The Orville 3: New Horizons – recensione della serie TV

Il primo episodio di The Orville: New Horizons ci riporta sulla navicella di Seth Macfarlane, ma è un ritorno introspettivo fatto di trauma e di lutto.

Sono passati tre anni dall’ultimo sforzo cosmico di Seth MacFarlane; tre anni duranti i quali i fan di The Orville hanno atteso, speculato e immaginato di scoprire cosa sarebbe successo dopo gli eventi della scorsa stagione. Adesso i nuovi episodi saranno finalmente disponibili su Disney + di settimana in settimana e noi siamo pronti a riprendere la navigazione insieme al capitano Mercer. Ma vale davvero la pena vedere The Orville: New Horizons?

The Orville: dove eravamo rimasti?

Nell’ultimo episodio della seconda stagione ci troviamo un anno dopo l’alterazione della timeline originale e i Kaylon hanno conquistato quasi tutta la galassia. Ed (MacFarlane) e Gordon (Scott Grimes) sopravvivono per miracolo a un attacco e la loro nave viene presa da Kelly (Adrianne Palicki) e dal resto dell’equipaggio della Orville della timeline originale. Kelly spiega loro che il tentativo di cancellarle la memoria è fallito, lei ed Ed non si sono mai sposati e non hanno mai prestato servizio sulla Orville. Claire (Penny Johnson Jerald) non si è mai unita all’equipaggio e senza di lei ad intrattenere una relazione con Isaac, l’androide non ha mai disertato l’Unione e i Kaylon hanno annientato la Terra.

The Orville: New Horizons cinematographe.it

Per sistemare le cose, l’equipaggio ha bisogno delle ricerche sul viaggio nel tempo di Isaac, le quali si trovano ancora sull’Orville. Una volta che l’Orville si trova nello spazio profondo, John usa il corpo di un Kaylon per accedere da remoto alla memoria di Isaac, ma questo espone la posizione della navicella. I Kaylon si avvicinano e John sovraccarica il sistema della Orville per rimandare Claire nel passato. La navicella viene distrutta, ma Claire riesce a viaggiare nel passato e cancella la memoria di Kelly, per poi scomparire. L’episodio si conclude con Kelly che accetta finalmente di uscire con Ed cosa che, presumibilmente, ripristina la timeline originale.

The Orville diventa The Orville: New Horizons nella stagione 3 e cambia look

La stagione 3 di The Orville è ufficialmente intitolata The Orville: New Horizons e rappresenta il passaggio ufficiale a una nuova piattaforma, dopo l’acquisizione di Fox da parte di Disney. Negli States viene infatti trasmessa da Hulu, mentre noi possiamo vederla – appunto – grazie a Disney +. Questo cambiamento ha portato con sé un visibile salto di qualità per quanto riguarda la messa in scena e il look generale della serie. La premiere – intitolata Pecore elettriche – dedica un po’ del proprio tempo a mostrarci questo aspetto decisamente rinnovato. La navicella e la tecnologia appaiono particolarmente credibili e non soffrono più dell’effetto “fantascienza da televisione”.

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Questo primo episodio vanta anche un cambio di direzione rispetto alle scorse stagioni dal punto di vista narrativo: abbandoniamo l’esplorazione di nuovi mondi per dedicare più tempo all’analisi di temi come il trauma, il suicidio e il lutto. L’occasione si presenta a causa degli eventi che hanno concluso la stagione 2 e l’introspezione ci viene presentata attraverso l’immobilità (fisica e metaforica) della nave ferma per riparazioni e aggiornamenti. Rinunciamo al divertimento più tipico di The Orville per approcciare in maniera più profonda temi che, diciamolo, sono tipici della fantascienza. Non c’è nulla come la vastità dell’Universo che faccia riflettere sulla vastità delle emozioni umane.

Il primo episodio di The Orville: New Horizons parla di trauma, dolore e suicidio

Il filo rosso del primo episodio è una domanda che tutti gli spettatori si saranno posti: che reazione ha avuto l’equipaggio al reinserimento di Isaac nel team? La risposta, poco sorprendentemente, è non buona. Come sappiamo, nel corso della seconda stagione Isaac ha tradito l’Orville, ma ha poi visto una redenzione nel doppio episodio Identità. Questa non sarebbe affatto bastata alla squadra che, a quanto pare, nutre per l’androide un odio viscerale. Questo sentimento viene meglio rappresentato nel nuovo personaggio Charly Burke (Anne Winters), la nuova navigatrice della nave; Charly ha perso la sua migliore amica durante l’attacco dei Kaylon e non nasconde ad Isaac la sua rabbia a riguardo. Ma è il figlio di Claire, Marcus (BJ Tanner), a spingere davvero le cose oltre i limiti: Isaac decide di suicidarsi.
Il risultato è un episodio doloroso e oscuro e, sebbene il team riesca poi a trovare un modo per riportarlo in vita, quella che ci si para davanti è un’analisi del concetto di trauma soffermandosi anche – in maniera assolutamente affascinante – a pensare come diverse culture aliene potrebbero interpretare il concetto di suicidio.

Pecore elettriche è un buon inizio per questa stagione di The Orville: New Horizons, sebbene si tratterà, probabilmente, di una parentesi: alla base, infatti, speriamo ci sia sempre quel senso di esplorazione e scoperta che rendeva la serie così interessante per gli appassionati di science fiction.

Vale la pena notare e apprezzare il fatto che questo primo episodio sia dedicato al compianto Norm Macdonald che prestava la voce al tenente blob Yaphit. Macdonald se ne è andato lo scorso settembre a causa della leucemia e il suo contributo alla serie (e al mondo della commedia in generale) ci mancherà sicuramente.

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Non resta che godersi il resto degli episodi della serie e abbandonarsi all’avventura di The Orville: New Horizons, pronti a nuovi mondi, nuove razze aliene e, perché no, una buona dose di introspezione.

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.5