Liaison: recensione del pilot della serie Apple TV+ con Eva Green

La serie Apple TV+ action-spy thriller con Eva Green e Vincent Cassel delude le aspettative, almeno per ora!

Nell’era d’oro dello streaming continua ad esserci un comprensibile appetito per i thriller multilingue girati in città sparse per il mondo come Liaison, la nuova serie Apple TV+ Original con Eva Green – entrata sine die nel cuore di milioni di persone dopo aver “firmato” insieme a Louis Garrel e a Michael Pitt quella bellissima lettera all’amore libero e alla vita bohemien intitolata The Dreamers – e il maledettamente bello di La haine e ribelle dal volto poco rassicurante, Vincent Cassel. Partendo dalla Siria, prima di attraversare Francia e Gran Bretagna – attraverso un incontro con mercenari russi e un momento di adrenalina da cardiopalma al confine turco -, il regista Stephen Hopkins segue gli agenti protagonisti mentre sono sulle tracce di due hacker siriani in possesso di informazioni terribili e preziosissime. Liaison è composta da sei episodi che usciranno con cadenza settimanale, ogni venerdì. Il pilot della serie TV è disponibile dal 24 febbraio 2023 per gli abbonati al servizio streaming.

Liaison: nella trama due siriani rintracciano informazioni top secret su dei cyber attacchi imminenti in Europa. Il loro caso è affidato alla coppia di ex amanti Alison-Gabriel, legata ai servizi segreti britannici e francesi

Ambientato nell’Europa post-Brexit e con la fotografia nei colori di una regione crocevia di culture, del mondo cyber e delle tecnologie di connessione, il pilot di Liaison si apre a Damasco con Gabriel (Vincent Cassel) che si aggira ubriaco intorno a una festa privata, prima che la ripresa di un drone passi a deviare la nostra attenzione sopra la città attraversata dal Barada verso l’hacker Samir (Aziz Dyab). Samir affina le sue competenze e mette a frutto la sua intelligenza in un edificio derelitto. Insieme al suo collaboratore Walid (Marco Horanieh), è costretto a fuggire dopo aver scoperto un terribile piano criminale. I due siriani tentano di farsi strada verso la Francia, per far sapere all’Europa quali terribili informazioni segrete hanno scoperto penetrando nei file della polizia di Assad. La Gran Bretagna e la Francia non sono in buoni rapporti. La Francia vorrebbe mettere le mani su quelle informazioni prima di chiunque altro, ma c’è il continuo conflitto tra i consiglieri del presidente Sophie e Didier che sono in disaccordo sul modo migliore per “estrarre” Walid e Samir. Intanto il centro nazionale per la cybersicurezza di Londra, gestito da un uomo di nome Mark Bolton, è stato hackerato. I suoi sistemi informatici simpaticamente occupati da un pop-up del cartone animato Il gatto con gli stivali che balla sul Tower Bridge. Il caso dei siriani che ora, per salvarsi, hanno bisogno dell’aiuto delle associazioni spionistiche europee, è affidato a Alison e Gabriel: due ex amanti legati rispettivamente ai servizi segreti britannici e francesi. La donna convive con un avvocato per i diritti umani, ma si scopre che ha ancora una profonda connessione segreta con il suo ex che si esprime in piccoli dettagli, con i baci mancati e con gli sguardi intensi che attraversano le finestre striate di pioggia: voilà la liaison.

Il primo episodio del contorto action-spy thriller con Eva Green e Vincent Cassel delude le aspettative

Eva Green e Vincent Cassel, ma nel cast ci sono anche Peter Mullan e Irene Jacob. Purtroppo, però, per realizzare un prodotto di qualità, ci vogliono una solida scrittura e un’appassionante messa in scena, e bisogna anche che gli attori funzionino l’uno con l’altro. Liaison non ci fa superare la porta della semplice curiosità: è basilarmente un prodotto con intreccio contorto che si sviluppa su più livelli, con dialoghi non eccelsi – per usare un eufemismo – e con due protagonisti fenomenali che però non funzionano insieme. Green e Cassel non si allontanano dai ruoli cui ci hanno abituato. Una mise monocolore con multi bag e acconciatura laterale per Eva Green per un ruolo inquieto e dark. Cassel interpreta un personaggio duro e incline a infrangere le regole. Ma quale novità? E non bastano il multilinguismo (che dovrebbe funzionare essenzialmente come un veicolo di suspense), il carisma di Peter Mullan nel personaggio del burbero e ruggente capo di Alison o l’esperienza del vincitore dell’Emmy Thierry Frémont  nei panni di un non convincente presidente francese. Per chi scrive, la parte interessante della serie targata Apple TV+ non riguarda la lunga mal “sminuzzata” love story fra Gabriel e Alison, ma sono gli intrighi politici che si frappongono a essa, messi in scena attraverso l’utilizzo dei droni o gli angoli di visione delle telecamere di sicurezza. Gli interessi dei vari governi, i trattati, gli equilibri fragili tra le nazioni, la tecnologia che sorveglia e le cospirazioni che emergono quando si scava troppo in profondità riflettono forse quanto accade o potrebbe realisticamente accadere. Aspetti che, in ogni caso, sono stati già esplorati in tante spy story come Tehran, per citare un recente prodotto seriale sempre targato Apple TV+. Ma se si esamina questo pasticciato primo episodio di Liaison, diventa un problema capire chi è alla ricerca di cosa.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5