Sky Rojo: recensione dei primi episodi della serie Netflix

Torna su Netflix, con un altro prodotto che mira a diventare un successo, Álex Pina (La casa di carta, Vis a Vis – Il prezzo del riscatto, White Lines), produttore di molte delle serie spagnole più amate, prodotto che si intitola Sky Rojo (dal 19 Marzo 2021 sulla piattaforma). Racconta questa volta di tre prostitute che scappano alla ricerca della loro libertà. Dopo La casa di carta e Vis a Vis – Il prezzo del riscatto, porta al centro tre donne violate, tormentate, in balia del loro magnaccia che dopo anni di sesso a pagamento decidono di tornare alla loro vita.

Sky Rojo_Cinematographe.itSky Rojo: il racconto del cambiamento

Coral (Veronica Sanchez), Wendy (Lali Espósito) e Gina (Yany Prado) sono le pedine di questa storia. Un oggetto in balia di chi le vende e di chi le compra: un uomo cattivo, crudele, violento che si esemplifica con il suo sesso perennemente in erezione o pronto a ferire le donne di questa serie. C’è un evento che cambia in maniera radicale l’esistenza delle tre protagoniste ed accade subito, nel primo episodio, cala come una mannaia su di loro e sul “Club delle Spose” – un paradossale e grottesco gioco di parole perché il club gioca con i due cliché femminili: sposa e puttana. Chi è vittima alza il capo da sotto la sabbia ed è pronto alla guerra ma è difficile dimenticare.

L’apparenza è una: le donne lavorano lì perché lo hanno deciso, quella è una sorta di Tenerife del sesso e del consenso ma si comprende fin dai primi minuti che non è così. Coral, Wendy e Gina sono pezzi di carne, oggetti sessuali da riempire e da “godere”. Non sono delle lavoratrici del sesso volontarie: la vita, i problemi economici, la decisione della famiglia sono le motivazioni di questa scelta. Coral è la voce narrante, spiega in maniera diretta, sincera, a tratti anche aspramente ironica, le loro giornate lavorative: pensano, vogliono, esigono di essere (s)oggetto nell’atto sessuale ma emerge che sono vittime di Romeo, lo sfruttatore (Asier Etxeandia) e degli altri uomini. Dopo la ribellione delle tre si apre un mondo di possibilità, o almeno così dovrebbe essere, perché invece tutto si fa ancora più difficile: chi nasce prostituta può solo morire prostituta, dice disperata Coral.

Sky Rojo non è da subito una storia di emancipazione, lo diventa, è una narrazione che si fonda sulla sorellanza, solidarietà tra donne che riescono a fuggire, a salvarsi, a vivere solo appoggiandosi l’una all’altra. La serie in questi primi quattro episodi mostra la speranza di chi sogna di poter (soprav)vivere, scegliere senza preoccuparsi delle conseguenze.

Sky Rojo_Cinematographe.itSky Rojo: tre donne pronte a ribellarsi

Romeo: “Io ho investito su di te. Ti ho portato qui, ti ho insegnato un mestiere. […] Tu non te ne andrai”

Romeo, dopo aver perso la moglie – che non amava per nulla il Club – riapre i battenti come per una sorta di Show Must Go On; è pronto a possedere Coral – il corpo delle donne deve lenire le ferite, scaricare le tensioni, placare il dolore – ed è pronto ad essere duro con Gina quando vuole risarcirlo dei soldi che gli deve. Non è e non sarà mai libera. Lei è sua, è di sua proprietà, non può lasciarla andare ed elenca tutto ciò che lui le ha comprato e che lei deve pagare: preservativi, completini, lubrificante, biancheria intima, capelli e trucco.

Gina piange e dice: “Ma i completini non me li hai regalati?“. e lui risponde: “chi cazzo credi di essere: mia moglie?“. Da questo scambio di battute si evince che con una moglie tutto è diverso, che una prostituta non si merita nulla, deve solo produrre denaro con le sue prestazioni. Gina non riesce ad accettare le sue parole, ormai non ce la fa più a vivere quella vita e agisce; insieme a Coral e a Wendy aggrediscono Romeo e sono costrette a scappare per salvarsi. Non ci stanno più e vogliono liberarsi dalla morsa dello sfruttatore e rialzarsi, non vogliono chiedere aiuto alla polizia, c’è solo una possibilità: rompere le catene e liberarsi dal giogo del maschio prevaricatore. Come capita spesso nei prodotti di Pina tutto avviene in modo “spericolato”, con un mix tra violenza e trash (categoria tipica di una certa serialità spagnola), tra cultura pop e riflessioni profonde: nessuna di loro pensa a cosa accadrà dopo, ma potrebbe mai essere peggio di così?

