Se non ti avessi conosciuto: recensione della serie Netflix

Se non ti avessi conosciuto è una produzione catalana di Netflix che racconta dei viaggi che Eduardo intraprende per tornare a vivere con la famiglia.

Sulla scia dei grandi successi delle serie spagnole firmate da Netflix (da La casa di carta Elite) è arrivata anche Se non ti avessi conosciuto, produzione catalana che ostenta un’atmosfera surreale e fantascientifica insieme alle sue radici locali (il titolo originale della serie è anch’esso in catalanoSi no t’hagués conegut). La trama intreccia vari fili narrativi, tutti avvolti attorno alla figura di Eduard e di sua moglie Elisa che, insieme, costituiscono la chiave di volta di tutti gli infiniti universi possibili.

Eduard è un uomo in carriera ma comunque molto legato alla sua famiglia; la sua professione non gli permette di occuparsi come vorrebbe e dovrebbe dei figli e spesso a sopperire alla sua mancata disponibilità ci pensa Elisa, più disposta del marito a sacrificarsi professionalmente. Nonostante gli avvertimenti della moglie, Eduard le nega l’utilizzo della sua automobile, lasciandola alla guida della sua utilitaria con non pochi problemi. L’innesco narrativo scatta: un incidente pone fine alla vita di Elisa e dei due bambini, gettando Eduard in un profondo sconforto, fatto di sensi di colpa e di ricerche all’interno di se stesso. Solo l’incontro con la professoressa Everest gli dona una nuova speranza: la possibilità di navigare in tutti i possibili universi esistenti, per continuare a condividere momenti preziosi con la sua famiglia.

Se non ti avessi conosciuto - Cinematographe.it

Se non ti avessi conosciuto: una serie Netflix tra viaggi nel tempo e tradizione iberica

I dieci episodi che compongono la prima stagione di Se non ti avessi conosciuto mantengono un fortissimo legame tra loro, tanto da identificare le interruzioni tra le varie puntate come pura necessità temporale. Il ritmo non è sempre all’altezza della storia narrata, con momenti di lentezza che non aiutano a tenere i fili di un ragionamento diegetico non esattamente immediato. Nella seconda metà della stagione, Se non ti avessi conosciuto individua finalmente la chiave di volta che permette al protagonista di prendere possesso di tutto ciò che gli è capitato: la ricognizione dei personaggi arriva forse un po’ in ritardo, quando cioè la maggior parte degli spettatori hanno capito dove il percorso di Eduard porterà la storia.

Senza dubbio la serie inizia a esplorare un campo spesso lasciato fuori dalle produzioni iberiche, incentrando appunto tutta la sceneggiatura intorno a una scoperta scientifica, che addirittura supera ed elabora ulteriormente la già molto frequentata opzione del viaggio nel tempo. Resta comunque molto lontano da una qualunque dissertazione scientifica reale, ma Eduard e la professoressa Everest sfruttano l’escamotage delle diverse dimensioni dell’universo per analizzare anche le diverse componenti che formano la storia di ognuno.

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In tutte le realtà possibili, infatti, Se non ti avessi conosciuto lascia intravedere i diversi elementi che contribuiscono a formare lo status quo iniziale della serie: i punti di svolta sono molti, le decisioni e gli avvenimenti che creano le condizioni perché l’incidente si verifichi si dimostrano difficili da debellare, in quanto in ogni universo alternativo le persone stesse, primo fra tutti Eduard, sono differenti da come le avevamo conosciute, con il risultato che le radici della tragedia affondano in diverse direzioni e in diversi terreni.

La lenta e progressiva analisi di tutti gli aspetti della vita di Eduard fa in modo che il padre di famiglia possa prendere possesso di tutti gli aspetti della propria vita, non senza difficoltà, ma andando verso uno scioglimento della situazione definitivo. Il concetto produttivo della serie coinvolge una stagione unica, ma non è possibile escludere a prescindere un prolungamento (o una diversa declinazione) delle vicende narrate.

Se non ti avessi conosciuto è disponibile su Netflix dal 15 marzo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8

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