Rumors – La casa brucia: recensione della serie tv su Prime Video

Rumors - La casa brucia è la serie tv di Prime Video, una produzione low budget che racconta una mistery story avvincente e si fa apprezzare nei suoi limiti.

Rumors – La casa brucia è una serie tv corale tutta Made in Italy, che ha per protagonisti un gruppo di ragazzi della nuova generazione, parte di un cast – e di una troupe – tutta aretina, che portano in scena un racconto inquietante e avvincente, con i pregi e i difetti di una produzione low budget.
Vi abbiamo raccontato qui di cosa parlasse e quale fosse il cast della nuova serie tv italiana in streaming su Prime Video dal 19 febbraio 2024: Rumors – La casa brucia è una produzione Farrago, ma ha tutto il look di una progetto indipendente vero e proprio, nato da un gruppo di giovani menti creative durante il lockdown del 2020.

Misteri e complotti ad Arezzo si intrecciano con i drammi interiori e il grido di aiuto delle nuove generazioni

La trama di Rumors – La casa brucia segue quella di un racconto thriller, dove il villain non è uno solo ma un’intera organizzazione – in pieno stile massonico – che tesse la sua trama oscura sulla tranquilla e apparentemente laid back città di Arezzo.

Eppure, uno dei punti di forza della serie tv scritta a molteplici mani da un gruppo di giovani talenti toscani, è proprio quello di riuscire a raccontare la storia principale dando anche spazio a una serie di sotto-trame che vogliono dar voce ai disagi e ai bisogni delle nuove generazioni (in bilico tra Millennials e Gen Z).

Rumors - La Casa Brucia; cinematographe.it

Certo è che la serie tv sbarcata su Prime Video (e questo è di certo un ottimo traguardo raggiunto per la produzione di Rumors – La casa Brucia) risente dell’essere una produzione indipendente – sovvenzionata con appena 120mila euro dal Comune di Arezzo – sotto diversi aspetti, forse sotto qualsiasi prospettiva tecnico-artistica. Alcuni tra i protagonisti – come Tommaso Bacconi e Gaia Ria – spiccano di più per spigliatezza e bravura davanti alla cinepresa, ma l’inesperienza si vede (tanto sicuramente nella resa vera e propria degli 8 episodi, a partire da una regia “timida” per finire sul montaggio e sulla fotografia), eppure la serie tv aretina resta un prodotto apprezzabile, meritevole di un certo riconoscimento (di fatto Prime Video l’ha presa sotto la sua ala), sicuramente in primis per l’impegno della produzione, l’energia e la passione per lo storytelling e la Settima Arte tutta.

Valutare un prodotto come Rumors – La casa brucia liquidandolo semplicemente come non all’altezza di una piattaforma streaming quale Prime Video sarebbe poco etico dal punto di vista critico (e poco obiettivo) se si considerasse solamente il risultato finale dell’opera: la produzione collettiva della serie tv che ha dato volto e voce sullo schermo, tra protagonisti, comparse e tecnici, a circa 600 cittadini aretini merita un po’ di “clemenza”. Facile fare cinema con i budget hollywoodiani, con i soldi delle grandi produzioni filmiche, ma provatelo a fare con un rimborso spese (perché di quello si tratta) di appena 120K euro e la sola voglia di far cinema che brucia nel petto… Avreste accettato la sfida? La troupe di Rumors – La casa brucia ha voluto farlo, sapendo sicuramente di intraprendere un percorso tortuoso e di ritrovarsi alla fine davanti a un’opera che presenta più di un difetto estetico, ma che comunque può rivelarsi – con il suo potenziale – un buon trampolino di lancio per questi artisti che vi hanno preso parte e una buona opera prima per registi e sceneggiatori.

Rumors – La casa brucia: valutazione e conclusione

Un look amatoriale, da puro cinema indipendente e la volontà di creare qualcosa di collettivo che portasse sulla scena – come coprotagonista – la città di Arezzo: in Rumors – La casa brucia, gli artisti hanno voluto dare voce alla propria quotidianità mascherando i drammi giovanili che le nuove generazioni affrontano (la mancanza di lavoro, la caducità dei sogni, la difficoltà delle relazioni interpersonali in un momento storico in cui le dinamiche sociali evolvono come non mai), confezionando un prodotto fruibile da tutti e apprezzabile per l’effort impiegato.
In conclusione, Rumors – La casa brucia mostra di essere una serie tv di facile fruizione, piacevole da guardare, conservando un certo fascino nella scala cromatica che la contraddistingue: non vi è bianco e nero, ma una gradazione di difetti e pregi. La pecca maggiore? Forse la recitazione. Ma gliela perdoniamo.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.6