Servitore del popolo: recensione della serie tv di Zelensky

L'umorismo è un'arma potente, evidentemente l'arma migliore di Servitore del popolo.

Dopo aver visto la serie Servitore del popolo di cui Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj è l’ideatore, il co-sceneggiatore, il co-regista, oltre che il protagonista, comprendiamo perché questo show comico-satirico abbia consacrato Zelensky come attore popolare per poi spalancargli la strada della politica. Servitore del popolo (che è anche il nome del partito politico fondato dall’attuale presidente) è qualcosa di affine a “un’opera monumentale” per l’Ucraina: un cristallino “j’accuse” al sistema politico scritto su nastri di celluloide e confezionato nella forma di una lunghissima e accorata lettera d’amore per il proprio Paese. La serie tv riesce ad essere più ambiziosa, più persuasiva e incisiva di un manifesto politico. Se aveste intenzione di vederla, dovrete abbandonare ogni preconcetto e godervi lo show. Sia per le note di sceneggiatura da commedia brillante sia per la qualità della sua dimensione critica e satirica, “la storia infinita” (51 episodi) di Zelensky ci ha sorpresi favorevolmente. Prodotta da Kvartal 95, con le sue tre stagioni, è disponibile per la visione su Netflix dal 17 maggio 2022.

Servitore del popolo: un leader amato dal popolo e con grandi ambizioni per l’Ucraina

L’umorismo è un’arma potente, evidentemente l’arma migliore di Servitore del popolo, pure “impugnata correttamente”, perché lo show seriale in questione è ingegnoso: fa ridere bene, fa ridere e anche riflettere principalmente su una politica inconsistente e senz’anima, popolata da personaggi corruttibili, “che sono sempre gli stessi, e fanno sempre gli stessi errori, perché sono dei grandi matematici. Sanno solo dividere e sottrarre“. Zelensky interpreta il protagonista Vasyl Petrovych Goloborodko (doppiato in italia dall’attore Luca Bizzarri): un empatico, onesto e coraggioso insegnante di storia di un liceo, alla soglia dei 30 anni, conosciuto per le sue forti qualità morali. Vasyl è destinato a scrivere una nuova pagina nella storia dell’Ucraina: per la prima volta un insegnante (una persona comune e senza il sostegno di un partito) riesce a scalare i vertici del potere. Per la verità, con l’unico appoggio della sua classe di alunni che lo adora (il John Keating de L‘attimo fuggente), ma qui gli studenti motivano Vasyl, e lo spingono a candidarsi alle elezioni, dopo averlo visto in un video privato in cui si infiamma e denuncia la corruzione, che in un attimo diventa virale. Goloborodko vince le elezioni democratiche con il 67% dei voti e diventa sorprendentemente il nuovo presidente del suo Paese: dunque Servitore del popolo ha un plot profetico, in quanto, pochi mesi dopo la fine dei tre cicli della serie, Zelesky divenne Presidente dell’Ucraina e, di lì a pochi anni, il Capo di Stato che oggi è al centro del più sanguinoso conflitto nel cuore dell’Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La vita di Vasyl Petrovych Goloborodko cambia drammaticamente, e anche la vita di chi gli sta intorno. Ma chi è quest’uomo salito alla presidenza senza il controllo degli oligarchi, dei più influenti? Un burattino dell’Occidente o del Cremlino, o forse solo un onesto in politica?

La lezione di storia di Zelensky

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I dialoghi veloci e serrati che avvengono tra i personaggi danno brio alla storia che porta giustamente a compimento alcune situazioni paradossali (e completamente irreali) che rientrano al bacio nel genere: un allucinato protagonista, ad esempio, incontra Abraham Lincoln – il modello per guidare l’Ucraina verso l’unione; inizialmente Vasyl ha un team di esperti completamente inutile al suo seguito: un motivatore personale (che solleva l’autostima), un clone che andrà ad inaugurare i monumenti e si prenderà (eventuali) proiettili, la psicologa (con la psicologa della sua psicologa) e “mani d’oro” dalla Tailandia per collo, gambe e orecchie. Dopo un anno di mandato (e in seguito alla lotta all’evasione fiscale e a una serie di provvedimenti migliorativi e anticorruzione) continua ad essere un leader amato da un’intera nazione, ma può vantare già un bel campionario di guai, perché è deciso a cambiare la storia del suo paese, a portare l’Ucraina verso una completa indipendenza. Per fare ciò attinge anche al materiale delle sue visioni; nei gironi del suo Purgatorio incontra vari personaggi e figure: angeli, Abraham LincolnIvan il Terribile. Nell’ultima stagione ambientata nel futuro 2049 (che è anche quella visivamente più interessante) le pagine di storia scritte da Vasyl diventano l’oggetto di studio di una classe di studenti della facoltà di medicina di Kiev, perché la lezione di Zelensky in Servitore del popolo è soprattutto una lezione di storia. Nello show si rinuncia alla continuità narrativa e si viene trascinati tra presente, passato e futuro: nell’utilità della storia appunto, e nel suo forte valore di magistero, perché la storia insegna (sul passato, sul presente e futuro) solo se si vuole imparare. Mentre il confine tra finzione e realtà diventa labile, Vasyl è il paladino della storia e della verità: il volto dell’integrità morale e della resistenza alla corruzione. Oggi Zelensky è considerato da molti il volto della resistenza ucraina.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3

Tags: Netflix