The A List: recensione della nuova serie teen drama di Netflix

Recensione di The A List, una serie teen di Netflix dai risvolti thriller che non convince del tutto, tra eccessi drama e ingenuità stilistiche.

Prendete un gruppo di ragazzi adolescenti, un campus estivo, un’isola misteriosa e tanti segreti da svelare. Questa è la ricetta perfetta per un prodotto ricco di drama e colpi di scena come The A List, nuovo titolo originale Netflix uscito sulla piattaforma streaming il 30 agosto 2019. Malgrado le premesse non proprio originali, la visione delle 13 puntate è riuscita a riservare qualche piccola sorpresa, che renderebbe il prodotto godibile, non fosse per l’impianto narrativo piuttosto debole, i risultati recitativi altalenanti e una regia ingenua.

Alcuni ragazzi – Mia, Alex, Kayleigh, Dev, Brendan, Zac, Petal, Harry e Amber – partecipano a un campo estivo organizzato su Peregrine Island. La convivenza li porta a sviluppare le prime cotte e le prime rivalità, tra cui spicca l’ostilità che si forma tra Mia (Lisa Ambalavanar), ragazza vanitosa e popolare, e Amber (Ellis Duckles), imperscrutabile e dalle grandi capacità manipolatorie. Quella che però sembrava solo una vacanza all’insegna del divertimento, della socializzazione e dell’immersione nella natura, si rivela essere un’esperienza sinistra, man mano che cominciano a emergere i lati oscuri dell’isola.

The A List: un mistero da risolvere, tra lotte di “potere”, cliché e tanto (troppo) drama

The A List cinematographe.it

Dichiarando subito la propria forte impostazione teen drama, The A List immerge lo spettatore in un’atmosfera ricca di tensioni e forti rivalità tra i personaggi (tra Mia e la misteriosa Amber in primis), rivalità che hanno anche lo scopo di introdurre la componente thriller dell’opera e il mistero che aleggia su Peregrine Island. Il comportamento di Amber e la sua capacità di ammaliare tutti genera infatti sospetti nella protagonista.

La location di The A List – un’isola per di più boschiva e non troppo folta – non riesce a donare del tutto quel senso di minaccia che ci si aspetterebbe da una serie di questo stampo, ma crea un’adeguata ambientazione “da campeggio” che detta anch’essa il tono giovanile dell’opera.

Nonostante una componente drama tanto accentuata da sfiorare a volte il ridicolo – soprattutto durante le battute iniziali della serie, con le scontate lotte per la conquista della branda più comoda e dei ragazzi più carini -, va riconosciuta una certa originalità nello sviluppo della trama. Da alcuni semplici elementi già visti più volte in prodotti televisivi o cinematografici (quello del gruppo confinato in un luogo remoto è un vero e proprio cliché), gli autori (Dan Berlinka e Nina Metivier) sono stati in grado di dare vita a situazioni più complesse del previsto, che mescolano elementi drammatici, thriller, soprannaturali e fantascientifici, fino a un esito piuttosto imprevisto. Se il percorso narrativo e stilistico per arrivarci fosse stato meno grossolano, The A List avrebbe potuto emergere con più forza in un panorama già piuttosto saturo di teen drama dai risvolti oscuri.

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The A List: svolte thriller, inclusività ed effetti speciali da dimenticare

Ciò che sembra stonare meno in questo contesto, che mescola mistero e scaramucce tra liceali, è proprio lo sviluppo dei personaggi, che parte da alcuni archetipi dai tratti stereotipati, fino ad arrivare a esiti – se non proprio rivoluzionari – almeno sensati e gradevoli. Se le prime interazioni avevano lo scopo di presentare i ragazzi e le ragazze più popolari e di opporli ai “nerd” con cui nessuno vuole avere a che fare, le svolte thriller riescono a mettere tutti sullo stesso piano. Dai rapporti esclusivi si passa dunque a un’inclusività che permette a ogni carattere di emergere e di esprimersi nei suoi punti di forza, tanto che nel corso della stagione una vera e propria alleanza si va a formare tra Mia, la più popolare del gruppo, e gli emarginati. Ne risulta una piacevole eterogeneità, che dà vita a scambi di opinioni e sviluppi interessanti, nonché a una buona crescita psicologica delle figure in gioco.

Questa discreta gestione dei personaggi riesce in parte a rimediare ai numerosi cliché di cui è composto il gruppo del campo estivo – abbiamo le ragazze popolari e vanitose, la stramba che crede nel soprannaturale, la nerd solitaria, il secchione fisicamente fragile, i maschi buffoni e gli atleti dal quoziente intellettivo non troppo alto -, anche grazie all’inclusione di tematiche LGBT. Pregi e difetti di The A List conducono lo spettatore lungo un percorso frastagliato e instabile, a cui non giova l’utilizzo di effetti speciali (laddove necessari) del tutto dimenticabili.

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The A List: una serie tv che non riesce a emergere in un panorama seriale competitivo

The A List gode di un intreccio narrativo dalla qualità decisamente altalenante, che fa oscillare questa serie tra momenti di originalità e istanti di assurdità. Sebbene alcune scelte abbiano concesso alla componente thriller di regalare allo spettatore qualche colpo di scena, la sceneggiatura acerba e l’impianto stilistico poco curato hanno fatto sì che il prodotto non potesse del tutto essere preso sul serio.

La scelta del target, che si concentra principalmente su spettatori adolescenti, non riesce a giustificare le numerose ingenuità (tanto nella regia quanto nella recitazione dei giovani attori) e le incongruenze narrative. Nonostante questo, per apprezzare il risultato finale, è necessario restringere ancora di più il campo, e attribuire la visione di The A List a un bacino di utenza che non solo rientra nella fascia teen, ma che va a rivolgersi a spettatori poco esperti di serie TV e di sceneggiati. Si ha infatti l’impressione di trovarsi di fronte a un film tv per ragazzi, qualitativamente poco curato, ma godibile per una platea non troppo pretenziosa.

Pur con i suoi lati positivi, che rendono leggera la visione dei brevi episodi, emergere tra i numerosi titoli di spessore presenti nel catalogo Netflix è un’ambizione che The A List non  sembra potersi permettere.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.3

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