Bandit: recensione del film Prime Video con Mel Gibson

Bandit è un film crime in streaming su Prime Video, disponibile a partire dal 7 agosto 2023.

Bandit è una pellicola diretta da Allan Ungar in streaming a partire dal 7 agosto 2023 sulla piattaforma Prime Video. Si tratta di un crime dal solido punto di partenza, una storia vera di crimine e rapine che si tramanda come una specie di leggenda metropolitana in Canada. Il suo protagonista, il rapinatore di banche Gilbert Galvan, è una specie di eroe metropolitano che permette grazie alla sua scaltrezza di passare quasi per il “buono ma furbo” della situazione. La reale esistenza della sua storia permette di fare un confronto ancora solido e valido con la realtà dei fatti, accertandosi che la pellicola ne abbia catturato gli aspetti più interessanti, divertenti, profondi e d’intrattenimento.

Gilbert Galvan, negli anni ’80, ha davvero riscritto la storia delle rapine bancarie con la sua abilità: sono ben 59 i colpi andati a segno del criminale canadese, unico nella storia di uno dei paesi a minor tasso di criminalità nel mondo. La pellicola di Ungar, dunque, riesce a rendere giustizia alla grandezza della vicenda di questo uomo passato alla storia per la sua abilità?

Bandit, la pellicola di Allan Ungar è un buon crime con ottime performance da parte dei suoi protagonisti

Banditcon una regia veloce e solare – riesce a catturare appieno lo spirito di un protagonista altrettanto potente. Gilbert, interpretato da un magistrale Josh Duhamel che mette da parte le vesti di eroe romantico per diventare un imbroglione con i controfiocchi, è un personaggio pieno di sfumature, cunicoli e ironia, un leading man che ha le sue ragioni per fare quel che fa (ovvero rapinare manciate di banche in modo assolutamente impeccabile). Nonostante il film scelga un criminale come suo perno, l’interpretazione di Duhamel è in grado di abbracciarne tutto il carisma, il fascino e le motivazioni.

Una motivazione che sembra accomunarlo al resto dei comuni mortali, non in grado di portare a termine con successo ben 59 rapine in banca in un paese grande e civilissimo come il Canada. La ragione dietro le azioni di Galvan – il “bandito volante aka The Flying Bandit – è l’amore. Un amore profondo, quello per la moglie Andrea (nella realtà Janice) interpretata da Elisha Cuthbert, assistente sociale che merita – secondo Galvan – certamente molto di più dalla vita. Per provvedere a lei, decide di dedicarsi a ciò che fa meglio: rapinare banche.

Al fianco di questa coppia – definibile serenamente come la “power couple” del crimine canadese – c’è la figura altrettanto carismatica di Tommy Kay, il signore dei gangster che li aiuta ad espandere il proprio business. Affidare questa figura all’attore veterano Mel Gibson è stata certamente un trovata vincente, che offre al film un’occhiata più introspettiva sul sogno americano, iniziato negli US ma presto esportato a tutti i territori vicini e limitrofi. Un sogno che ha fallito sia Andrea che Gilbert: nonostante abbia provato a lavorare onestamente, non è mai riuscito a realizzare i propri sogni o a condurre una vita da lui considerata degna.

Il metodo dei “sei minuti in tutto” diventa una vera e propria macchia che segue Galvan ovunque, rendendolo preciso e mirato come un cecchino. Così è anche la regia di Allan Ungar, che soddisfa quello che promette in una scena d’apertura assolutamente inconica, in grado di catturare lo spirito della pellicola tutta.

Lo stile di Ungar attinge a tanti classici – tra hustle movie e critica sociale – da Ocean’s Eleven a Barry Seals, fino a prendere le mosse persino dal cult di Spielberg che meglio sintetizza la formula “nessuno nasce cattivo”: Prova a prendermi. Ungar è un giovane regista dall’estremo potenziale, capace di spolpare i suoi attori e metterli al massimo delle loro capacità, sia in interpretazioni singole che in relazione l’uno all’altro. La sceneggiatura, adattata dal romanzo di The Flying Bandit di Robert Knuckle dalla mano intelligente di Kraig Wenman, abbraccia la vita di Galvan nel modo più fedele e comprensivo possibile, lasciando allo stile di Ungar il guizzo artistico, il tocco originale.

Bandit: valutazione e conclusione

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Bandit è una pellicola che porta sullo schermo le gesta di uno dei criminali più celebri della storia, un rapinatore pieno di talento ma anche un uomo ricco di speranza per il futuro, pieno di amore per sua moglie e la sua famiglia, desideroso di donar loro il meglio. Performance forti e una regia sapiente mettono a disposizione degli spettatori una storia che è crime ma anche critica sociale, godibile ma anche ricca di spunti per una riflessione sul sistema socioeconomico dell’America e delle sue appendici politiche e culturali.

Il film è ben costruito, racconta in modo esaustivo la storia e la mostra in una veste creativa originale, riuscendo a confezionare un prodotto piacevole ma di alta qualità.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1