Oscuro desiderio – Stagione 1: recensione della serie Netflix

Oscuro desiderio ti lascia la sensazione di non aver visto tanto un thriller erotico ma una sorta di soap opera, con poca profondità.

Oscuro desiderio, nuova serie originale Netflix, creata da Leticia López Margalli, entra nel catalogo Netflix dal 15 luglio 2020; la serie è messicana e rientra nel genere thriller, erotico – esce dopo il grande successo di 365 Giorni. La prima stagione, composta da 18 puntate, di circa 30 minuti ciascuna, racconta di Alma Solares (Maite Perroni), avvocatessa e insegnante universitaria dalla vita monotona che viene travolta dalla passione per Darío Guerra (Alejandro Speitzer), un ventitreenne bellissimo e prestante che incontra, per caso, durante una breve vacanza dalla sua migliore amica. Quella che sarebbe dovuta essere solo l’avventura di una notte, archiviata col ritorno a casa, dal marito Leonardo (Jorge Poza) e dalla figlia Zoe (Regina Pavón), si trasforma invece in una storia dai risvolti infernali per la protagonista, travolta in un turbine erotico e pericoloso.

Oscuro desiderio: la passione come ossessione

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Quella che Alma sente per Darío è una passione travolgente, lei, da sempre la cosiddetta moglie modello, si perde – anche perché è convinta che il marito la stia tradendo – nel gorgo della carne. Oscuro desiderio, lo dice già il titolo, narra di una forza che si fa ossessione, quella che Alma prova per Darío e viceversa, ma anche Zoe nei confronti del famigerato Animus che la corteggia in una chat privata, e ancora Leonardo nei confronti di Alma. L’ossessione è un elemento fondamentale che innesca una serie di bombe ad orologeria che aprono varchi e voragini sul passato, capaci di unire i destini dei protagonisti.

La morte della migliore amica di Alma è il casus belli di questa serie: sarà come sembra omicidio? O qualcuno l’ha uccisa? Iniziano così delle investigazioni serrate che vedono in prima linea Esteban (Erik Hayser), il fratello di Leonardo.

Il sesso è uno dei perni della serie; un atto sentito, agito, sognato e desiderato, è un’arma, un mezzo per comprendere se stessi, per gestire l’altro (i rapporti sessuali tra Alma e il marito), è una fiamma che divampa, un fiume in piena che esonda e inonda. Il sesso, il corpo posseduto da altri, genera poi altre emozioni incontenibili, la gelosia e la vendetta – forza generatrice all’interno della serie, ci si vendica del passato, del presente e in nome della vendetta si compiono gesti inimmaginabili e inconsulti, oggetto e soggetto di questo sono soprattutto gli uomini, emblema di ciò è sicuramente Darío.

Alma e Darío sono i poli centrali di questo erotismo da cui non riescono a fuggire; si desiderano, vogliono l’uno le carni dell’altra, nonostante tutto, nonostante la propria famiglia e i propri progetti. A poco a poco la serie si fa complessa, misteriosa, enigmatica; i destini tra i personaggi si incrociano, passato, presente e futuro si stringono in doppi legacci.

Oscuro desiderio: Alma e i suoi uomini

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Leonardo, Esteban, Darío sono i tre uomini che ruotano intorno a Alma; il marito, il cognato e l’amante sono misteriosi, nascondono, non parlano. Gli uomini sono produttori di bugie e menzogne, sono traditori, usano le donne, siano esse le loro mogli, compagne, amanti, fidanzate. Sanno essere violenti nei pensieri, negli intenti; questi uomini sono spesso insopportabili perché eludono, tergiversano, non vogliono impegnarsi con l’amante ma neppure con la moglie.

Dall’altra parte ci sono le donne che sono spesso fragili, nonostante tentino di armarsi contro questo mare di maschilismo e di testosterone. Alma, ad un certo punto, si interroga su come sia possibile che, nonostante la sua formazione e la sua cultura – avvocata, dottoressa che parla nei seminari di questioni di genere e violenza sulle donne -, cada tra le braccia di uomini sbagliati che la fanno soffrire, la umiliano e le mentono. Loro vengono mal giudicate perché si comportano come gli uomini e Oscuro desiderio mette a dura prova anche i nervi più saldi non solo per la visione miope e retrograda – basti pensare alla morte della migliore amica di Alma, che viene da subito etichettata come una donna facile, leggera, con tanti uomini – ma anche per la scrittura di questi personaggi che sono piuttosto piatti, legati alla questione sessuale/erotica e poco più.

Uno dei personaggi più riusciti è quello di Zoe che nonostante gli errori dei suoi genitori, ignara di tutto, riesce a prendere le redini della situazione in mano e a dire le cose come stanno. Nonostante la creatrice sia una donna, più o meno dell’età di Alma e dell’amica, c’è una visione che solo all’apparenza è femminista e progressista, ma in realtà è superficiale e di facciata. L’erotismo al femminile è una questione ancora complessa: l’idea che una donna abbia una vita sessuale libera, ancor di più se con un amante più giovane, è qualcosa di difficile da digerire per la società – non è un caso che nel primo episodio una donna muore proprio per questo – e l’adulterio se “perpetrato” da una donna è disdicevole – gli insulti per Alma si sprecano – se da un uomo è atto quasi congenito a cui per “natura” ci si deve abituare.

Oscuro desiderio: un racconto lento e (paradossalmente) monotono

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Oscuro desiderio si accartoccia su di sé; i diciotto episodi si costruiscono su un eterno ritorno che non dà senso e sostanza ai tanti avvenimenti ma anzi cancella il tutto, portando la storia al grado zero. I vari colpi di scena alla fine, per un occhio attento non sono altro che la prosecuzione naturale di ciò che la storia ci mostra.

Le interviste, le scoperte, le ammissioni che in realtà poi risultano essere di volta in volta pure e semplici bugie, si susseguono e invece di rendere teso il racconto lo rendono lento e monotono – sembra quasi impossibile pensando alla quantità di scene di sesso all’interno degli episodi.

La menzogna – che divide e distrugge dalle fondamenta la famiglia di Alma e Leonardo –  e la verità rappresentano due terre lontanissime e i personaggi di Oscuro desiderio sono inevitabilmente abitanti della prima: nessuno racconta la realtà delle cose, delle situazioni, o almeno quando si trovano nella condizione di farlo accade perché non hanno più nulla da perdere.

Oscuro desiderio: una serie che non riesce a conquistare lo spettatore

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Anche se ci sono delle idee interessanti come ad esempio il valore della vasca e dell’acqua che non sono elementi “rigeneranti” e “battesimali” ma diventano elemento in cui si perde la vita o raccordo tra vari piani, passato e presente, e luoghi.  Oscuro desiderio è una serie che non fa centro, non crea empatia con i personaggi, anche perché in continuazione ci si chiede chi siano questi uomini e queste donne. Nell’ultimo episodio lo spettatore ha la sensazione di essere stato preso in giro perché, nonostante tutte le puntate, sembra che nella storia l’evoluzione non ci sia stata, che i personaggi siano praticamente al punto di partenza. Sembra di non aver visto tanto un thriller erotico ma una sorta di soap opera, con poca profondità.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.3

Tags: Netflix