Neve alle Azzorre: recensione della serie Netflix

La recensione della serie portoghese crime-thriller creata e diretta da Augusto Fraga e Patrícia Sequeira. Dal 26 maggio 2023 su Netflix.

Esistono dei luoghi da sogno, dei piccoli/grandi angoli di Paradiso dalla bellezza unica e dai panorami mozzafiato, dove chiunque ami la natura e le vacanze attive desidererebbe andare almeno una volta nella vita. L’arcipelago delle Azzorre, situato nell’Oceano Atlantico, a 1403 chilometri dalle coste del Portogallo, è sicuramente uno di questi. Un tempo semi sconosciuto ai più, solo negli ultimi anni è diventato una meta turistica gettonata, mantenendo fortunatamente intatti la sua autenticità e il suo carattere selvaggio. Delle nove isole di origine vulcanica che la compongono, quella di São Miguel è sicuramente la più conosciuta e lo diventerà ancora di più dopo che gli abbonati di Netflix avranno visto Neve alle Azzorre, la serie portoghese in sette episodi (da 50 minuti circa cadauno) rilasciata dalla grande N il 26 maggio 2023. La popolarità e il ritorno d’immagine che derivano dall’enorme visibilità offerta ai suoi contenuti dalla piattaforma statunitense siamo sicuri, i tanti precedenti lo dimostrano, attirerà nella zona ulteriori visitatori, curiosi di vedere dal vivo le location che hanno fatto da sfondo al suddetto show, creato da Augusto Fraga che lo ha co-diretto con la connazionale Patrícia Sequeira.

Neve alle Azzorre: un carico di cocaina naufragato sulle coste delle isole trasforma un angolo di Paradiso in un Inferno in terra

Neve alle Azzorre cinematographe.it

Il titolo italiano affibbiato alla serie, che nella sua versione originale risponde a quello di Rabo de Peixe, come la frazione di São Miguel stravolta dagli eventi narrati, lascia ampiamente intuire quale possa essere l’oggetto della contesa che trasforma quell’angolo di Paradiso in un inferno in terra. Qui sorge il villaggio di pescatori omonimo, sulle cui spiagge un giorno naufraga un’imbarcazione con un carico di una tonnellata di cocaina trasportata da dei mafiosi italiani. Tra i suoi abitanti c’è Eduardo e il suo gruppetto di amici, che vedono in questo incidente l’occasione, rischiosa, di arricchirsi e cambiare vita. Decidono dunque di recuperare il prezioso carico, ma non saranno gli unici perché dovranno fare i conti con le autorità, i malviventi locali e i proprietari della “neve” su cui tutti intendono mettere le mani. E di cose nell’arco dei sette episodi ne accadranno prima di scoprire chi l’avrà vinta, ma questo ovviamente lo lasciamo alla visione della serie.

Una serie che mescola senza soluzione di continuità sfumature, generi e toni, dando vita a una maionese impazzita dal sapore cinetico e pulp

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Quello che possiamo dire a proposito di questa serie crime-thriller dalle venature action è che Neve alle Azzorre riesce comunque a trascinare con sé lo spettatore sino all’ultimo episodio al netto di qualche digressione nella parte centrale che servono solo ad accumulare minuti, lasciando spazio anche a futuri sviluppi. Staremo a vedere. Nel frattempo lo spettatore avrà modo di confrontarsi con uno show che mescola senza soluzione di continuità sfumature, generi e toni. Il ché consente agli autori di intercettare un pubblico più ampio e variegato, offrendo alla platea di turno una maionese impazzita dal sapore cinetico e pulp. Un sapore che è dato dalla veste e dalla confezione fotograficamente acida e satura alla Smetto quando voglio, oltre che da una regia che fa della dinamica e di soluzioni visive esasperate il proprio modus operandi, riportando la mente alle produzioni very british di Guy Ritchie piuttosto che di Ben Wheatley.

In Neve alle Azzorre il lato oscuro dell’essere umano prevale su tutto, provocando una reazione a catena di sangue e violenza

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Fraga e Sequeira così possono cambiare continuamente pelle e identità alla serie, alternando temi e stilemi dei generi chiamati in causa di volta in volta con un valzer randomico di mutamenti genetici, ma anche di conflitti interni ed esterni al gruppo guidato da Eduardo dovuti ad alleanze, tradimenti e scontri che provocano a loro volta capovolgimenti nelle posizioni dominati tra i personaggi. Tra rimorsi, sensi di colpa, vile opportunismo e istinto di sopravvivenza, sembra di rivivere il circolo letale che si veniva a creare tra le figure principali di Soldi sporchi. Se nel film del 1998 di Sam Raimi e nel romanzo dal quale è tratto (Un piano semplice di Scott B. Smith) è una borsa piena di soldi ritrovata nei rottami di un aereo precipitato sulla neve a innescare la reazione a catena, in Neve alle Azzorre l’innesco è rappresentato dal carico di cocaina arrivato sulle spiagge dell’isola dopo il naufragio della barca a vela. Cambiano gli attori, l’oggetto della contesa, ma in entrambi i casi è il lato oscuro dell’essere umano a prevalere su tutto e a provocare un’aspirale di sangue.   

Il dramma getta così ulteriore benzina sulla componente mistery e crime che resta di fatto la colonna vertebrale che sorreggere in maniera accattivante e coinvolgente la linea orizzontale del racconto. Ciò permette a quest’ultimo di non avere, al di là delle già citate digressioni e ripetizioni fisiologiche seppur evitabili, momenti di allarmante stasi in cui la narrazione finisca con il sedersi e ristagnare. Per evitare questo il duo portoghese punta su una regia aggressiva e sulle capacità di attori molto efficaci, tra cui figura anche il nostro Francesco Acquaroli nei panni di uno spietato boss mafioso.    

Conclusione e valutazione

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Un carico di cocaina naufragato sulle spiagge delle Azzorre trasforma un angolo di Paradiso in un inferno in terra. Panorami mozzafiato e acque cristalline fanno da sfondo a una serie crime-thriller che trascina lo spettatore in un’aspirale di violenza, droga e sesso. Regia dinamica e confezione pulp rendono il tutto accattivante. La scrittura sa il fatto suo, anche se si di tanto in tanto si lascia andare a qualche futile digressione utile solo ad alzare il minutaggio. Fotografia e suono rispondono presente, così come l’intero cast chiamato a dare corpo e voce alla variegata galleria di esistenze che si incontrano e scontrano nell’arco dei sette episodi che vanno a comporre la serie.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.7

Tags: Netflix