The Good Place – Stagione 4: recensione dei primi episodi della serie TV

The Good Place torna con una nuova stagione ricca di quesiti etici e grattacapi ultraterreni!

È finalmente tornata la serie comedy più frizzante degli ultimi anni con due nuove, divertenti puntate! The Good Place riporta sullo schermo le strampalate avventure di Eleanor, Chidi, Tahani, Jason, Michael e Janet, qua e là tra i diversi piani dell’Aldilà.
A partire dal 8 febbraio 2020 gli spettatori potranno vedere la quarta e ultima stagione su Premium Stories!

The Good Place – Stagione 4. Dove eravamo rimasti?

Nella terza stagione di The Good Place la vicenda si è svolta quasi interamente sulla Terra – non senza qualche esilarante momento nell’Aldilà. I protagonisti hanno tentato in ogni modo di percorrere la strada morale migliore per poter raggiungere la Parte Buona, costantemente ostacolati dal destino e dalle forze del Male.
Ritornati a un tempo anteriore alla loro morte, Eleanor (Kristen Bell), Chidi (William Jackson Harper), Tahani (Jameela Jamil) e Jason (Manny Jacinto) hanno ripreso a condurre le loro vite come prima, spronati però in vario modo a migliorare se stessi. In chiara difficoltà, sono stati aiutati da Micheal (Ted Danson), che li ha spinti a riflettere su loro stessi e a compiere azioni buone fino a guadagnare davvero una seconda possibilità.

Una nuova ventata d’aria fresca nel panorama seriale comedy con The Good Place 4

The Good Place Cinematographe.it

Kristen Bell in The Good Place

Il finale di stagione ha tuttavia evidenziato una vera e propria falla nel sistema, a vantaggio della Parte Cattiva: l’esistenza degli umani è così complessa e la distinzione tra giusto e sbagliato così fallace, che è praticamente impossibile finire nella Parte Buona per dei meriti personali. La Giudice (Maya Rudolph) ha dunque concesso a Micheal, Janet (D’Arcy Carden) e gli altri di fare un test per dimostrare questa teoria, ostacolati ovviamente dai demoni.

La quarta stagione si apre proprio così, con una missione di “ultraterrena” importanza! Dopo aver ricostruito grazie all’aiuto di Janet un ambiente identico alla finta Parte Buona della prima stagione, Micheal inizia il test accogliendo delle nuove anime.
La Parte Cattiva ha tuttavia scelto per loro degli individui molto complessi con cui trattare, ex fidanzati dei protagonisti e personaggi che rifiutano di essere davvero morti. La paura di Michael costringe Eleanor a prendere le redini dell’esperimento, presentandosi alle anime come il nuovo Architetto, mentre molti altri sacrifici devono essere fatti per garantire la riuscita della missione.

The Good Place Cinematographe.it

The Good Place

Con alle spalle tre stagioni di grande successo – una più bella e divertente dell’altra –, The Good Place non fatica a trovare uno spazio d’eccezione nel panorama delle serie comedy. Scritta magistralmente e caratterizzata da svolte mai banali, anche stavolta la serie riesce a imporre il proprio tono, a metà tra il riflessivo e lo scanzonato.
È proprio questa varietà di contenuti, tra i quali la componente umoristica spicca con determinazione (e ottimi risultati), che rende questa serie una delle migliori comedy degli ultimi anni, sfaccettata, originale e imprevedibile.

Anche in questa stagione si prevedono colpi di scena e stravolgimenti bizzarri, ma le prime due puntate sembrano rallentare un po’ i ritmi frenetici a cui The Good Place ci ha abituati. Al solito brio si sostituisce una componente più riflessiva, ma comunque molto divertente, causata dai nuovi ostacoli sul cammino di crescita dei personaggi. I rapporti interpersonali vengono messi a dura prova a causa dell’esperimento nella Parte Buona e a molte delle evoluzioni ottenute nelle scorse stagioni viene posto un freno.
Questa è l’occasione perfetta per incentrare il ritorno di The Good Place su nuove sfide personali per i personaggi, nel tentativo di superare le ardue sfide poste dai rappresentanti della Parte Cattiva.

The Good Place: un passo indietro?

Questi primi due episodi di The Good Place ci catapultano nuovamente in una realtà ultraterrena fatta di questioni filosofiche dal peso etico notevole e che testimoniano ancora una volta la maturità di scrittura degli showrunner.
Eleanor, a capo della parte buona al posto di Micheal, ha la possibilità di mettersi finalmente alla prova, testando così la crescita personale a cui è stata gradualmente sottoposta nelle scorse tre stagioni. La maturazione del personaggio di Eleanor sembra essere dunque giunta a un punto cruciale e si dimostra credibile, non privo di cedimenti o dubbi esistenziali.

Con le prime due puntate sembra tuttavia di trovarsi di fronte ai primissimi episodi di questa serie comedy così ben scritta. Degli umani inconsapevoli sono di nuovo introdotti alla loro condizione postuma, a riflessioni profonde su ciò che sono stati in vita e a un ambiente sconosciuto al quale riabituarsi.
Il parallelismo tra questa e la prima stagione è certamente voluto, ma non si può evitare di notare quanto alto sia il rischio della serie di ripetersi e di tornare inutilmente sui propri passi.

La capacità di offrire scenari sempre nuovi è stato uno dei punti più forti di The Good Place, necessaria a mantenere alta l’attenzione dello spettatore, mentre una trama troppo somigliante alla prima stagione potrebbe sembrare qualcosa di già visto. Ma sono proprio i precedenti successi della serie a mantenere salda la fiducia nella sceneggiatura, che nelle prossime saprà probabilmente donare al pubblico l’originalità e la freschezza tipiche di questo prodotto.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8