The Walking Dead – stagione 11, parte due: recensione del nono episodio

La marcia errante dei non morti, l’ombra sbiadita e corrotta dell’umanità prima dell’apocalisse, si appresta a raggiungere la sua fine. Torna su AMC (da noi su Disney+) The Walking Dead, la longeva serie tratta dai fumetti di Robert Kirkman. Siamo giunti alla seconda parte dell’undicesima stagione, la parte centrale della storia che condurrà all’inevitabile epilogo. Dal risveglio di Rick Grimes in un ospedale deserto ad oggi, molto è cambiato. L’America dei sopravvissuti ha assunto forme e colori differenti, passando da una bandiera all’altra, tra sangue e sussurri. Gli zombie sono passati in secondo piano, da minaccia primogenita a contorno tra gli alberi, perché è l’uomo il vero nemico. Violenza e istinto di conservazione si mescolano senza soluzione di continuità, traviando le menti in sensi di onnipotenza.

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Ricordiamo nemici come Il Governatore, Alpha, i Lupi, la comunità di Terminus e infine lo stesso Negan. Ognuno di loro ha caratterizzato un aspetto differente del potere, ma allo stesso tempo della mente umana. The Walking Dead, almeno al suo esordio, si è distinto come laboratorio d’indagine e i protagonisti dei topi in un labirinto. Tale aspetto è pian piano sfumato, lasciando il passo alla mera spettacolarizzazione. Perdendo il proprio baricentro, la serie ha vissuto alti e bassi, andando a ripetersi ad ogni stagione. Ora, le cose sembrano seguire una marcia differente, quasi accelerata verso una conclusione che, forse, sarebbe dovuta arrivare ben prima. Detto ciò, il nono episodio riprende laddove avevamo lasciato i protagonisti, seguendo lo standard della storia per poi accantonarlo nel finale.

The Walking Dead e i dilemmi dei protagonisti sulla strada intrapresa

The Walking Dead 11 - Cinematographe.it

L’ottavo episodio si concludeva con un cliffhanger che lasciava appesa la battaglia tra Daryl, Maggie, Negan e Gabriel contro i Mietitori. Ad Alexandria, invece, si abbatteva una violenta tempesta, la cui forza apriva il passaggio ad un’orda di vaganti. Questa, a grandi linee, è la fine della prima parte dell’undicesima stagione. Precedentemente abbiamo assistito all’arrivo di Ezikiel, Principessa, Eugene e Stephanie nel Commonwealth, la comunità più grande vista fino ad ora in The Walking Dead, nonché l’ultima stando alla controparte cartacea. Nei fumetti di Kirkman le cose sono andate in modo differente, vista la presenza di Rick e Carl Grimes. Sono quest’ultimi a dare forma e senso al finale, eroi e sconfitti appartenenti ad un’era diversa. La serie, al contrario, li ha abbandonati prima, puntando invece sul resto del cast.

Si è già discusso della dipartita di Rick e su una sua futura apparizione nella serie (e nei film). Secondo alcune indiscrezioni, l’ex sceriffo, dovrebbe tornare per il finale conclusivo di The Walking Dead, ma per adesso sono solo speculazioni. Torniamo invece al nono episodio, quello che apre il nuovo ciclo di episodi. Ci sembra palese l’intenzione della produzione di lasciarsi alle spalle il più in fretta possibile tutte le storyline lasciate in sospeso, e andare così avanti. I Mietitori comandati ora da Leah (Lynn Collins) occupano il corpus della puntata, ma non ci dicono molto altro del mondo e di loro stessi. Sono però le decisioni che prenderanno Gabriel e Maggie a ribadire il percorso intrapreso dai protagonisti. Il sangue ne chiama altro, e la regola di occhio per occhio vige ancora ferrea nel all’interno della serie. Saranno queste scelte, questa visione offuscata dal dolore e dalla sofferenza a far intraprendere a Daryl una nuova via.

Quanto segue contiene spoiler, e si consiglia la lettura a coloro che hanno visto l’episodio.

La conclusione della serie parte da qui (Spoiler)

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Ad Alexandria le cose vanno come al solito in The Walking Dead: per qualche ragione le mura vengono abbattute e gli abitanti devono affrontare un’orda, insomma il solito. Per fortuna, come dicevamo, tutto ciò si esaurisce facilmente in vista di una nuova narrazione. L’episodio si conclude con l’arrivo dei soldati del Commonwealth alla cittadina. Le armature bianche spiccano fuori dai cancelli di Alexandria, con loro Eugene tornato per aiutare i compagni in difficoltà. Il messaggio è quello di unirsi alla forte comunità, oppure ricevere solo aiuti. Non sappiamo quale sarà la scelta dei più e la serie opta per time skip di sei mesi. Assistiamo di nuovo ad una scena simile a quella prima citata, questa volta troviamo una Maggie dal viso risoluto intenzionata a non aprire le porte di Hilltop. Uno dei soldati in armatura bianca si avvicina togliendosi il casco, svelando il volto di Daryl che dice: “non deve andare per forza così”.

Dobbiamo pensare che molti di Alexandria abbiano accettato l’offerta del Commonwealth, andando a ricoprire ruoli più affini al loro background; Daryl è uno di questi. Tutto ciò non trova riscontro nei fumetti, dove la storia viene portata avanti in maniera differente e dove il personaggio interpretato da Norman Reedus non esiste. Non possiamo quindi sapere quali potrebbero essere i risvolti della trama in The Walking Dead; o meglio, possiamo averne una vaga idea. Al di là di questo, la sceneggiatura dell’episodio non brilla per originalità, men che meno di messa in scena. È un peccato, perché dopo la lunga attesa ci saremmo aspettati qualcosa di più. Siamo distati dalle ottime scene nella metro di Acheron parte uno e due (i primi episodi della stagione) e dagli albori della serie. Il finale, per fortuna, è di tutt’altra pasta.

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Le premesse per qualcosa di nuovo ci sono, le nuove forze in campo promettono un cambio di rotta inevitabile. The Walking Dead si deve rinnovare se l’intenzione è quella di dare un giusto finale alle fatiche dei sopravvissuti. Visto in quest’ottica, l’episodio, acquista nuova valenza: tronca con il vecchio per accettare la novità. Il Cliffhanger con Daryl è un ottimo modo per farlo, tutto il pathos viene racchiuso in quegli ultimi minuti, i più importanti di tutta la puntata. La scena finale è ben diretta e suggestiva. Inoltre, delinea un netto distacco con tutto ciò visto fino ad ora. Soltanto con l’arrivo del decimo episodio il 28 febbraio sapremo se la sceneggiatura avrà deciso di proseguire su questa scia davvero interessante.

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