Penny on M.A.R.S.: recensione della serie tv di Disney Channel

Accattivante e di sicura presa sul pubblico preadolescente al quale è rivolta, Penny on M.A.R.S., la nuova serie firmata da Disney Channel, non riesce a nascondere una certa ripetitività nel format e un infantilismo purtroppo troppo marcato.

Nato da una costola di Alex & Co. come suo spin-off, per quanto nessuno dei personaggi della serie madre farà mai un’apparizione in questa nuova storia, Penny on M.A.R.S. è il nuovo prodotto di Disney Channel rivolto ai giovanissimi, adolescenti e preadolescenti pronti a farsi conquistare da questo nuovo mix di musica e buoni sentimenti. L’affidamento della direzione creativa e tecnica al medesimo team responsabile di Alex & Co. promette una notevole continuità di stili e temi con la serie precedente e gli altri prodotti targati Disney Channel, discostandosene solo per l’ampio respiro internazionale con cui l’emittente ha cercato di caratterizzare Penny on M.A.R.S. Il risultato è decisamente ambivalente: da un lato, è una classica serie Disney Channel; dall’altro, è una classica serie Disney Channel.

Penny on M.A.R.S.: Tanta musica e sentimenti in linea con la politica Disney

Protagonista della serie è Penelope, detta Penny (Olivia-Mai Barret), una giovane talentuosa nel canto intenzionata a entrare nella prestigiosa scuola di arti performative M.A.R.S.; con lei troviamo la sua inseparabile amica, Camilla (Shannon Gaskin), estroversa e sempre pronta a farsi in quattro per Penny. La serie seguirà diverse linee narrative, facendo procedere di pari passo la crescita artistica della protagonista, la ricerca in cui si imbarca circa le proprie origini e l’immancabile triangolo amoroso, che vede ai vertici lei, Camilla e il giovane Sebastian (Finlay MacMillan, Miss Peregrine – La Casa dei Bambini Speciali). Insomma, la carne messa a cuocere fin dai primi episodi è davvero tanta, e il trattamento decisamente leggero riservato alla materia farà sicuramente presa sul pubblico a cui è rivolto.

Gli ingredienti tipici di una serie Disney Channel ci sono tutti. Abbiamo un cast molto giovane di personaggi alla ricerca della propria strada e in procinto di affrontare i problemi tipici dell’adolescenza. La musica è ancora una volta grande protagonista, questa volta mettendo al centro della narrazione l’iscrizione a una prestigiosa scuola di ballo e canto che permetterà a giovani artisti, soprattutto stranieri vista la decisione della produzione di realizzare la serie in lingua inglese, di esibirsi in tutti gli episodi. Nonostante la potenziale drammaticità di alcuni argomenti, come l’abbandono da parte del padre, Penny on M.A.R.S. è infine una serie molto leggera e frizzante, con una grande attenzione posta sulle gag e le battute dei personaggi capaci di stemperare la tensione derivante da conflitti apparentemente insolubili.

Penny on M.A.R.S.

Penny (Olivia-Mai Barret) e Camilla (Shannon Gaskin), protagoniste della serie

Gli elementi sopra indicati, miscelati da una regia ormai esperta nel trattare storie di formazione destinate a un pubblico giovane e giovanissimo, descrivono una serie semplice e lineare, ma potenzialmente accattivante nella confezione e nei contenuti. I problemi emergono quando lo stesso prodotto si osserva con un occhio più critico che non tenga conto del target a cui è rivolto.

Penny on M.A.R.S.: un’ennesima copia carbone di un format già abusato

Sotto questo punto di vista, ben poco è davvero salvabile in Penny on M.A.R.S., a partire dalla sceneggiatura improbabile fino alle discutibili prove degli attori, per quanto la maggior parte di loro potrebbe esser perdonata per via della giovanissima età e mancanza di esperienza. La trama procede forzatamente con dialoghi estremamente didascalici e gag quantomeno infantili; se da un lato questo è in linea con il target a cui il prodotto è rivolto, dall’altro potrebbe essere interessante, per una volta, alzare leggermente lo standard di scrittura e osare qualcosa di più articolato e con un livello di scrittura leggermente più raffinato. Serie per ragazzi non deve essere sinonimo di serie stupida, una lezione che in Italia sembriamo ancora molto lontani dal voler imparare.

Se l’estrema riconoscibilità delle serie Disney Channel può essere vista come una sorta di marchio di fabbrica che accomuna tutte le storie realizzate dallo Studio, dall’altro la continua riproposizione di storie sempre uguali a sé stesse con minimi cambiamenti nella caratterizzazione dei personaggi e nell’ambientazione non può non risaltare come un rifiuto dell’originalità e una mancanza di coraggio in favore della ripetizione di un format già ben collaudato e vincente. Ripulito degli accidenti che la differenziano superficialmente da altre serie, Penny on M.A.R.S. è una perfetta copia carbone di molte serie precedenti, denotando una pigrizia intrinseca nello Studio che si riflette nella qualità artistica dei suo prodotti, destinati a ripetere all’infinito uno schema già preordinato per trama e trattamento.

Quale giudizio dare a Penny on M.A.R.S. quindi? Si tratta sicuramente di una serie che svolge il suo lavoro di intrattenere il giovane pubblico cui è rivolto, divertendo per la breve durata dei suoi episodi e della sua stagione. A uno sguardo più disincantato, tuttavia, non potrà non sfuggire l’estremo infantilismo e il carattere derivativo della serie, che per questo motivo non può raggiungere la sufficienza.

Penny on M.A.R.S. inizierà la sua avventura televisiva il 7 Maggio su Disney Channel.

 

Regia - 1
Sceneggiatura - 0.5
Fotografia - 1
Recitazione - 1
Sonoro - 2
Emozione - 1

1.1