22.11.63: recensione del pilot della serie prodotta da J.J. Abrams

Venerdì 22 novembre 1963: a Dallas, ore 12:30, John Fitzgerald Kennedy fu ferito mortalmente da colpi di fucile, sparati dall’operaio, attivista ed ex militare Lee Harvey Oswald, mentre viaggiava con la moglie Jacqueline, con il governatore John Connally e la moglie di quest’ultimo, Nellie, a bordo della limousine presidenziale. Una data storica che ha cambiato il corso degli eventi, tra ipotesi e deduzioni fatte nel corso degli anni. Poi nel 2001 Stephen King pubblica 22.11.63 un romanzo sui viaggi nel tempo e al centro c’è ovviamente l’assassinio di Kennedy. C’è voluto qualche anno, tuttavia, affinché il libro venisse adattato alla tv, fino all’ordine di un pilot per il canale di streaming Hulu.

22.11.63 : la nuova serie tratta dal romanzo di Stephen King sull’omicidio Kennedy

La miniserie 22.11.63 ha debuttato il 15 febbraio 2016 con un episodio da 80 minuti. A produrre c’è J. J. Abrams, che porta un po’ di suo dall’esperienza con Lost (le atmosfere, il cambio tra presente e passato), e Stephen King. Otto puntate che ci portano dentro il romanzo dello scrittore tra ambientazioni cupe, a metà tra il giallo e l’azione, un pizzico di fantascienza e un po’ di ironia. C’è da dire che lo show punta molto sulla presenza di James Franco che è il protagonista assoluto in questo viaggio nel tempo. L’attore veste i panni di Jake Epping, un annoiato insegnante dei giorni nostri che tramite il suo fidato amico Al Templeton (Chris Cooper) scopre l’esistenza di un portale spazio-temporale proprio nel retro della tavola calda di un suo moribondo amico. Chiunque oltrepassi quella porta, si ritrova immediatamente al 21 ottobre 1960. Ma attenzione: ogni volta che torna indietro, per quanto duri, equivale a soli due minuti nel tempo presente e ogni volta che vi si ritorna, il passato viene resettato. Sembrerebbe facile per Jake, a cui Al affida il compito di tornare proprio nel 1960 per tentare di sventare l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy da parte di Lee Harvey Oswald avvenuto il 22/11/63.

James Franco e Sarah Gadon in una scena.

James Franco e Sarah Gadon in una scena.

Dopo 80 minuti di pilot vale la pena chiedersi: 22.11.63 è al pari del libro? La risposta ce la dà il personaggio interpretato da Sarah Gadon, Sadie Dunhill, misteriosa donna di cui Jake si innamora: “Lo sanno tutti che il libro è sempre meglio del film.” La serie tv parte con buone promesse e una rivalutazione del romanzo di King è necessaria per adattarla al piccolo schermo. Così ci sono citazioni ovunque di opere, musiche, modernità, tutti elementi che rendono il ritmo della serie calzante. Ottima considerazione per gli abiti e la fotografia degli anni sessanta e la regia anche è impeccabile. Eppure c’è ancora qualcosa che non convince del tutto. Sarà che siamo appena al primo episodio ed è presto per dare un giudizio definitivo, ma la sensazione che, a causa della lunghezza del libro si sia costretti a tagliare sotto trame e personaggi secondari, si finisca col rendere il prodotto inconcludente.

Più avanti potremmo augurarci che la trama prosegua in altre direzioni, affrontando i problemi sociali e il boom economico degli anni sessanta, come il razzismo e la voglia di affermare il femminismo. Non ci resta che attendere i prossimi episodi. 22.11.63 andrà in onda in Italia a partire dall’11 aprile.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3.9
Sceneggiatura - 3.6
Fotografia - 3.6
Recitazione - 4
Sonoro - 3.3
Emozione - 4

3.7

Voto Finale