The Handmaid’s Tale: recensione della serie TV, in Italia su TIMVision

Arriva su Tim Vision l'acclamata serie ideata da Bruce Miller e basata sul romanzo distopico Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood.

Andata in onda negli Stati Uniti a partire da Aprile, sul canale Hulu, The Handmaid’s Tale arriva finalmente nel nostro paese. Utilizziamo la parola finalmente perché The Handmaid’s Tale è probabilmente la miglior serie dell’anno, e non solo per gli otto Emmy Awards da poco vinti. La serie, già a lavoro sulla seconda stagione, è tratta dal romanzo di Margaret Atwood: Il racconto dell’ancella. Pubblicato nel 1985, il romanzo racconta di un mondo distopico in cui guerra ed inquinamento hanno portato a crescita zero la popolazione. In questo nuovo sterile mondo, dopo una tregua siglata tra i vari Stati, ogni governo è libero di scegliere il modo più adeguato per mandare avanti la propria società. Quelli che erano gli Stati Uniti d’America diventano la Repubblica di Galaad, in cui un regime totalitario e patriarcale ha reso le donne schiave ed oggetti all’unico scopo della riproduzione.

The Handmaid’s Tale: la serie trionfatrice agli Emmy Awards 2017 è ora disponibile in Italia su TIMVision

The Handmaid's Tale

La serie ideata da Bruce Miller è certamente una novità nel panorama televisivo.; sicuramente se si analizzano e discutono i temi proposti. La figura della donna è fondamentale e questa ci viene, sin dalla prima puntata, presentata come donna-oggetto e, più crudelmente, come animale da riproduzione. La società messa in scena sembra esser una nuova società medioevale dove una piramide gerarchica mette l’uomo, il Comandante, nuovamente in cima.

Sviscerando le motivazioni che hanno portato la serie a vincere otto Emmy Awards su ben tredici nominations non si può che esser d’accordo. A partire dall’intensa interpretazione di Elisabeth Moss nei panni della protagonista June aka Offred. L’attrice ammalia sin dalle prime scene e ci accompagna in un viaggio tanto disagevole quanto disturbante. Non c’è nulla di positivo nella sua condizione di ancella e la Moss è abile nel lasciar trasparire un incessante senso di paura, sottomissione e spirito di sopravvivenza. I suoi occhi riescono a parlare più delle parole e la sua interpretazione ci aiuta ad entrare empaticamente nei timori e nella passione del suo personaggio. Assieme a lei non possiamo non nominare l’ottimo lavoro di Ann Dowd premiata con l’Emmy per la Migliore interpretazione femminile non protagonista in una serie drammatica e Alexis Bledel, la Rory di Una Mamma per Amica, premiata come Miglior Guest Star in una serie drammatica.

The Handmaid's Tale

Il successo di The Handmaid’s Tale non va solo ascritto alle vigorose interpretazioni di un eccezionale cast in cui figurano anche Joseph Fiennes, nei panni del Comandante Fred Waterford, e Yvonne Strahovski, nel ruolo di Serena Joy Waterford.

La serie si rivela essere sin dal primo episodio, intitolato Offred, un ottimo prodotto televisivo che ben si avvicina esteticamente e tecnicamente alla cinematografia. Una fotografia decisamente desaturata accentua la visione di un mondo ormai spento e asettico trasportandoci in una dimensione quasi fuori dal tempo. I colori sono volutamente sbiaditi e mai accesi, ancora una volta, utili a mostrarci una realtà terribilmente vicina alla chiusura di un passato per noi lontanissimo, ma quasi minaccioso. L’elemento di riflessione è certamente tangibile dal soggetto di The Handmaid’s Tale. Sono appunto le donne le protagoniste di questa storia. Donne sottomesse ed apparentemente inermi alla supremazia dell’uomo-padre-padrone. Sì, perché queste donne non si sono mai veramente arrese e lottano con tutte le proprie forze per sopravvivere.

The Handmaid’s Tale è finalmente visibile in Italia su TIMVision dal 26 ottobre. Cliccate QUI per restare sempre aggiornati su questa notevole serie tv.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 4.5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

4.3