Bernini: recensione del film di Francesco Invernizzi

Bernini ripercorre le tappe fondamentali della vita del maestro del Barocco italiano, addentrandosi nella Galleria Borghese e analizzando i suoi capolavori principali.

Bernini è un docu-film diretto da Francesco Invernizzi che ha come perno la figura di Gian Lorenzo Bernini, poliedrico e geniale maestro dell’arte italiana.
Massimo protagonista del barocco nel Belpaese e in tutta Europa, Bernini si dedicò alla scultura, all’architettura e alla pittura (con incursioni nel teatro come scenografo e commediografo) influenzando, anche a distanza di secoli dopo la sua morte, l’arte figurativa di tutto il mondo.

Bernini, alla scoperta del maestro del barocco

Bernini Cinematographe.it

A differenza di artisti meno fortunati, il successo che Bernini riscosse fu immediatamente riconosciuto all’unanimità.
Francesco Invernizzi si addentra all’interno della Galleria Borghese di Roma per riscoprire il lavoro di questo artista immortale, permettendo anche allo spettatore di scoprirne le opere più significative e il valore che ancora, oggi più che mai, possiedono.

I soggetti plasmati dalle mani di Bernini costituiscono una delle più rilevanti svolte nel panorama artistico del Seicento: non più figure plastiche prestate al bianco marmo che li avrebbe raffigurati in pose che ne avrebbero permesso una facile e comoda contemplazione, bensì corpi dotati di uno spirito, immortalati in piena azione, con il sentimento sul proprio volto e la drammaticità che accompagna il proprio movimento.

Invernizzi non è nuovo a questo tipo di operazione: è a lui che si devono, nelle vesti di produttore, opere del calibro di Michelangelo – Infinito,Caravaggio – L’anima e il sangue e Raffaello: Il Principe delle Arti, tutte finalizzate a riscoprire gli artisti emblematici di quelle culture figurative che hanno reso la storia dell’arte italiana preziosa, variegata e irreplicabile nel corso dei secoli. Il progetto parrebbe quello, più che ammirevole, di trasfigurare un’arte in un’altra, quella del cinema (Bernini è il primo episodio di una miniserie sui più importanti artisti italiani), per permetterne una comprensione più affascinante e più immediata di un resoconto scritto.

Bernini: il film di Francesco Invernizzi permette di riscoprire i dettagli delle grandi opere dell’artista

Nel docufilm di Invernizzi, il lavoro del Maestro viene raccontato attraverso una regia elegante ma puramente strumentale, mai assoluta protagonista dell’opera, perfetta per accompagnare la raffinatezza propria dell’oggetto di studio. Le opere del Maestro rivivono attraverso la voce e gli occhi di chi, avendo fatto propria l’esperienza artistica dell’artista stesso, riesce a sottolinearne i tratti distintivi. Le emozioni più viscerali, da Bernini catturate nella propria essenza primaria, rendono i gruppi scultorei personaggi comunicanti con lo spettatore, viventi, attivi, non più solo osservati. Il movimento colto del Ratto di Proserpina, già al massimo apice del pathos, viene ulteriormente sollecitato dalla macchina in movimento che si aggira attorno al marmo etereo e pulsante, e a quell’eterna presa di Plutone che afferra per sempre la carne della giovane. Insieme al Ratto di Proserpina possono essere ammirate le principali opere esposte nella Galleria, fra cui Apollo e Dafne, ultima delle commissioni del cardinale Caffarelli-Borghese, e il mito biblico del David, celebre nella sua espressione corrucciata e per la prima volta colto nell’attimo che precede il lancio del sasso, il lampo di maggiore stento prima di riuscire ad uccidere Golia. Non più un David meditativo, statico e polarizzato nel momento che segue la sua vittoria, bensì un eroe umano e dinamizzato.

Grazie a uno straordinario lavoro di illuminazione e fotografia, Invernizzi si sofferma sui dettagli delle opere di Bernini che nella realtà non possono essere scrutate dalla stessa distanza, permettendo allo spettatore di lasciarsi guidare dalla voce fuori campo che narra aneddoti e storia dei capolavori esposti. La vita e la carriera dell’artista, gli anni dell’infanzia, l’età della giovinezza e la sua maturità, sono raccontati attraverso una minuziosa lettura del suo lavoro, analizzata opera per opera per essere tramandata, definitivamente, sul grande schermo.

Bernini arriverà in sala il 12 novembre con Magnitudo con Chili.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

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