L’Isola e il Maestro: recensione della serie TV Netflix

Orestis arriva su un'isola per dirigere un festival musicale: troverà misteri e un amore inaspettato...

La recensione de L’Isola e il Maestro, la serie TV greca targata Netflix

L’Isola e il Maestro (che ha come titolo internazionale Maestro in Blue) è una serie crime greca scritta, diretta e interpretata da Christophoros Papakaliatis con Haris Alexiou e Maria Kavoyianni: dal 17 marzo, Netflix ha reso disponibile i 9 episodi della prima stagione.

Orestis, un musicista, va a dirigere un festival su una piccola isola dall’aspetto paradisiaco, Paxos, dove inizia una storia d’amore inaspettata con una ragazza del posto: si ritrova però invischiato in problemi molto pericolosi, scoperchiando segreti e misteri nascosti. 
Il covid è un ricordo per tante cose, e per fortuna parole ed esperienze come lockdown e pandemia sono lontane nella nostra vita: ma proprio adesso, nell’audiovisivo (cinema e tv) si scopre il senso di raccontare il vissuto di quei mesi (anni?) terribili, mettendo in scena i risvolti più strettamente legati al quotidiano.

La Grecia, il sole e il racconto

L’Isola e Il Maestro parte proprio così: il primo episodio, con quel titolo che riporta subito al contesto musicale (Chiari di Luna), mostra il racconto in prima persona della protagonista femminile mentre gira per la sua piccola isola greca tra strade assolate e piene di verde e porticcioli luminosi, mentre con una mascherina riflette sul covid e su come alcune cose siano state messe in secondo piano.

Costa, acqua cristallina, atmosfere calde e solari, musica: sono gli ingredienti fondanti di uno show profondamente legato al suo posizionamento geografico, che usa con parsimonia e un po’ di troppa consapevolezza sposandoli al thriller, al dramma e all’amore.

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La storia parte lentamente, presentando i personaggi e il loro ambiente, mettendo in scena le pedine del gioco e mettendo chi guarda a conoscenza di ogni cosa tramite la voce off del personaggio principale interpretato dalla Kavoianni. Con uno stile morbido la trama procede innestando il thriller sul romance con naturalezza: ma è proprio nelle modalità espressive che L’Isola e il Maestro ha qualche problema di originalità.

La Grecia è quella di ogni film cartolina, dell’intreccio amoroso si capisce fin dall’inizio dove andrà a parare e finire; qualche momento di relativa tensione può venire dalla traccia mistery che però non prende mai il sopravvento e serve più che altro come collante, un sottofondo appunto, che lega le storie e invischia lo spettatore in mancanza di una vera presa emotiva.

Rimane però un piccolo rammarico, perché i presupposti per creare qualcosa di più originale c’erano, e soprattutto la messa in scena della quotidianità dell’isola appariva interessante e poteva rendere molto di più.

Una nota italiana

Da notare che nel cast un nome italiano, quello di Manfredi Saavedra: partito anni da Larino, in L’Isola e Il Maestro ha un ruolo chiave. Saavedra vive tra Roma e Atene e nel 2012 ha fondato Moliwood Films, casa di produzione cinematografica che porta avanti il territorio; e ha recitato già in Piazza Vittorio di Abel Ferrara (prodotto proprio dalla sua Moliwood Films), Si Può Fare, Cetto C’E’, Tutto Tutto Niente Niente e Qualunquemente di Giulio Manfredonia.

Nel cast troviamo: Christoforos Papakaliatis è Orestis, Klelia Andriolatou è Klelia, Maria Kavoyianni è Maria, Fanis Mouratidis è Fanis, Marisha Triantafyllidou è Sofia, Giannis Tsortekis è Haralambos, Ortestis Chalkias è Antonis, Yorgos Benos è Spyros. Presenti anche Spyro Curtis, Haris Alexious, Antinoos Albanis, Dimitris Kitsos.

L’isola e il maestro: valutazione e conclusione

La miniserie greca si inserisce in un filone ben preciso: la storia, la sceneggiatura, la recitazione, l’apparato sonoro e la regia sono perfettamente nella media. Non brutte, ma non sanno spiccare per originalità o quantomeno per una loro precisa caratteristica. Non mediocre ma medio: al contrario della fotografia che brilla, ma la location dà gioco facile. Tutto studiato per piacere poco a molti, e tanto a nessuno.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.2

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