Coral, Gina e Wendy, indossando sempre i vestiti della loro vecchia vita, partono verso il futuro, verso la libertà, cercano di dimenticarsi la prostituzione, gli uomini che hanno dovuto soddisfare, i loro corpi che hanno dovuto toccare e fingere di desiderare. La serie racconta attraverso ai flashback un po’ di più di queste donne che hanno sofferto, che sono state ferite, che hanno amato uomini traditori, falsi, crudeli, uomini che solo le desiderano e che non le amano profondamente. Il ritmo della serie è veloce, alto, lo stile a volte paradossale, addirittura grottesco, i colori sono pop, forti alla stregua dei videoclip, altre volte tutto è talmente finto da sembrare ridicolo; lo spettatore viene trasportato da questo tourbillon, dalla fuga e da queste guerriere che hanno ancora paura.

Sky Rojo_Cinematographe.itSky Rojo:  temi importanti

Le protagoniste mostrano una vita al limite, prima e dopo la fuga, un’esistenza piena di abusi, espressione di temi importanti, violenza, sesso a pagamento, costrizione e libertà voluta e desiderata ma quasi mai raggiunta. Diventa complesso per loro ricominciare a vivere soprattutto perché vengono seguite da Moises (Miguel Angel Silvestre, il Lito di Sense8) e da suo fratello Christian, che le inseguono non per ucciderle ma per riportarle a Romeo che farà di loro ciò che vorrà. Al loro passaggio le tre donne, amiche, sorelle si lasciano dietro violenze subite nel passato e nel recente presente (uomini dopo uomini, prove su prove, umiliazioni su umiliazioni), dolori che si portano addosso (la famiglia lontana, un amore mai vissuto a pieno a causa del loro mestiere, la vita messa da parte), morti e ad ogni km macinato, crescono, maturano. Si ribellano – e la loro violenza è incomprensibile per gli altri perché l’uomo che attacca è normale, una che si ribella è inconcepibile -, la vera rivolta avviene passo dopo passo, ad ogni aiuto dato alle altre, a tutte le ingiustizie non digerite, a tutti gli schemi distrutti. Sky Rojo è una serie che tocca un tema delicato ma che risulta utile perché proprio grazie allo stile e alla narrazione quasi frenetica rende più facile allo spettatore partecipare alla storia delle ragazze.

Sky Rojo_Cinematographe.itSky Rojo: una lotta continua

Sky Rojo è una narrazione al femminile ma, quando ci sono gli uomini, la prospettiva cambia, sono loro ad avere il potere, sono loro a decidere; eppure Coral, Gina e Wendy si dibattono, si salvano e proteggono. Le tre donne perdono la loro forza erotica – non in quanto tale ma relativa al loro lavoro – acquisendo un altro tipo di forza, riescono ad essere più scaltre degli uomini ed è per questo che sono capaci di rialzarsi anche quando sembra impossibile. Ogni ricordo delle tre è un colpo in piena faccia perché le vite di queste donne sono drammatiche, tragiche e si comprende il motivo per cui loro hanno scelto questa vita. Esther Martinez Lobato, sceneggiatrice, si concentra su Coral, Gina e Wendy, sul loro percorso, sul viaggio che compiono da quando avevano tante speranze e in nome di queste vengono prese in giro e usate (dagli uomini, ma non solo, anche dalle loro famiglie), trattate come oggetti produttori di soldi, come merce, schiave del loro potere sessuale, vittime del desiderio sessuale degli altri, fino ad ora, il momento della ribellione. Credevano di poter cambiare vita, ambivano a uscire dalla povertà ma non ci sono riuscite e tentano di uscire dal cerchio dello sfruttamento.

Sky Rojo_Cinematographe.itSky Rojo: un prodotto interessante

Sky Rojo, figlio di un certo tipo di serialità, che gioca con un certo tipo di linguaggio, è un prodotto interessante se visto sotto quest’ottica. La serie mette in campo il surreale, l’assurdo, ed è più facile così accettare e sopportare una storia difficile, dolorosa. Lo spettatore è dalla parte delle ragazze, partecipa ai loro drammi, alle loro tragedie, odia il sessismo di questi uomini che le usano e le buttano, prova schifo per Romeo, per Moises che vogliono da loro solo prestazioni sessuali rendendo tutto accettabile in nome del danaro. Questi primi quattro episodi fanno un buon lavoro mettendo sul tavolo molto, lavorando sulla velocità, sulla grammatica pop e diretta, che costruiscono una buona base per le prossime puntate.

Regia 3.5
Sceneggiatura 3.5
Fotografia 3.5
Recitazione 3.5
Sonoro 3
Emozione 4

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.5

Tags: Netflix