The Mandalorian 2: recensione dei primi due episodi della serie TV Disney+

Divenuti ormai inseparabili, il Mandaloriano Din Djarin e il Bambino attraversano la galassia in cerca di nuove importanti risposte su loro stessi e sulla loro origine. Il cammino, però, è tortuoso e pieno di imprevisti...

Din Djarin è tornato. Anzi, a dire il vero non se ne era mai andato. Lo vediamo ricomparire all’orizzonte, fianco a fianco con il Bambino (alias Baby Yoda), verso due nuove importanti missioni che rimandano entrambe all’idea di appartenenza e famiglia. Il Mandaloriano è alla ricerca dei suoi compatrioti, e al contempo si muove per far ricongiungere il piccolo ai suoi simili. Tutto, naturalmente, sarà più complicato: ora tutti nella galassia conoscono The Child, e di conseguenza sarà più difficile proteggerlo da chi lo vuole rapire attratto dalla ricca ricompensa in palio.
Alla seconda stagione di The Mandalorian – distribuita dalla piattaforma streaming Disney+, a partire dal 30 ottobre – spetta un compito assai arduo: sorreggere tutto il peso della mitologia Star Wars, mentre il resto delle produzioni sono al momento ferme al palo causa CoronaVirus. Un incarico di responsabilità simile a quello di cui si fa carico il protagonista: si tratta qui di far crescere uno show nato con aspettative relativamente basse, come costola – eventualmente sacrificabile – di un multiverso ampio e articolato.

The Mandalorian 2: lo sceriffo e il passeggero

The Mandalorian 2 - Cinematographe.it

I primi due episodi della nuova stagione (Capitolo 9: Lo sceriffo e Capitolo 10: Il passeggero) servono anzitutto per riprendere pienamente contatto con un immaginario ovviamente simile a quello di Guerre stellari, ma a suo modo diverso e personalizzato: siamo dalle parti del western, con la predilezione per i silenzi e i dialoghi arguti rispetto ai grandi combattimenti stellari. In The Mandalorian tutto continua a essere “materico”, artigianale, con importanti migliorie dal punto di vista della cura dei dettagli e della pulizia degli effetti speciali (segno di un maggior investimento sul progetto).

Per quanto riguarda le storie di Cobb Vanth, comandante in capo a Mos Pelgo con un enorme problema di draghi Krayt, e della madre aliena che deve trasportare le sue uova in un pianeta adatto per la fecondazione, non possiamo certo dire di trovarci di fronte ad un impianto narrativo nuovo e sorprendente. Anzi, sembra quasi che la sceneggiatura ripercorra volutamente alcune tappe già ampiamente conosciute. Si resta, in buona sostanza, in attesa: le avventure sono estemporanee e autoconclusive, mentre sullo sfondo restano l’obiettivo principale e una trama verticale tutta ancora da scoprire.

L’ascesa di Baby Yoda (dopo la caduta dell’Impero)

The Mandalorian 2 - Cinematographe.itTutto ciò – è bene specificarlo – non provoca mai noia o delusione. Ma se state cercando già alcune delle implicazioni della prima stagione probabilmente rimarrete delusi. Nelle prime due puntate di questa season two non imparerete nulla sulla “spada oscura” brandita da Moff Gideon o su Din Djarin, nulla più di quanto non sappiate già. L’unico premio di consolazione arriva dal sopraccitato Vanth e riguarda la collocazione temporale di The Mandalorian: si specifica infatti che la distruzione della Seconda Morte Nera ha portato sì la pace, ma anche un certo affanno da parte della Repubblica nel ristabilire ordine e prosperità.

Lecito dunque, dai restanti 6 episodi, attendersi alcune necessarie svolte riguardanti il duo di protagonisti. La sensazione è che a guadagnare via via sempre maggiore spazio continuerà a essere Baby Yoda, relegato in questo incipit al ruolo di “alleggerimento comico”. Ciò che ci si aspetta da The Mandalorian ora, dopo aver riaffermato le proprie qualità, è che affondi le mani e il colpo in plot meno pretestuosi e che si svincoli da una certa ripetitività di situazioni. Magari con l’ingresso in scena di Ahsoka Tano, la cui presenza è stata ampiamente preannunciata ancora al termine della prima stagione.

Regia - 4
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.3