cavalieri-dello-zodiaco2

I Cavalieri di Bronzo con Isabel

Fin dall’epoca del mito, la Dea Athena è la protettrice della pace e al tempo stesso dea della guerra; non amando particolarmente la lotta la dea nominò dei mortali a difensori della pace e della giustizia e, non avendo a disposizione armi, i cavalieri si dotarono di armature e un potere sovrumano chiamato “cosmo” che viene loro donato dalle costellazioni dello zodiaco. Migliaia di anni dopo Isabel è una ragazza di 16 anni che scopre di essere la reincarnazione di Athena, ma proprio in quel momento la ragazza viene attaccata dagli emissari del Sommo Sacerdote del Grande Tempio. In suo soccorso giungono Pegasus, Andromeda, Crystal, Sirio e Phoenix, i cavalieri di bronzo sue guardie del corpo. Isabel viene così a conoscenza che il suo destino è quello di recarsi al Grande Tempio e reclamare il suo posto di Dea, ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo le 12 case dello zodiaco, presiedute dai cavalieri d’oro che faranno di tutto per fermare i nostri eroi.

Cavalieri-dello-zodiaco3

I Cavalieri d’Oro

Dopo il lavoro fatto su Harlock la toei parte con un reboot anche per i Cavalieri dello Zodiaco.  Il film narra la Battaglia alle Dodici Case dello Zodiaco dei Sacri Guerrieri di Bronzo contro quelli d’Oro, ma si distingue dalla versione anime per il totale restyling alla trama e al design dei personaggi. Una vera e propria opera di svecchiamento che vede portare a nuova vita, oltre ai protagonisti, anche le armature che appaiono più moderne e quasi tecnologiche, mentre la regia di Keiichi Sato ha sfornato un vero e proprio action. La pellicola è visivamente spettacolare con momenti che lasciano a bocca aperta, nessun problema quindi per quanto riguarda la spettacolarità del film: il problema vero e proprio di un film tratto da una serie di volumi manga è condensare l’intera storia in poco più di 90 minuti. Sato ci prova ma il risultato è eccessivamente caotico e frettoloso, tanto che per tutto il film manca il legame che unisce i 5 cavalieri di bronzo e il motivo del sacrificio per Isabel. Dopotutto la carne al fuoco è davvero tanta, piena di sotto-trame e caratterizzazione dei personaggi che è difficile presentare in un’ora e mezza. Manca, in sostanza, il tempo di soffermarsi sulla psicologia di protagonisti complessi quanto affascinanti, che nel film perdono la loro “completezza” e le particolarità che li caratterizzano.

cavalieri-dello-zodiaco-4

Sirio il Dragone, Pegasus, Crystal il Cigno

Gli stessi Cavalieri d’Oro vengono sgominati con un’estrema facilità rendendo la trama ripetitiva e poco appassionante, lo stesso “settimo senso” motivo di vanto dei 12 cavalieri e aspirazione massima dei cavalieri di bronzo (tanto da sacrificare la loro stessa vita per raggiungerlo) viene rilegato a motivazione blanda e senza senso, un livello facilmente raggiungibile con un paio di combattimenti in puro stile videogioco. In conclusione I Cavalieri dello Zodiaco: La Leggenda del Grande Tempio è un film che farà storcere il naso ai fan di vecchia data e al tempo stesso incapace di appassionare i giovani d’oggi ad una storia priva di quel pathos che affascinò intere generazioni.

Giudizio Cinematographe

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2.7
Recitazione - 1.5
Sonoro - 2.7
Emozione - 1.5

1.9

Voto Finale