Slow Horses – Stagione 3: recensione della serie Apple TV+

Un inseguimento, un omicidio, un rapimento: una tripletta di ingredienti da perfetta spy story saporisce l’episodio d’apertura di Slow Horses 3, la terza stagione della serie targata Apple TV+ disponibile dal 29 novembre 2023, che mescola spionaggio, dramma e umorismo, con protagonista Gary Oldman che recita accanto a un cast pluripremiato: Kristin Scott Thomas, Jack Lowden e Jonathan Pryce. Lo show ispirato alla serie di romanzi di Mick Herron sulla “Slough House” è uno dei migliori spettacoli televisivi di spionaggio in circolazione; torna con un nuovo caso da risolvere dopo una prima stagione legata agli ambienti di estrema destra inglese e un secondo ciclo di episodi che ha visto coinvolti i servizi segreti russi, impegnati a derubare e uccidere un oligarca.

Slow Horses – Stagione 3 – I “ronzini” di Lamb alle prese con un caso che vi terrà incollati allo schermo

Il pilot della terza stagione di Slow Horses è ambientato a Istanbul, dove una storia romantica finisce male. Infatti, nella prima scena conosciamo due nuovi personaggi, un uomo e una donna che ha appena scoperto che l’uomo di cui è innamorata sta avendo una relazione con lei (solo) per spiarla e perché pensa che voglia divulgare un dossier. Lei scappa via, lui la insegue ma quando la trova è troppo tardi. La camera poi ci riporta alla “Casa del Pantano”, abitata sempre dagli agenti di guidati da Jackson Lamb. Un inizio apparentemente tranquillo, poi una sera Catherine Standish viene catturata e rapita dopo il suo incontro con gli Alcolisti Anonimi. A rapirla è l’uomo di colore che abbiamo trovato nella scena d’apertura, una spia di cui non si sa praticamente nulla a parte la relazione con Alison, la donna che nella prima sequenza voleva divulgare il dossier “Footprint”. Ma perché Catherine è stata rapita e come reagiranno Jacson e tutta la sua squadra? Vi sveliamo solo la reazione a caldo di Lamb, che afferma che i rapitori l’hanno segregata “perché hanno deciso di morire“.

Una stagione da non perdere, con una squadra di agenti eccezionali nei loro errori e vizi

Non abbiamo dubbi su un dato: quelli che hanno amato questa serie tv, con la sigla sempre firmata dall’inossidabile e celebre cantante dei Rolling Stones Mick Jagger, non potranno perdersi questo nuovo ciclo di episodi con Lamb (Gary Oldman) sempre magnifico nel suo “volgare” e straordinario personaggio – capo degli agenti segreti che hanno combinato qualche guaio, e con tutto il gruppetto di agenti eccezionali nei loro errori e vizi: da Luoisa a Longridge, tutti i ronzini sono pazzeschi sia per come sono scritti i loro personaggi, sia per come li interpretano. Insomma, la stagione terza di Slow Horses non delude il suo pubblico e riesce a mantenere gli standard elevati.

Slow Horses – Stagione 3: valutazione e conclusione

Guardare Slow Horses e godersela, grazie a quello strato di autoironia che mantiene vivo lo show televisivo che sa essere crudo e divertente. E resta uno spy thriller avvincente con tanti plot twist, lettere anonime, puntini rossi che sono l’obiettivo di un sicario con la pistola puntata e con sempre un sacco di sequenze di inseguimenti (espressivi) che coinvolgono veicoli da considerarsi semiseri per i servizi segreti ad alto rischio… Ma Slow Horses è soprattutto questo: uno strano gioco di spie.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 4

4

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