The Underclass: recensione del primo episodio della serie thai di Netflix
L'ennesima serie tra i banchi di scuola in stile Èlite che però non riesce a lasciare il segno. Ecco la recensione dell'episodio pilota.
Non solo binge watching per il colosso Netflix. Nonostante la visione tutta-in-una-volta continui ad essere predominante sulla piattaforma, la forma tradizionale torna a fare saltuariamente capolino sullo streaming, come per una delle nuove serie originali di nazionalità thailandese, prodotto delle fila teen della finestra digitale. The Underclass – dal 5 luglio sulla piattaforma – è la serie diretta da Pass Patthanakumjon su “diversità”, “uguaglianza” e “giustizia” che sembrano mancare tra le aule della scuola privata su cui Netflix va ponendo l’occhio, dove è la presa di coscienza di chi viene discriminato per il proprio punteggio a ostentare le bandiere della rivoluzione, tentando di cambiare un sistema viziato e difettoso.
A rendersi conto del dislivello tra l’èlite della scuola e tutto ciò che avviene ai piani inferiori è la giovane Papaeng (Mewnich Nannaphas Loetnamchoetsakun), sotto stress per il suo continuo sesto posto nella Classe A della scuola privata femminile che frequenta e beccata quindi a copiare durante un test sostenuto in aula. Una bravata che le costerà una perdita di punti, numerazione di cui si avvale la scuola per valutare le sue alunne, stilando una classifica che va suddividendole secondo crediti e meriti. Questo costerà a Papaeng il suo posto nella Classe A finendo direttamente nella F, ultima ruota del carro dell’intero istituto, ma consapevole dell’abuso di potere da parte di un vicepreside che non ha a cuore tutte le sue studentesse. Una condizione sfavorevole che le ragazze decideranno di ribaltare, portando avanti gli atti di protesta del gruppo Black Sheep, in cui Papaeng si troverà più o meno coinvolta.
The Underclass – Il college femminile tra punteggi e rivoluzioni
Nella scuola esclusiva che nei rimandi sembra avere i contorni di un altro fenomeno di Netflix quale Èlite di cui, però, nei fatti sembra avvicinarsi a ben altra cosa, The Underclass porta lo spettatore della piattaforma a ritrovare connotati ben conosciuti di una storia come già se ne sono viste, riposizionate però in una cultura diversa e impiantata su di una realtà non spesso fruita. Una particolarità del prodotto che va confermandosi nel trattamento del tema che la serie vuole riportare, dove la netta suddivisione tra classi privilegiate e classe reiette è ciò di cui sempre più spesso la serialità va indagando anche se qui circoscritto nel solo collegio femminile, dove si va comunque battendo il punto sull’impari condotta che stabilisce la discrepanza tra primi e ultimi.
Un ritmo del racconto che The Underclass vuole intraprendere sotto vare d’atmosfere che, però, dal solo pilot, non sembrano inquadrare con chiarezza il tono che la serie vorrà percorrere per la sua intera durata. Andando a immergersi in un sentimento melodrammatico concentrato sull’ansia da prestazione della protagonista e la sua caduta dalla cima della scala sociale, la serie aggiunge anche una freschezza spiritosa e complice nella relazione tra le ragazze, fungendo un po’ da alleggerimento per il prodotto, un po’ per acchiappare la simpatia del gruppo.
The Underclass – Il pilot tiepido e indeciso della serie Netflix
Ma non bastano questi speculari andamenti per definire il clima che The Underclass sembra voler promulgare con la sua prima puntata, fissando anche l’aria da sommovimento che il collettivo segreto delle Black Sheep vuole portare avanti, aggiungendo altre sfumature e altre conseguenze alla direzione che potrebbe prendere il prodotto. Una mescolanza di input che confondono non poco sulle reali intenzioni che la produzione condotta da Patthanakumjon vorrà seguire, disponendo i materiali necessari per comprendere quale sarà il focus della stagione, ma non certi che i presupposti valgano la pena di essere proseguiti.
Un principio tiepido dove sono poche le componenti che spingono a un reale coinvolgimento che spinge ad andare avanti con The Underclass, che potrebbe, però, rivelare molto più di quanto ha lasciato svelare, di cui si spera però si riescano anche a definirne dei contorni più netti e esplicativi.